Capitolo 16 - Thor

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La spensieratezza nelle
Piccole cose.

Più i giorni passavano e più Yana era in compagnia dei due ragazzi. Un giorno usciva con uno e poi con l'altro.

«Ti ricordi di quel ballerino alla festa?» chiese Kevin trattenendo delle risate per quello che doveva dire dopo.
«Si certo, come dimenticarselo» rispose Yana sorridente.
«Ecco, alla festa ha dato il meglio di sé! Si è messo a ballare sopra a un tavolo e poi si è buttato all'indietro in mezzo alla folla pensando che lo prendessero»
«Oh... l'hanno preso??»
«No, è caduto a terra» rispose per poi scoppiare in una fragorosa risata seguita da quella di Yana.

«Dato che è subito, vuoi venire a casa mia? Devo lavare thor, il mio cane» disse Kevin sorridente guardando l'ora sul telefono. Lei si affrettò ad annuire.
All'uscita al bar le raccontò che chiamò il cane in quel modo perché voleva ispirarsi alla marvel, gli aveva persino fatto indossare il costume di Thor. Faceva troppo ridere, Yana lo trovava troppo esilarante.

Si allontanarono dal mare e andarono verso centro città. Lui, diversamente da Saros, aveva un vero e proprio appartamento suo. In realtà all'inizio lo ospitarono una famiglia. Quest'ultima possedeva, oltre alla casa, anche un appartamento in cui abitava il loro figlio che però, da poco, si era trasferito in un posto lontano. Perciò, invece di lasciare inutilizzato l'appartamento, lo diedero a Kevin. Così poteva essere più libero, avere la sua privacy e tenere Thor in giro per la casa in tranquillità.

«Eccoci qui!» fece entrare Yana nella sua piccola dimora. Nemmeno il tempo di superare la soglia della porta d'ingresso, che Thor arrivò correndo verso di loro. Era un maltipoo toy. Aveva il corpicino umile e esile. Era un misto tra il maltese e il barboncino. Era bianco con la testolina rotonda e gli occhi a palla lucenti. Erano giganti, facevano troppa tenerezza. Era piccolo quanto la misura di una mano infatti Yana dovette fare attenzione ad entrare senza pestarlo. Aveva tutto il pelo spennacchiato; la coda che si muoveva velocemente; abbaiava emettendo suoni carini e acuti.
Si arrampicava, con tutte le sue forze, sulle gambe di Kevin con l'attesa che quest'ultimo lo prendesse in braccio. Difatti così fece. Lo alzò in alto e Thor tirò fuori la lingua contento. Iniziò a leccargli la mano e poi, avvicinandoselo al viso, le guance.
Yana si intenerì assistendo a quella scena troppo tenera e carina.

«Ti sono mancato?» chiese Kevin stringendolo tra le braccia. Il suo sorriso diventò sempre più grande fuori uscendo delle piccole fossette.
«Hai visto chi ho portato? Lei è Yana» aggiunse girando il cane dalla parte di lei. Thor abbaiò appena la notò e inclinò la testolina di lato incuriosito. Kevin lo lasciò tra le braccia di Yana e iniziò a leccare anche lei.
«È molto affettuoso» commentò quest'ultima ridendo.
«Tantissimo» accarezzò Kevin la piccola testolina di Thor.
«Andiamo a fare il bagno?» chiese e il piccolo animaletto con le sembianze di un peluche, abbaiò come risposta.

Kevin andò verso il bagno seguito da Yana e riempirono la vasca. Aggiunsero del bagnoschiuma all'interno formando così la schiuma. Fecero entrare Thor e quest'ultimo si divertì nel toccarla. Capitò spesso che, per sbaglio, la schiuma gli entrò nel naso e faceva dei piccoli starnuti.
Era tremendamente carino.

Ad un tratto Kevin sentì la schiuma andargli in faccia e si girò confuso. Vide il sorriso giocoso di Yana pronta a iniziare una guerra all'ultima bollicina.

«Hai sfidato la persona sbagliata» minacciò lui abbozzando un ghigno affilato mai visto prima. Prese la schiuma tra le mani e la lanciò addosso a Yana.
Fu così che, al posto di pulire il cane, si fecero guerra tra di loro. Volava schiuma da un lato a un altro e anche il cane si mise a schizzare acqua con le sue piccole zampettine. Passò così velocemente il tempo che non si resero conto dell'acqua che oramai stava fuoriuscendo dalla vasca insieme a Thor.
Kevin raggiunse velocemente il rubinetto chiudendolo.

Rimasero a guardare la situazione intorno a loro in silenzio. C'era acqua ovunque sul pavimento, insieme alla schiuma, con thor che correva scivolando a destra e a sinistra. Dopo aver esaminato lo stato in cui si era ridotto il bagno, i loro occhi si incontrarono e scoppiarono a ridere.
Risero e, con la spensieratezza di un bambino, ricominciarono a tirarsi schiuma addosso come se non ci fosse un domani.

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