Estate 1975

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Caro Moony,
Sono abbastanza sicuro di poter farla franca scrivendo lettere almeno per ora. Immagino che vengano lette, ma NON MI FREGA UN CAZZO, MI SENTI, REGULUS??
Terribile finora. Sembra che la mamma abbia cercato di staccare la mia roba di Grifondoro mentre ero via, ma l'ho messa su con incantesimi permanenti. Vedrò se riesco a trovare qualcos'altro da attaccare per farla incazzare.
C'è una grande riunione di famiglia la prossima settimana, una cena elegante, abiti da sera ecc. ecc. James pensa che dovrei tenere la testa bassa e prendere nota di chi partecipa e cosa viene detto nel caso in cui sia utile in seguito. Non lo so. Invece avrei voglia di far esplodere alcune bombe di letame. Tu cosa faresti?
Sirius.

Sirius,
Vai d'accordo con Reg, allora? Vacci piano con lui, non hai nessun altro dalla tua parte. Fai attenzione. Non so cosa farei, non sono mai stato a una cena elegante. Probabilmente mi renderei ridicolo. Non fare niente di stupido, okay? James di solito ha ragione. Remus.


Caro Remus,
Non posso credere di dover passare l'intera estate senza nessuno di voi. A volte odio davvero essere figlio unico. Scommetto che non sei mai solo, a St Edmund's.
Sirius sembra stare bene, lo vedo attraverso lo specchio abbastanza spesso, penso che sia annoiato. Se la noia è la cosa peggiore, allora va bene, giusto? Continuo a cercare di convincerlo a non fare storie - non sappiamo in che genere di cose siano coinvolti i Black. Potrebbe non essere niente. Spero che la tua estate sia iniziata bene. Hai guardato i compiti? Quel saggio su Incantesimi sembra una bella scocciatura. James.

James,
Starebbe bene se riuscisse a controllarsi, ma ne dubito. Continua a parlargli, ricordagli che deve tornare a Hogwarts tutto intero.
L'estate va bene. Hai ragione, non mi sento mai solo. Non mi dispiacerebbe un po' di privacy ogni tanto, ma quest'estate è andata bene. Non preoccuparti per me.
Quel saggio di Incantesimi è un gioco da ragazzi e tu lo sai. Semplicemente non ti piace il duro lavoro Potter.
Remus.


Moony,
Saluti da San Francisco! Pensavo che sarebbe stato caldo qui, ma fa molto freddo e piove per la maggior parte del tempo. Merlino sa perché Filomena vorrebbe vivere qui, non è diverso dal caro vecchio Blighty.
Pete.


Caro Moony,
Ho causato un putiferio questa settimana, è stato fantastico. Ho trovato un mucchio di vecchi manifesti babbani lungo la strada - foto di ragazze, sai il genere. Non si muovono nemmeno, è divertente. Ad ogni modo, li ho attaccati alle pareti con il mio incantesimo brevettato e la mamma È FURIOSA.
Penso che probabilmente sia infastidita solo perché sono ragazze babbane, non potrebbe importarle di meno che abbiano le tette di fuori. Comunque, ora non posso uscire senza supervisione. Ne vale la pena, però.
Sirius.

Sirius,
Sei un idiota e lo sai. Poster?? Non ti senti strano con tutte quelle ragazze che ti fissano? Remus.


Caro Remus,
Sono davvero preoccupato per Sirius. Non so se ti ha parlato del numero che ha fatto con i poster, ma è un dannato idiota per averlo fatto. Non credergli se dice che sta bene, aveva sicuramente pianto l'ultima volta che gli ho parlato con lo specchio (non dirgli che te l'ho detto, ovviamente).
Stai pronto nel caso dovessimo attivare la missione di salvataggio. James.

James,
Sono pronto quando vuoi.
Remus.


Moony,
Non ascoltare Potter, è una vecchietta. Va tutto bene, niente che non riesca a sopportare.
Spero che tu stia passando una buona estate. Non vedo l'ora che arrivi settembre.
Sirius.


