Wishin' and Hopin'

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"Vuole una festa, ovviamente." Disse James, camminando tra le lezioni un pomeriggio.
"Nel nostro dormitorio?" Chiese Remus, lottando con la sua borsa dei libri incredibilmente pesante.
"Sala Comune, credo. Vuole che ci siano tutti. "
"Certo," Remus sorrise affettuosamente. Spostò di nuovo la borsa.
"Vuoi che lo faccia levitare per te? Ieri ho fatto levitare Pete fino a
Divinazione."
"È così che si è fatto quel livido?" Remus inarcò un sopracciglio. "Non è colpa mia Sirius ha chiuso la porta troppo presto. Comunque, questa festa di compleanno - penso che voglia che sia come la tua l'anno scorso." "Oh no," Remus scosse la testa, "Non lo riporterò di nuovo indietro da Hogsmeade in quello stato."
"No, sempre nella Sala Comune. Voglio solo dire che vuole alcol. È il suo sedicesimo ... "
"Be', non gli terrò neanche i capelli quando inizia a vomitare." Disse Remus con fermezza.
James gli scompigliò i capelli mentre un gruppo di ragazze gli passava accanto, fissandolo. A volte Remus era contento di non avere alcun interesse per il sesso opposto, perché altrimenti andare in giro con il capitano di Quidditch sarebbe stato insopportabile. Nessuna sorpresa che a Peter piacesse tanto ostentare Desdemona.
La saga di Sirius e Mary era attualmente a livelli tollerabili. Non era successo niente durante la visita a Hogsmeade, per quanto ne sapeva Remus - e Mary glielo avrebbe quasi certamente detto se fosse successo. Apparentemente voleva che lui 'dimostrasse' che poteva essere un gentiluomo prima che lei acconsentisse ad essere la sua ragazza.
"Un gentiluomo!" Sirius la schernì, quando i Malandrini furono soli, "Parlo cinque lingue! Ho un motto di famiglia! So fottutamente ballare il valzer! Ho dodici serie di abiti da sera! Cosa vuole di più??"
"Ora conosci il mio dolore." James sospirò in risposta.
"Vuole che la rispetti." cercò di spiegare Peter.
"La rispetto!" Sirius disse, piamente, "Ha le migliori tette dell'anno. E questo è molto rispettabile."
Remus seppellì la testa tra le mani per nascondere il fatto che stava sorridendo - perché sicuramente Sirius non avrebbe mai avuto una ragazza con quell'atteggiamento. "Allora," disse James, ora che le ragazze erano passate ed erano quasi alla Sala Grande, "Ti sembra una buona idea? Grande festa, tanto rumore, tanto alcol, tante ragazze? "
"Oh, sì, suona alla grande!" Remus rispose, a malincuore.
"Aww, so che sei timido, Moony, ma giuro, piaci ad un sacco di ragazze. Hai solo bisogno di sapere come parlarci."
Remus pensava che fosse un po' ridicolo, sentirselo dire da James 'oi, Evans!' Potter, ma non disse nulla.
"Comunque," continuò James, sorridendo mentre entravano nella sala. "Puoi essere il JD, conosci tutta la musica." "Il DJ," lo corresse Remus.
"È uguale. Va bene, Wormtail?" James diede una gomitata a Peter, che era seduto con la sua ragazza al tavolo di Corvonero. Si accigliò verso James,
"Perché hai iniziato a chiamarlo così?? È un pessimo soprannome!"
"Nah," Remus sorrise, "Gli si addice."
Peter fece scattare due dita a entrambi e tornò al pranzo. Stavano tutti cercando dei soprannomi, in parte perché volevano finire la mappa entro Natale e avevano bisogno degli alias, in parte perché a James e Sirius piaceva l'idea di avere nomi in codice. Avevano deciso di non chiamarsi mai due volte con lo stesso soprannome, ma dopo che 'squeaker', 'baffi', 'crosta' e 'masticatore di formaggio' erano stati testati, 'Wormtail' finì per diventare quello di Peter.
