Capitolo 65

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OLTRE

FEDERICA

11 ottobre - domenica

Sono passati diversi giorni e mi è parso di vivere in un sogno, mi è parso di dovermi svegliare da un momento all'altro, eppure, quando accade assaporando la realtà, la paura svanisce e i suoi occhi mi danno il placido risveglio bramato per mesi.
Avverto le sue braccia mentre mi stringono in vita e mi attirano a sé, il suo respiro caldo, regolare sui capelli e il suo odore mescolato al mio, cullandoci in questa mattina di pioggia autunnale.
Ogni giorno percepisco sempre di più il suo impegno, sento che combatte contro le paure e il pregiudizio che lui stesso dà alla sua anima. I suoi errori lo condannano, lo privano di una pace che invece meriterebbe, soprattutto dopo quello che ha vissuto con il compagno di sua madre. Non ho provato timore dalla prima parola che ha emesso, fino all'ultimo sospiro che è uscito da quelle cuffie. Non è l'amore che provo per lui, o almeno non solo, che mi conduce a comprenderlo ma so cosa significa sentirsi calpestati, insignificanti e piccoli, così tanto da diventare come un insetto pronto a essere schiacciato da chiunque. Sapevo che avesse vissuto qualcosa di estremamente particolare, ma quello a cui sono venuta a conoscenza mi ha completamente travolto e distrutto, legandomi a lui in un modo che non so spiegare. Stralci della mostra d'arte bussano alla porta della mia mente, i quadri prendono vita e le sue parole, colore. Sospiro, ripensando al suo racconto e mi avvinghio di più a lui, al suo petto caldo, erculeo e liscio, le sue mani viaggiano sul mio corpo carezzandomi la pelle fra le lenzuola del suo letto.
Lascio andare un flebile gemito spalancando gli occhi, la vista del cielo ombroso all'esterno mi crea una particolare sensazione mescolata al calore, che invece sento propagarsi sotto le coperte.
«Buongiorno mia piccola dea», sussurra con voce impastata dal sonno ma veemente.«'Giorno», mormoro osservando gli alberi che ondeggiando per via del vento.
«Dormito bene?» Continua con il fiato caldo sui miei capelli.
«Mhh» riesco a tirar fuori in modo tutt'altro che semplice, per via delle sue mani che continuano a ispezionare la mia pelle.
Con una mossa veloce, mi induce a girarmi facendo sì, che mi ritrovi in un baleno sul suo corpo massiccio e bollente.
«Come fai ad essere bella anche appena sveglia?» domanda retoricamente facendomi arrossire.
«E mi piace averti in questa posizione» continua accarezzandomi la schiena nuda.
Sorrido poggiando la testa sul suo petto, avvertendo poi quella sensazione di pace provata poche volte in modo così tangibile.
«Ma anche in altre posizioni... soprattutto in altre posizioni» ghigna facendomi tirare un gridolino quando mi prende dai fianchi iniziando a farmi il solletico.
«No, no, no... Christian», lancio un urletto, cercando di schiaffeggiarlo ma in tutta risposta, mi afferra buttandomi di schiena sul letto mettendosi poi a cavalcioni su di me, afferrandomi i polsi.
«Christian» lo ammonisco mentre lui continua a provocarmi.
«Dimmi piccola» sogghigna mordicchiandomi le guance, le spalle, il petto.
«Dobbiamo incontrare i ragazzi per mezzogiorno, q-quindi, alz-ziamoci... e smettila di...» balbetto quando inizia a lasciarmi baci bagnati lungo il collo.
«Devo smetterla di fare cosa esattamente?» Chiede stuzzicandomi ancora lasciando dei morsi leggeri sul petto.
Mi mordicchia il lobo cacciandomi un sussulto, il mio corpo inizia a fremere sotto al suo, sento tutto prendere vita attorno e dentro di noi. Intreccia le mani alle mie e prende a baciarmi con foga, passione, desiderio. Le nostre lingue vanno all'unisono facendo accrescere sempre di più l'eccitazione. Scende con la bocca fino al seno, torturando prima uno e poi l'altro, in modo lento, tormentandomi i capezzoli.
Mi lascio sfuggire degli ansiti senza essere in grado di trattenermi e rimanere ferma sotto di lui.
«Cosa vuoi Fede? Mi fermo?» Dice con veemenza e seduzione.
«Mh» riesco appena a far uscire dalle labbra.
«Non sento la risposta» continua lui lasciandomi baci bagnati sull'addome.