Venerdì 22 agosto 1975
Remus barcollò debolmente nella stanza del dormitorio. Era stata brutta. Madama Chips pensava che fosse dovuto al cambio di scenario. Aveva una cicatrice lunga e spessa sul petto, adesso - erano passati secoli dall'ultima volta che aveva avuto una cicatrice. Grant si alzò di scatto, sembrando ferito.
"Dove sei stato?" Chiese; "Pensavo fossi stato arrestato o qualcosa del genere."
"Malato." rispose Remus.
"Malato di cosa?"
Remus sospirò, lasciandosi cadere sul letto. Era stata una notte dura e voleva solo dormire. Chiuse gli occhi. Oggi non aveva voglia di inventare scuse.
"Beh, ieri sera c'era la luna piena, vedi." Disse, con calma: "Quando avevo cinque anni sono stato morso da un lupo mannaro e ora lo sono. Mi trasformo ogni mese e la Direttrice mi rinchiude in modo da non ferire nessun altro."
"Oh, ah ah." Grant rispose, salendo sul letto di Remus, mettendosi a cavalcioni su di lui. Erano entrambi così magri che stavano bene insieme sulla stretta cuccetta. "Molto divertente e intelligente. Bene, non dirmelo." Si chinò in avanti e baciò Remus.
Remus aprì gli occhi, congelandosi per un momento.
"Va tutto bene", lo rassicurò Grant, accarezzandogli la guancia, "Sono tutti fuori, ho controllato." Remus lo baciò di rimando.
Era stata un'estate strana, ma una delle più piacevoli che Remus avesse mai avuto. Per una volta non si era sentito solo; non aveva contato i giorni fino al primo settembre.
All'inizio, lui e Grant avevano legato grazie a David Bowie, si T-Rex e Neil Young - persino per i Deep Purple, di cui Grant andava pazzo e Remus pensava che a Sirius sarebbero piaciuti. Entrambi odiavano il calcio - e gli altri ragazzi - così se ne andavano insieme in giro per la città o si sedevano dietro i grandi prefabbricati vuoti a fumare pacchetti di sigarette rubate. Erano seduti lì sulla ghiaia calda un giorno di metà luglio, lanciando pietre e discutendo i punti più fighi di Electric Warrior, quando improvvisamente la mano di Grant fu sul ginocchio di Remus, poi sui suoi fianchi, tirandolo più vicino.
"Che cosa stai--?!"
"Va tutto bene." sussurrò Grant, la disperazione che aleggiava nella sua voce, premendo la fronte contro la guancia calda di Remus, "Nessuno lo scoprirà." Aveva il sapore di sigarette e scottature solari.
Dopo di che, ogni volta che erano soli insieme si baciavano.
Fu una specie di sorpresa, ma non del tutto. Remus realizzò rapidamente che l'aveva sempre desiderato - questo, o qualcosa del genere. Come una nebbia che si solleva. Tutto considerato, era grato a Grant per aver preso l'iniziativa.
Non si poteva dire fosse qualcosa di romantico o affettuoso. Era più come una cosa necessaria. Qualcosa che Remus sapeva che doveva spingere fino in fondo, in modo da poterne identificare tutti i bordi e gli spigolosi limiti. Stava mappando i suoi desideri e usando Grant come bussola.
Il suo nome completo era Grant Chapman. Aveva appena compiuto sedici anni e da maggio era a St. Edmund's, anche se non era la sua prima casa. Entrambi i genitori di Grant erano vivi e aveva anche una famiglia abbastanza grande: nonni, zie, zii e cugini adulti. Ma nessuno di loro sembrava volerlo tenere per molto tempo,
"Troppo irrequieto." Grant sorrideva, sfacciato. "Tutti si stancano di me alla fine."
Come la maggior parte dei ragazzi di St Edmund's, andava male a scuola ed era stato un paio di volte nei guai con la polizia per reati minori, anche se non era mai stato arrestato ufficialmente. Non era violento, ma aveva una boccaccia e la tendenza a rispondere male. Ma non c'era un minimo di cattiveria nel suo corpo, era così chiaramente buono.
Aveva un sorriso spettacolare; gli increspava tutto il viso e te lo faceva piacere immediatamente. Uno dei suoi canini era un po' traballante ed era a dir poco accattivante. Remus non riusciva a capire perché nessuno lo voleva intorno. A volte era un po' sciocco; un po' immaturo, ma andava bene - Remus sapeva che poteva essere troppo serio per la maggior parte del tempo. Qualcosa nella natura allegra e spensierata di Grant rendeva Remus più sicuro di sé, a suo agio. E a Grant piaceva così tanto Remus. Gli piaceva davvero.
