Capitolo 3

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ETHAN' POV

La cerimonia si avviava alla sua conclusione e in cuor mio, ero certo che quel giorno sarebbe stato il più bello della mia vita. Mi voltai a guardare Zoe, che abbagliava tutti in quell'abito splendido; li abbagliava e allo stesso tempo li oscurava, perché non vedevo altro che lei.

Purtroppo, non ero l'unico ad osservarla. Sorpresi diversi ragazzi guardare ciò che era mio con troppa intensità. Proprio mentre prendevo coscienza di ciò, Luke si fece verso di noi. Il dannatissimo Luke, lo stesso che qualche mese prima si era presentato alla porta della Mansione, per disturbarci; vedevo come guardava Zoe, non mi piaceva. Dal primo momento, quando l'aveva toccata e insultata a quella festa che ormai sembrava così lontana, l'avevo odiato.Oggi non gli avrei permesso nulla; non doveva nemmeno provare a toccare mia moglie.

-Ethan, Zoe, congratulazioni.-disse, il tono ipocrita. Peraltro guardava solo lei e questo bastò per farmi perdere la pazienza. Purtroppo i Crawford, erano soci importanti e l'invito era stato necessario. Tuttavia non potei trattenermi ,perchè Luke guardava Zoe come per mangiarsela con gli occhi; la strinsi a me in una presa d'acciaio,assicurando il braccio intorno alla sua vita,per far capire a quel bastardo di chi fosse Zoe.Lei sussultò presa alla sprovvista.

-Grazie.-dissi freddo,sperando se ne andasse. I suoi occhi si spostarono per un attimo sui miei, il sorriso tirato che fece non aveva nulla di autentico.

-Complimenti, Ethan, per una moglie così bella.-continuò, ebbi la certezza che lo stesse facendo deliberatamente; voleva che gli piazzassi un pugno in piena faccia. Zoe arrossì imbarazzata e tentò un sorriso,ma era chiaramente a disagio.

Provai a fingere indifferenza, anche se ero tesissimo. Zoe lo percepì e strinse la mano che tenevo sul suo fianco, rassicurandomi.Mi calmò immediatamente.

Sorrisi altrettanto inautenticamente.- Lo so, è davvero bellissima, dovrò stare attento.-risposi,minaccioso per poi guardare Zoe. Anche Luke la guardò e sotto i nostri sguardi, Zoe divenne porpora. Perché era così adorabile? Avrei voluto coprirla dallo sguardo di quell'idiota.

-Dunque... ci vediamo presto.-si congedò Luke.

Non sperarci, pensai tra me e me, ma mi limitai ad annuire e così fece Zoe. Luke si allontanò lasciandoci finalmente soli.

Zoe mi guardava torva.-Perché ho avuto l'impressione di essere un oggetto?Sembra che mi usiate per dare sfogo all'antipatia che provate l'uno per l'altro.-notò arguta.

Scossi la testa.-Non sei la scusa, sei la ragione per cui ci odiamo.-precisai,lei alzò gli occhi al cielo.

-Ma tanto,ormai sei mia moglie.-mormorai felice, fissandola. Anche  a lei venne da sorridere, e tutta la mia preoccupazione e rabbia svanirono.

Fu alla luce del tramonto che i primi ospiti cominciarono ad andarsene, l'aria che odorava di salsedine si fece più fresca, ma comunque piacevole. Mano nella mano io e Zoe guardammo tutti andare, uno dopo l'altro, col sorriso in volto e il cuore leggero. Avrei voluto fermare quel momento, imprimerlo su qualcosa che lo avrebbe mantenuto a lungo, che lo avrebbe reso eterno: non riuscivo a pensare alla possibilità che  potesse esserci per noi di nuovo qualcosa di male, mentre mi godevo quell'istante di pura e piena felicità.

Ero impaziente di svelare la sorpresa a Zoe, a dire il vero non stavo più nella pelle. Avevamo deciso, quasi di comune accordo, di posticipare il viaggio di nozze; Zoe aveva appena trovato lavoro in una scuola e non se la sentiva di assentarsi per un mese. Quindi, le avevo quantomeno preparato un regalo.

Quando l'ultimo ospite se ne fu andato, decisi di torturarla un po'. La guardai con un sorriso, lei ricambiò.

