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La sera incalzava, come una fugace pennellata dove prima giaceva un intenso tramonto, il quale ora, diramava come una sottile nebbia e permetteva ai tetti delle case di adombrarsi nel quotidiano riposo del buio
Caleb aveva osservato come le luci di Tokyo si facessero via via più intense, ora che il sole non ne combatteva più i colori
Distrattamente, guidava con gli occhi quei via vai di persone, in continuo e lento mutamento
Giocava con impazienza con una catena penzolantegli dalla cintura borchiata
Aspettava da un bel po' ma non poteva certo incolpare il suo invitato
Il vizio di presentarsi in anticipo, gli permetteva di rischiarare i pensieri e perché no;divertirsi nel guardare il mondo fuori e le sue bizzarre abitudini
Concedersi il lusso di sfogare quella piacevole agitazione che da una parte, aveva servito come ottimo carburante al coraggio necessario per chiedere a Jude Sharp di uscire

Chiaramente, aveva scelto la sera, il ritrovo, la quieta intimità di un primo assaggio di notte, per invogliarlo a dirgli di sì
D'altronde, erano simili in tante cose, e questo riusciva a fargli avere almeno una manciata di opzioni con cui deliziare il proprio favorito

Non dovette aspettare ancora a lungo, anche perché una setosa domanda alle sue spalle, gli garantì l'arrivo dell'adorato
- È tanto che aspetti? -
Caleb si era girato come un automa, incontrando gli occhialini del compare ed un sorriso molto dolce in offerta
Aveva notato che il ragazzo, ostentava con facilità, la facoltà di addolcire i toni, quando si sentiva a suo agio, o voleva sentirsi tale
Era una tortura zuccherina per le sue orecchie
- Da ore, ma non temere, l'ho fatto apposta-
- Di arrivare in anticipo? -
- Certo, se no che divertimento c'è nell'aspettare qualcuno? -
Ridacchiò sornione, notando l'espressione dello stratega, mutare in un broncio irritato e preoccupato allo stesso tempo
Probabilmente aveva voglia di rimproverarlo, specie perché dubitava che Caleb gli stesse dicendo la verità
Però non lo fece, semplicemente gli prese la mano, ed iniziò a camminare
Il punk se lo allacciò meglio a sè, conducendolo per un braccio mentre la mano spariva in tasca
Era straordinaria la permissività con cui Jude gli concedeva di stargli vicino
Eppure aveva dato prova numerose volte che il contatto fisico, non fosse il suo forte
Ma con lui, vigevano tutta una serie di eccezioni, che in forma passiva, invogliavano costanti speranze
- Hai in mente un posto? -
- Veramente no-
Ora sì che lo sgridava
- Mi hai chiesto di uscire e non sai dove andare? -
- Rilassati, non tutti siamo esperti di luoghi interessanti, e poi non serve un posto specifico per vederci- lo guardò in cerca degli occhi opposti, ma incontrò soltanto il verde scuro delle lenti
Odiava quegli occhialini : erano il marchio di Dark
E poi il perpetuo indossarli, gli sembrava che quell'uomo fosse sempre presente, persino quando dovevano essere solo loro due
Non la sopportava come cosa
Odiava quella così diretta sottomissione da parte del compagno
Jude era così giovane e talentuoso, perché andare dietro ad un uomo così spregevole e definito in tale negatività? Gli sembrava sprecato
Davvero;non riusciva a trovarvi un senso, eppure, senza essi, il biondo non avrebbe mai messo piede fuori casa
Per lui era quasi un indumento intimo
Per Caleb erano più simili alla piuma di Dumbo
In ogni caso, tentava di rispettare tale libertà
Scegliendo di non parlarne affatto
- D'accordo Stonewall, dunque guido io? -
- Oh, ora mi chiami per cognome? Ti piace farti viziare eh? Bè immaginavo avessi degli standard al riguardo-
Le guance di Sharp si imporporirono leggermente
- Non ho standard, mi piace pensare che la gente non parli senza prima valutare od organizzarsi , ad ogni modo non è un problema... Mi aveva solo stupito, tutto qui- concluse quieto sebbene la voce tradisse una certa stizza
Ed impiccio
Ahhh era così divertente da guardare per il punk
- Ma sì, guida tu, tanto so che mi piacerà-

A questo, si fece scappare un sorriso sincero
Come già si era stabilito, uno dei punti di partenza della loro intesa, era proprio che avessero diverse cose in comune
Così, non fu affatto un problema, deviare verso sentieri un po' meno movimentati, e dirigersi verso la scogliera
Discesero poi verso una spiaggia libera, e totalmente vergine alla manodopera antropica
Difatti, era molto piccola, pari ad un angolo di scogli, su cui le onde del mare descrivevano lampi di schiuma frizzantina dal candido e salino colore
Rimasero seduti su due sassi esposti verso le onde, a godersi il vapore marino e la brezza serale che diveniva via via sempre più travolgente
- Mi piacerebbe portarti a mangiare da qualche parte, dopo- mormorò Caleb, dopo un tempo infinito a guardare quella distesa immensa che andava a tracciare l'orizzonte del mare
La superficie dell'acqua sembrava celare una crepa terrestre che portasse alle oscure viscere della Terra
Il solo guardarla, faceva giungere una adrenalina nel desiderio di conoscerla e temerla allo stesso tempo
Jude aveva cercato il braccio del compagno in quella che ormai stava diventando un'atmosfera assorta nel buio
- Perché no-
Poi, forse si erano cercati, i loro volti, ora colmi di salsedine che rende vive anche le gote più pallide

𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒓𝒖𝒊𝒔𝒄𝒆 𝒖𝒏 𝒅𝒊𝒂𝒗𝒐𝒍𝒐 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora