Sono cresciuta da sola senza punti di riferimento
Ma poi sei arrivato tu
Mi è bastato vederti per capire che la mia vita cambierà ancora una volta
Le ombre del passato torneranno
Ma questa volta avrò la forza di combatterle.
Attenzione ⚠
- Sono pre...
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Sono le cinque e mezza del mattino, mi sveglio accanto a Derek, gli lascio un bacio sulla guancia e senza far rumore esco da casa sua per tornare in hotel. Cambio i vestiti indossando la tuta per poi uscire a correre. Mi metto le cuffie nelle orecchie ma nel momento in cui sto per accendere la musica mi arriva un messaggio, lo apro ed è di Derek che mi da il buongiorno. Subito gli rispondo "Buongiorno anche a te amore", poi accendo la musica e inizio a correre. Dopo un'ora di corsa decido di fare una pausa, mi fermo a comperare una bottiglietta d'acqua e mi siedo su una panchina. Ad un tratto la musica smette e guardando il cellulare vedo che ho una chiamata di Derek cosi rispondo
<< Ciao amore>> dico
<< Ciao. Senti devo dirti una cosa a dire il vero due cose. La prima è che l'incidente che abbiamo avuto un anno fa non è stato un incidente, ma un tentato omicidio provocato da Edric. La polizia ha già arrestato l'autista del camion ma di Edric nessuna traccia, ma non temere lo stanno ancora cercando>>
<< Avevo già il sospetto che non fosse stato un incidente e tu ora mi hai dato la conferma. Qual è l'altra cosa?>> domando
<< Ho chiesto al mio amico investigatore di scoprire qualcosa sul tuo amico Jace>> lo interrompo
<< Tu cosa? Perché?>>
<< Da quando me lo hai presentato a pelle non mi è piaciuto>>
<< Ok, e che cosa ha scoperto il tuo amico>>
<< Ha scoperto che è il figlio di Edric Devis. Ha preso il cognome della madre quando il padre li ha abbandonati>>
Non è possibile, non può essere vero, non può essere il figlio di quell'assassino
<< Non può essere Derek. Magari il tuo amico ha preso male le informazioni>> dico con voce spezzata per le lacrime che stanno per uscire
<< Ascolta, ora vado all'hotel e gli parlo. Tu non fare niente per favore>> continuo il discorso
<< Va bene ti prometto che non farò nulla ma tu stai attenta>>
Riattacchiamo entrambi e riprendendo a correre mi reco all'hotel. Sono davanti alla porta della sua stanza e busso insistentemente fino a quando mezzo assonnato mi apre. Come una furia entro
<< Buongiorno anche a te piccola>> dice
<< Non chiamarmi piccola. Devo chiederti una cosa. Qual è il cognome di tuo padre?>>