Alza gli occhi per un attimo smettendo di baciarmi, sono famelici e divertiti, aspetta che io dica effettivamente quello che desidero. La sua bocca si stacca dalla mia pelle e ne sento una mancanza immediata. Vorrei che la colmasse subito, infatti, sciolgo la presa dalle mani e gli afferro i capelli facendo una leggera pressione inducendolo a continuare.
«Mhh è un no?» Mormora provocatorio.
Gli strattono i capelli conducendolo ancora una volta a non fermarsi.
«Lo prenderò come un no» ride leccandosi la bocca, dopodiché, il suo sorriso mi lascia un bacio sulla cicatrice prima di tornare a darmi piacere.
Prende a torturarmi l'interno coscia, lo lecca, lo succhia fino ad arrivare al pube.
Stringo le lenzuola fra le mani mentre la sua bocca mi dedica carezze e baci, piccoli brividi scorrono dentro di me, mordo il labbro inferiore per non perdere il controllo ma gemiti incontrollati prendono vita uscendo flebili.
«Non venire», esclama ed io stringo le gambe intorno al suo viso.
Muove la lingua in modo circolare, sento il battito del cuore pulsarmi dappertutto, ma soprattutto nella zona a cui Chris sta dedicando attenzione, tuttavia, arriva fino al monte di venere lasciando un morso.
Caccio un urlo seguito da un mugolio, ride divertito lasciando un bacio sullo stesso punto.
«Non venire», ribadisce sogghignando.
«Mhh» mugolo.
Socchiudo gli occhi in due fessure, lui continua a darmi piacere, riesco a sentirmi sempre più vicina all'apice, ma in un veloce gesto le sue labbra sono vicine alla mia bocca e sussurrano: «guarda quanto sei buona».
Mi lascia un bacio casto, dopodiché, poggia l'indice sulle labbra per farmi schiudere meglio la bocca e infila due dita.
«Succhia» mi sussurra procace fissandomi con i suoi occhi intensi e lucidi.
Lo faccio senza replicare, assaporando lentamente le sue dita, i nostri sguardi sono incastonati l'uno all'altro; il suo verde fissa il mio blu incastrandomi nel suo desiderio, tuttavia, afferra da terra i suoi jeans ed estrae una bustina argentea. Seguo ogni suo movimento, e quello che mi sconvolge di più è la mia eccitazione che diventa sempre più grande anche.
Come può avere un tale effetto su di me?
Solo al pensiero di lui, avverto una sensazione umida fra le gambe, parte dal ventre ampliandosi in tutto il bacino, diventa sempre più grande e incontrollabile.
«Posso farlo io?» Domando un po' confusa, sorpresa della mia stessa richiesta.
Lui mi fissa per pochi attimi, si lecca le labbra ma annuisce passandomi il preservativo. Si mette a pancia in su e abbassa i boxer scuri.
Vedere la sua virilità e la sua nudità mi crea sempre una sorta di instabilità particolare. È ammirevole la sua consapevolezza, la sicurezza sul suo corpo fa acquisire stranamente anche a me una sorta di controllo che mi accende in modo estraneo alla mia persona.
«Sicura di volerlo fare?» Chiede vedendomi un po' impacciata.
Annuisco ed estraggo il contenuto della bustina, lo ispeziono; fra le mani sembra un po' gelatinoso. Mi osserva con un sorrisino, mentre lo scruto con curiosità.
Tuttavia, sfioro la sua intimità sentendone la durezza e ritraggo la mano imbarazzata.
«Non ti mangia mica» mi prende in giro.
Faccio una smorfia ma inspiro a lungo e ci riprovo.
«Al contrario» mi dice e non capisco a cosa si riferisca.
Sono in imbarazzo e le guance si colorano di rosso fuoco, ho paura che la mia inesperienza lo possano annoiare.
«Non importa» faccio porgendogli il preservativo.
Si alza subito a sedere, allarmato.
«Ehi, facciamolo insieme».
«Non volevo prenderti in giro, sto ridendo con te non di te... okay?» Fa comprensivo.
Questa conversazione suona strana alle mie orecchie, lui mi bacia una tempia spiegandomi subito dopo come fare; sentirlo parlare, spiegarmi, senza arroganza o superbia per via del momento che potrebbe essere rovinato dalla mia poca esperienza, mi fanno sentire subito più tranquilla.
«Metti le mani sulle mie» mi fa.
«Però prima toccalo» mi dice per farlo ritornare alla stessa condizione di poco prima.
Deglutisco e lo carezzo con calma arrivando fino alla punta per poi tornare indietro.