"Sei il ragazzo più divertente che abbia mai incontrato." Grant rise, nonostante Remus non avesse nemmeno detto niente di così divertente. "Intendiamoci, non ho mai parlato con un ragazzo di una scuola privata prima."
"Non sono diverso da te," rispose Remus, "Un ragazzo dell'orfanotrofio." "Vaffanculo", lo spinse Grant, scherzoso, "Andrai lontano, chiunque può vederlo."
Remus non aveva una risposta a questo, ma lo fece sorridere. Grant spesso lo faceva sorridere.
Oltre a tutte queste cose, Grant era davvero un bravo baciatore. Almeno, Remus lo pensava, considerando che Grant era l'unica persona che avesse mai baciato. La prima volta, aveva provato un brivido selvaggio mentre pensava tra sé e sé; quindi ECCO di cosa si tratta!
Poteva baciare Grant tutto il giorno, senza staccarsi per prendere aria. A volte si trovava a contrarre compulsivamente le labbra durante la notte, accaldato da fitte di astinenza. Remus si era aspettato che baciare fosse spaventoso e imbarazzante, ma - come per tante cose - Grant lo mise a suo agio. Lo rese divertente, fin dall'inizio; niente storie, niente domande.
"Se sei qui solo per l'estate, tanto vale che ci divertiamo, eh?" Diceva, allegramente; "Non preoccuparti, non ho esattamente intenzione di farti la proposta, anche se sei dolce." "Dolce!" Remus lo schernì.
"Dolce", ammiccò Grant, "E troppo dannatamente buono per me." Remus odiava quel genere di discorsi, e lo zittì con un altro bacio.
Ovviamente dovevano nascondersi la maggior parte del tempo. Dagli altri ragazzi e dallo staff. Remus non poteva immaginare cosa sarebbe successo se fossero stati scoperti - sarebbero stati separati, sicuramente, se non menati a sangue. La Direttrice l'avrebbe detto a Silente? Potevano espellerti, per essere ... beh, per aver baciato altri ragazzi? Fortunatamente, Grant aveva una certa esperienza in operazioni segrete e non sono mai stati nemmeno vicini all'essere disturbati.
"Quante volte hai fatto questo genere di cose?" Remus ebbe il coraggio di chiedere, un giorno. Erano dietro alcune rimesse per biciclette in disuso nella scuola secondaria locale.
"Poche volte," Grant alzò le spalle, "Non abbastanza. Tu?"
"Mai!" Remus rispose, scioccato. "Non ho nemmeno ..."
"Oh Dio ti benedica." Grant rise leggermente, tirando uno dei riccioli di Remus, "Non lo sapevi."
Remus scosse la testa, le sue orecchie diventarono calde. Grant disse; "Non hai mai guardato un altro tipo troppo a lungo? Non hai mai avuto quella strana sensazione per una star del cinema o un insegnante?"
"... Dio mio!" Remus sussultò, l'immagine di Ferox che gli si schiantava addosso.
Grant rise di nuovo.
"E pensavo che foste svegli, voi ragazzi del collegio."
Remus scosse di nuovo la testa incredulo, chiedendosi se ci fosse qualcos'altro che non sapeva di sé stesso.
Mentre settembre si avvicinava, Remus si ritrovò a cercare di ignorarlo. Si sentiva in colpa per non aver passato l'estate a preoccuparsi della guerra, per essere stato distratto dai propri impulsi egoistici, soprattutto in un momento come questo. Ma allo stesso tempo, sentiva che forse non avrebbe mai più avuto questa opportunità.
Gli altri Malandrini inviavano lettere, come ogni estate - Remus rispose diligentemente, non volendo che si preoccupassero. Non disse niente di Grant. Non sapeva cosa dire, sicuro che se lo avesse messo nero su bianco sarebbe uscito tutto e gli altri ragazzi non gli avrebbero mai più parlato. O peggio; avrebbero provato a capirlo, senza guardarlo negli occhi.
D'altra parte, a Remus piaceva l'idea di tenerlo per sé. I Malandrini non dovevano sapere tutto di lui e gli era permesso avere altri amici, no?

All The Young Dudes - 2Where stories live. Discover now