|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟓𝟒|

491 30 69
                                    

<Voglio parlare. Tranquillamente.> Gonfio il petto con così tanta aria che potrebbe esser scambiato per un palloncino che si sgonfia con pochi secondi.

<Senti per ieri mi dispiace un pochino, ed evidenzio "un pochino", solo per averti chiuso nel box, ma non mi avresti lasciata andare da sola, cosa di cui ne avevo bisogno.> Finché non né parliamo non se ne andrà ed io tra poco ho gli allenamenti con le Vixens, non posso star a pensare a lei.

<Ma capisci che era pericoloso? Tu attrai letteralmente ogni situazione di pericolo, come il venire a vedermi in quella palestra.> Mi passo la lingua sui denti trattenendomi dal non fulminarla quando si siede vicino a me così resto a guardare di fronte a me.

<Non sono una bambola di porcellana che deve essere sempre a casa tra quattro mura. Sarò anche una northsider che fino a due settimane fa non aveva mai messo piede nel Southside, ma a quanto pare sono ancora viva e vegeta.> Le faccio notare finendomi ormai tutte le patatine che mi erano rimaste così lascio la confezione sulla panca, la butto dopo.

<Ho capito Cheryl, però mi...> Giro leggermente il viso nella sua direzione per guardarla appena si blocca, ma quando lo faccio capisco cosa voleva dire.

<Non devi, non ne vale neanche la pena fidati. Sono solo una come tante che però ha paura del contatto con gli altri come hai detto tu.> 

<No perché conosco l'ambiente, la gente e perché se qualcuno mi sfior...>

Già se qualcuno la tocca lei non ha paura. Questo è il mio handicap, il mio problema a quanto pare con i ragazzi è colpa di mio padre e unito al mio carattere faccio letteralmente schifo come persona.

<Cheryl mi dispiace, ero arrabbiata perché eri venuta mettendoti in pericolo e si cazzo ero preoccupata per te. Ma non volevo dirlo.> Guardo nuovamente davanti a me inumidendomi le labbra mostrandomi indifferente alla situazione, nonostante mi sento stupidamente ferita cosa che non dovrei essere.
<Cheryl.> Sento una carezza sulla spalla e sussulto leggermente per la sorpresa, non mi aspettavo un nuovo contatto tra noi dopo...
<Le tue paure non ti rendono meno e non sei come le altre, non lo sei. Fidati invece tu di me quando ti dico che invece ne vale la pena, non sarei qui altrimenti, non vorrei chiarire con te dopo ieri sera, non vorrei...> Incentivata dalle carezze che ricevo mentre mi parla mi volto verso di lei che assottiglia le labbra in una linea netta per poi lasciarle di nuovo libere e facendo evidenziare dentro di me la voglia che ho di assaggiarle.

<Cosa?> 

<...restarti accanto.> Oh... già... cosa mi aspettavo? Distolgo lo sguardo annuendo flebilmente.

<Non ti chiuderò un'altra volta nel box tranquilla.> Ok forse però devo lavorare sul mio accettare di fare pace con le persone, non è stata tra le migliori, la mia resa alla fine del litigio.

<Lo prendo per un "riprendiamo da ieri pomeriggio quando ero a casa tua"?> Quindi tecnicamente dovrei scordarmi di averla vista disputare un match in cui le ha prese, che ho scoperto che lei e quella figa di Syria sono amiche rifiutandomi di pensare che ci sia altro e che per alcuni minuti io e Crystal stavamo andando d'accordo? Penso che non si può, ma per quieto vivere...

<Riprendiamo da lì.> Accetto con un lieve sorriso sulle labbra quando sulle sue ne compare uno più vero ed evidente.
<Ma devi alzare il culo dalla panca e andartene, stanno per arrivare le altre cheerleader, non penso che degli allenamenti del genere siano per la Regina dei Serpents.> La prendo in giro alzandomi per scendere dalle gratinate, andare a buttare la confezione vuota di patatine e potermi così andare a cambiare.

<Mi stai cacciando?> Sento i suoi passi segno che sta scendendo anche lei e ne ho conferma quando mi giro.

<Penso piuttosto che hai ben altro da fare, come per esempio aiutare la tua amichetta a non farsi fare il culo fra due giorni.> E solo quando pronuncio quelle parole mi accorgo che sto trattenendo un sorriso nell'immaginare Syria al posto di Toni ieri durante il match.

Complete meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora