Capitolo 14 - Esci con me

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Le stelle non possono rubare
Il palcoscenico alla Luna

Yana finì di lavorare per poi incontrarsi ad un bar, situato al centro della città, con Kevin.
Voleva sinceramente scusarsi con lui, non meritava di essere lasciato solo alla festa. Sentiva il suo petto farsi pesante, aveva paura di averlo rattristito o peggio ancora, ferito.

Entrò nel piccolo edificio e lo trovò già seduto ad un tavolo. Kevin, vedendola in lontananza, le fece un cenno con la mano e Yana si sedette di fronte a lui.

«Stavi aspettando da molto?» chiese quest'ultima nel mentre si aggiustava qualche ciuffo ribelle posizionandolo dietro le orecchie.
«No tranquilla, sono arrivato poco fa» rispose «Hai già pensato a cosa prendere?» aggiunse prendendo un piccolo menù dal tavolo e leggerci all'interno.
«Oh in realtà penso di scegliere una granita alla fragola, sono così felice che l'abbiano rimesse essendo Maggio» rispose Yana mostrandogli un sorriso raggiante.
«Hai ragione, penso che prenderò anch'io la granita però al limone».

Difatti poco dopo arrivò una cameriera e ordinarono le due granite che, fortunatamente, le portarono subito.
«Hm, è buonissima!» esclamò Yana prendendo alcuni pezzi di sopra col cucchiaino.
«Concordo» sorrise lui assaggiando il suo al limone.

Rimasero per qualche istante in silenzio e Yana aprì bocca per parlare ma Kevin la precedette.
«Sei stata con Saros, vero?» chiese volendo togliersi tutti i dubbi che gli percorrevano la mente. Yana spalancò gli occhi non aspettandosi minimamente quella domanda.

«Sì, mi ha accompagnata a casa. Mi spiace averti lasciato da solo alla festa» disse a volto basso con gli occhi puntati sulla granita.
«Fa niente» rispose Kevin abbassando anche lui il volto per paura di mostrarle quanto in realtà fosse deluso.
Portava gli occhiali da sole neri proprio per nascondere i suoi occhi colmi di tristezza e le occhiaie evidenti. Infatti la notte prima non era riuscito a chiudere occhio.
Dopo che Yana scomparì quella sera, non sapeva che fare. Pensava di averla in qualche modo spaventata o che aveva sbagliato in qualcosa. Ma poi andò fuori per cercarla e li vide, lei e Saros. Arrivò alla conclusione che forse preferiva la compagnia di lui piuttosto che la sua.

«Mi spiace, posso rimediare in qualche modo?» chiese Yana guardandolo in viso. Anche Kevin alzò il volto e incontrò i suoi occhi. Vide quanto erano dispiaciuti e tristi. Notò anche la sua sincerità al loro interno e in quel momento capì che lei lo vedeva come un semplice amico e nient'altro; che non l'avrebbe mai guardato come lei guardava Saros.

«Esci con me» le parole gli uscirono di bocca. Nonostante sapesse già la risposta, la mente gli diceva di provarci lo stesso.
«Non capisco, sto già uscendo con te» rispose Yana ingenua.
«No, intendo a frequentarci...» vide il suo sguardo farsi ancora più corrugato e confuso «... come coppia» aggiunse e lì capì.
Difatti le guance di Yana divennero immediatamente rosse e fece stento a crederci.

«No aspetta, in che senso? Non mi stai prendendo in giro, vero?»
«Sono serio Yana. Vuoi metterti con me?» chiese nuovamente. Più le ripeteva la proposta e più si rese conto di quanto fosse sbagliata; poiché già conosceva la risposta.
«Kevin io... mi spiace, non-»
«Va bene, tranquilla. Ci ho provato» la interruppe lui abbozzando un sorriso.
In realtà Yana fin dal principio lo aveva considerato un bel ragazzo, ma mai lo aveva immaginato in un'altra veste se non amico.

«Rimaniamo lo stesso amici, vero?» chiese lei titubante.
Kevin annuì e provò sollievo sapendo di averlo ancora al suo fianco.
«È arrivato il momento di andare. Mi stanno aspettando all'Università»
«Adesso?»
«Sì, ho aderito a un corso pomeridiano»
«Ah capisco».

Uscirono da locale e rimasero in silenzio.
L'aria era tesa ed entrambi si sentivano a disagio.

«Allora ci vediamo, ciao» disse Kevin salutandola per poi allontanarsi. Yana osservò la sua figura distanziarsi ad ogni passo che compiva.
Non riuscì a resistere. «Kevin!!» urlò da lontano. Quest'ultimo si girò di scatto guardandola confuso.

«Ci vediamo in spiaggia?»
Le sorrise.

«Conosci già la risposta».

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