«Fai così» mi indica aiutandomi.
Mi guida, lasciandomi le redini poco dopo aver acquisito il ritmo.
Sospira, ma rimane comunque in silenzio senza emettere suoni o perdere il controllo.
Soltanto il respiro sembra leggermente alterato, dopo qualche secondo percepisco quella sensazione di poco prima attraverso le mani. Chris mi ferma, aiutandomi a inserire il profilattico.
«Okay» dichiara avvicinandosi per darmi un leggero bacio dietro l'orecchio.
Ritorna nella posizione di prima con i gomiti che sorreggono il bacino, con una mano mi attira a sé, le nostre labbra ritornano a toccarsi; mi metto a cavalcioni su di lui e la nostra intimità si struscia con lentezza, una lentezza appagante ma angustiante dopo poco. Ci muoviamo all'unisono prendendo un ritmo sempre più costante e veloce. I miei seni fanno su e giù, Christian li prende fra le mani e li stringe facendomi emettere qualche suono stridulo. Una sensazione di calore si propaga attraverso la nostra unione, i nostri sessi si baciano esattamente come le nostre bocche. Attraverso i nostri punti di contatto percepisco il cuore battere in modo disumano, i sensi sono storditi e tutto prende una forma. Mi capovolge sul letto, continua a baciarmi il corpo.
Mi chiede se sto bene con lo sguardo, annuisco avendo i sensi sempre più in subbuglio, intreccia le mani alle mie e lentamente si fa strada dentro di me.
Le spinte iniziali sono lente e controllate, mi bacia con foga, preme con forza le sue labbra sulle mie e i nostri occhi si guardano ipnotici.
«Non smettere di guardarmi» mormora con voce profonda mentre quel verde diventa sempre più intenso e scuro. Si alza a sedere e mi porta con sé, mi stringe fra le sue braccia facendo in modo che le spinte diventino sempre più ritmate e veloci.
«Oh dio», lascio andare mentre mi sorreggo con le braccia alle sue spalle e incasso i colpi.
Mi aggrappo alla sua schiena con le unghie e le sento affondare dentro la pelle, Christian aumenta sempre più il ritmo, mi agguanta i capelli facendomi capovolgere poco dopo a pancia in giù. Mi morde la spalla con forza, poi ci lascia un bacio bagnato e affonda ancora una volta in me aumentando sempre più il ritmo, la sua mano mi stringe un seno, l'altra ancora i capelli ma senza provocarmi dolore, tuttavia, i nostri occhi continuano a perdersi mentre ogni particella del mio corpo fluisce verso quella zona sensibile che mi provoca un piacere incontrollato, dopo diversi minuti le mie gambe si irrigidiscono e per un istante vedo tutto nero. Un forte gemito esce dalle mie labbra e mi accompagna all'apice, facendomi provare una delle sensazioni più intense e belle della mia vita.
Christian però continua con le spinte, mi avvolge con le braccia, il bacino. Si muove in modo frenetico cercando di raggiungere il culmine, la sua resistenza delle volte mi distrugge facendomi sentire un dolore misto ad eccitazione indescrivibile.
Gli strattono i capelli lasciandogli sfuggire un gemito, tuttavia, mi fa coricare adesso a pancia in su riprendendo a muoversi dentro di me. Il dolore si propaga sempre di più, sono sfinita e una sensazione riprende vita all'interno del mio ventre facendomi in poco tempo arrivare ad un altro orgasmo violento e travolgente. Sento tutto il corpo bollente, sfinito, appagato, e voglioso di lui quando senza pensarci gli tocco il pube che entra ed esce da me. Lui si irrigidisce di poco, mi guarda con occhi famelici, desiderosi, pieni di passione ed eccitazione e mi chiede di non smettere.
Tocco con lentezza e carezzo la sua intimità nella parte inferiore mentre lui continua a spingersi dentro di me con forza.
In poco tempo sento anche il suo corpo irrigidirsi, aumentare il ritmo e perdersi completamente in me, accompagnando l'orgasmo con dei gemiti mai sentiti pronunciare dalle sue labbra, tuttavia, sempre controllati e flebili. Si abbandona su di me, i nostri corpi placidi respirano all'unisono alla ricerca di ossigeno, le nostre anime si cullano attraverso il silenzio quieto di questa domenica mattina.

La Forma del DestinoWhere stories live. Discover now