-Ora siamo pronti a partire per la nostra luna di miele...ah no,dimenticavo, tu non vuoi.-la presi in giro.

-Ethan...-si lamentò,un'espressione falsamente severa in volto.-Sai che non vorrei doverci rinunciare!-mi fece notare.

-Sai anche che io avrei potuto, diciamo, "convincere" la tua scuola...o trovarti un altro lavoro in un battibaleno.- ribattei.

Le sue sopracciglia si aggrottarono .-Quante volte devo dirti che non accetterei mai una cosa del genere?! Quel lavoro l'ho trovato con le mie sole forze e capacità, ci tengo davvero.-il suo sguardo era deciso nel mio.

-E quante volte devo dirti che ti amo anche per questa tua testolina irremovibile?-le dissi, scapigliandole i capelli.

Lei arrossì leggermente.-Ti amo anche io.-mi rassicurò.

La guardai in silenzio per qualche altro secondo.-Ma ora...c'è qualcosa che devi vedere. Il tuo...o forse dovrei dire nostro regalo.-

I suoi occhi si spalancarono e si illuminarono.-Avevamo detto niente regali,io...-cominciò,preoccupata. La sua espressione mi fece ridere.

-E' per tutti e due, quindi va bene così. Andiamo!-la trascinai verso l'auto e lei mi seguì senza dire altro.


Non fu facile per Zoe scendere una volta giunti a destinazione, a causa del vestito e della benda che le avevo messo sugli occhi. L'aiutai, prendendola tra le mie braccia. Sussultò leggermente, non avendo previsto la mia mossa, ma subito si rilassò.

-Vedo che rispetti la tradizione.-sorrise, facendomi ridere.

-Ovvio,sono o non sono un galantuomo?-

Lei sbuffò per poi scoppiare a ridere.-Un galantuomo,tu?-mi prese in giro.

Avvicinai le labbra al suo orecchio.- Vorrà dire che dopo te lo ricorderò.-mormorai e vidi le sue guance tingersi. 

Camminammo verso la porta della nostra futura casa, ma prima che ci avvicinassimo troppo, mi fermai per toglierle la benda. Non appena cadde a terra, Zoe alzò lo sguardo e la sua bocca si spalancò dallo stupore.

-Cosa... Ethan, io...-la sua voce era rotta ed emozionata, dopo qualche minuto si voltò per guardarmi e i suoi occhi erano lucidi.

-Hai comprato questa casa come regalo di nozze?!-disse incredula.

Risi e annuii, era ovvio che le piacesse; si leggeva sul suo viso.- E ora ,da vero bravo marito, ti farò entrare tra le mie braccia.-

Feci come promesso, la misi a terra piuttosto controvoglia una volta attraversata la soglia. Prendendomi la mano, Zoe cominciò a fare un giro per casa, ancora completamente vuota. Avevo deciso che si sarebbe dovuta occupare lei dell'arredamento, volevo che si sentisse a casa. Dal canto mio, mi bastava avere lei.

-E' enorme.- mi fece notare, ma sembrava entusiasta. Si fermò per guardarmi incrociando le braccia. 

-Ti piace?-domandai.

-Mi piace?L'adoro!-ammise serena.- Ma ti rendi conto di cosa...come posso sdebitarmi, dopo un regalo del genere?-domandò.

La guardai con tutto l'amore di cui ero capace,poi le misi una mano sul viso,accarezzandola dolcemente.

-So che tutto è cominciato con un debito da riscuotere,ma non è più così. Ora io e te siamo una cosa sola,anche legalmente. Perciò di cosa dovresti sdebitarti?-

La sua espressione si fece seria,intensa, e non le lasciai modo di parlare perché portai le labbra sulle sue e la baciai con dolcezza.




Ecco il nuovo aggiornamento! Spero vi piaccia! La storia ancora non è entrata nel vivo,ma presto lo farà ;)

So che ve lo chiedo sempre,ma sono contenta quando votate e commentate!

Due cose vorrei dirvi: innanzitutto, una carissima e bravissima lettrice, isntjustfiction ha pubblicato un'intervista che mi ha fatto qualche tempo fa,se volete darle un'occhiata è nel suo profilo!

Secondo: sto aggiornando le altre mie storie, Light e Breaking Walls,se volete leggerle... spero vi piaceranno!

Grazie, baci baci!

Enchained (Sequel di Abduction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora