Capitolo 29: È molto agitata, la candela.

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Theo

Ad essere sincero, mi aspettavo che sarebbe successo molto più in là. Non credevo che mi sarei ritrovato ad aspettare il demone da solo, e in così poco tempo.

Non solo due giorni fa i due vampiri mi hanno lasciato da solo insieme a lui nella Sala Delle Invocazioni, ma oggi Arrow se n'è anche andato a gambe levate non appena mi ha fatto vedere il posto dove arriverà il demone. Fantastico.

«Ho un treno da prendere» ha detto prima di andarsene.

Certo, un treno per andarsene a fare in... Lasciamo stare.

Ho paura della persona che potrei diventare non appena vedrò gli occhi scuri di Anakin, e questa volta non sarà attraverso un'invocazione. Saranno proprio davanti a me... non sarà la stessa cosa. Non sarà mai più come prima, e lo so benissimo. Non credo che lui sarà mai più com'era prima, con me.

Da quando mi ha... curato le ali, è cambiato tutto.

«Theodor.»

E sono finito non appena sento la sua voce. Non è la stessa, e mi dà fastidio, mi dà così fastidio che stringo i denti.

«Buongiorno» gli dico, e cerco di usare il tono più cordiale e gentile che mi riesca.

Non mi riesce bene, ma il demone non dice niente. E non dovrebbe farmi qualcosa vederlo, invece mi fa qualcosa, mi fa qualcosa eccome. Ma il peggio non sono i suoi capelli, o la giacca di pelle che indossa, o il trucco. Il peggio è il suo odore. Non so perché mi faccia rizzare i peli delle braccia, o perché mi prudono le ali ogni santa volta...

«È molto grave? Royal sembrava preoccupato, ma non ho avuto l'occasione di chiederglielo» quasi sbuffa, forse ripensando al vampiro che se ne andava senza lasciarlo ribattere.
«Non lo so, non le ho parlato da qualche giorno. Dovrai chiederlo a Royal.»

Lui annuisce, ma me ne accorgo con la coda dell'occhio, perché non mi azzardo a guardarlo davvero. Camminiamo fino alla casa di Aideen, e sono sollevato che non abbia deciso di volare, perché altrimenti si sarebbe potuto accorgere delle mie ali e di come sono sempre più deboli...

«Come stanno le tue ali?»

Ecco appunto. Mi vengono i brividi quando pronuncia quella frase. Le sento quasi tremare, anche se sono nascoste.

«Bene» mi limito a dire.
«Ti ho...» lo sento dire, «Ti ho portato questo, nel caso l'altro fosse finito.»

Giro la testa verso di lui e mi accorgo che mi sta porgendo un piccolo barattolo. E lo riconosco. È quella crema per le ali. Quella crema paradisiaca.

«Non dovevi farlo» dico mentre lo prendo e me lo infilo in tasca.

Sono sicuro che la mia voce abbia tremato. So benissimo che ne avevo davvero bisogno... ma non avrebbe dovuto lo stesso.

«Non è nulla.»

Mi accorgo che mentre lo dice, delle ombre gli si attorcigliano sul collo. Fanno così quando mente... o almeno da quello che ho visto, credo sia così. Forse mi sbaglio.

Arriviamo alla casa di Aideen piuttosto velocemente, e non appena entriamo, mi sento sollevato: adesso potrò andarmene, e Anakin potrà aiutare Aideen. Spero solo che mi lasceranno dormire un pochino... e poi vorrei tornare a casa per provare la crema che mi ha dato il demone.

«Aideen!»

Anakin comincia a correre per tutta la casa per trovare Aideen, mentre io resto accanto alla porta. Ad un certo punto la vedo scendere dalle scale, con un'espressione confusa in viso.

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