Remus amava ogni minuto - ora sapevano come si sentiva. Anche se doveva ammetterlo, si era affezionato a 'Moony'.
Si sedettero al tavolo di Grifondoro. Sirius e Mary erano già lì, chiacchierando animatamente.
"Fido." annuì James, mentre si sedeva.
"Rudolph." Sirius rispose, con un identico cenno del capo.
"Dove siete stati voi due?" Mary chiese: "Non avevate un'ora livera?" "Biblioteca." Disse Remus, allungando la mano verso il mestolo, alzandosi per sollevare il coperchio della zuppiera fumante tra di loro. Pomodoro - il suo preferito. "Vi state comportando come se non avessimo i GUFO tra poco."
"Ripasserò a Natale", Mary alzò le spalle, "non sono così agitata. Sono più nervosa per i colloqui di lavoro."
"Colloqui di lavoro?" Remus si sedette, allarmato.
"Lily mi stava dicendo", spiegò Mary, "Dopo i GUFO dobbiamo andare a un incontro con la McGranitt su cosa fare dopo la fine della scuola. Non ho idea di cosa dirò: se questa guerra continua, non sarò nemmeno in grado di trovare un lavoro come nata babbana."
"Lo farai," disse James ferocemente, "Vinceremo."
"Be', anche così", Mary alzò le spalle, "non so cosa voglio fare quando ce ne andremo. L'unico lavoro da mago di cui so qualcosa è l'insegnante, e sicuramente non voglio farlo."
Un gufo apparve da qualche parte sopra di loro, atterrando accanto al piatto di Sirius. Alzò gli occhi al cielo: era un gufo della famiglia Black.
"Almeno non è una strillettera." Disse James, allegramente, imburrando il suo panino. Sirius strappò la busta bianca e Remus guardò i suoi occhi azzurri guizzare sul testo. Si alzò, guardando il tavolo dei Serpeverde. Anche Mary, Remus e James si voltarono a guardare. Regulus stava guardando suo fratello. Sirius lo guardò negli occhi, alzò la lettera e la bacchetta e disse: "Incendio. "
Mary urlò mentre il pezzo di pergamena prendeva fuoco tra le dita di Sirius.
Sirius tornò a sedersi, soddisfatto.
"Brutte notizie, allora?" Chiese James, tornando al suo pranzo. "Un invito a trascorrere il mio compleanno con il mio caro fratello." "Beh. È così terribile?" James chiese.
"Sì." Disse Remus, severamente. Non aveva dimenticato i feroci tagli sulla parte posteriore delle gambe di Sirius.
"Perché lo hai fatto?" Una voce dietro di loro parlò.
Regulus aveva effettivamente lasciato il tavolo Serpeverde per affrontare suo fratello. Sirius lo ignorò, continuando invece a mangiare il suo cibo. "Sirius." Regulus disse, questa volta più forte: "Perché hai bruciato quella lettera?"
"Dai, Mary," disse Sirius, alzandosi di nuovo, evitando accuratamente il contatto visivo, "Andiamo, abbiamo Incantesimi dopo, vero?"
"Non era da mamma", disse Regulus, gli occhi troppo luminosi e le guance innaturalmente rosa, "L'ho scritta io, volevo vederti."
Ma Sirius non ne voleva sapere, ed era già scappato via dal tavolo, Mary sotto braccio.
"Posso parlargli, se vuoi?" James si rivolse a Regulus.
Il fratello minore Black sbatté le palpebre un paio di volte, poi lanciò un'occhiataccia a James. Remus poteva vedere le sue lunghe ciglia scintillare di lacrime di rabbia.
"Vaffanculo, Potter, nessuno te l'ha chiesto. Se è felice con la sua ragazza mezzosangue, allora va bene. Non mi interessa!"
E con questo, Regulus tornò dai suoi amici dall'altra parte del corridoio. James sospirò, pesantemente, giocando con la sua zuppa.
"Sono tutti così dannatamente drammatici, questi Black."

All The Young Dudes - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora