Capitolo 21 - Aster amellus

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Il fiore a stella

Era sera.
Yana si trovava nuovamente avanti al lago.
Era da sola a ponderare sui giorni passati in compagnia dei suoi nuovi amici. Non si era mai trovata così bene. Loro non la prendevano in giro, non la insultavano... Era felice di aver scoperto che le persone gentili e amichevoli esistevano ancora. Nonostante il suo rapporto difficile con Saros, doveva ringraziarlo. Perché tutto era partito grazie a lui.

Lui le era stato il primo amico.
Lui le aveva insegnato a preparare i lecca lecca.
Lui le aveva fatto sentire com'era il suono di una chitarra elettronica.
Lui le aveva fatto apprezzare la fotografia.
Lui le stava facendo apprezzare il suo nome.
Infine lui le aveva fatto conoscere i suoi amici.

Si rese conto che stava cambiando in meglio grazie a lui. Adesso le piaceva il nome Yanara. Certo, non lo amava ma nemmeno lo odiava come un tempo. Pian piano stava riuscendo a fare pace con se stessa. Ovviamente grazie a Saros e ai suoi lecca lecca del sole.

Sorrise pensando a come, nonostante fosse arrabbiato con lei, impiegava il pomeriggio intero fino alla sera solo per prepararle quei lecca lecca.

«È Saros, vero?» sentì una voce dietro di lei.
Era Jun, il suo migliore amico.
«Cosa?»
«Il motivo del tuo sorriso»
«Oh...» girò il viso nuovamente rivolto al lago e si portò le ginocchia al petto facendosi piccola.
Jun si sedette di fianco a lei e, per un attimo, le sembrava essere ritornati a come erano un tempo. A quando erano soli insieme.
A quando la loro amicizia veniva prima di tutto.

«Scusa se ultimamente non ho più tempo per te...» sussurrò amareggiata Yana appoggiando il mento sulle ginocchia.
«Tranquilla, non sono arrabbiato. Anzi, sono felice che hai trovato dei bei amici con cui passare il tempo...» rise alzando gli occhi al cielo, «Mica potevi continuare a passare le giornate con un vecchio come me!» ammise sorridendo anche se, all'interno della frase, si poteva notare il tono malinconico.
«Ehi! Non sei vecchio! Sei diversamente giovane» lo riprese Yana colpendogli leggermente al braccio.
«E tu sei diversamente carina» sorrise abbassando lo sguardo su di lei «Ahh, se non ci fossi tu piccola Yanara, come farei? Sei così speciale...».
Lei gli sorrise per poi appoggiare il capo sulla sua spalla sentendo l'odore di camino che emanavano i vestiti. Le mancava quel effluvio.

«Oh dimenticavo, stamattina ho raccolto un fiore per te. Tieni» glielo porse e Yana lo prese per poi ammirarlo e portarselo vicino al naso per sentirne il profumo.
«È un amello, Aster amellus» specificò. Yana sorrise, aveva letto da qualche parte che il nome derivava dal greco e significava "fiore a stella".
«Però è strano, questo fiore non sboccia a fine estate?» chiese toccando delicatamente i morbidi petali.
«Sinceramente non lo so. Era l'unico che era già sbocciato. Evidentemente ha anticipato la fioritura, non vedeva l'ora di crescere» rise per poi imbattersi in una brutta tosse, quasi a togliergli il respiro.

«Jun! Jun!» esclamò Yana mettendosi di fronte a lui. «Stai bene?» chiese.
«Si tranquilla. Stamattina non mi sono reso conto che vicino al fiore amello c'era anche l'iris. Sboccia sempre a Maggio e io sono allergico a quel fiore»
«Allergico? Non me lo avevi mai detto»
«Non pensavo fosse importante dirtelo. Comunque sia, da stamattina ho tosse e mal di gola per quello. Quindi stai tranquilla» la rassicurò. Vedendola però esitare, l'abbracciò.

«Dai adesso corri a casa e metti il fiore in un bicchiere d'acqua» le sussurrò all'orecchio dolcemente.
Yana si alzò e dopo averlo salutato, si allontanò. Però, prima ancora che scomparisse dalla sua vista, si girò a guardarlo.
Jun era disteso sul prato mentre contemplava il cielo sopra di lui. Appena lo vide sorridere, si tranquillizzò e torno a casa serena.

Arrivò e mise il fiore dentro un bicchiere d'acqua, così come gli aveva detto Jun. Era un fiore molto bello. Aveva i petali violacei con le foglie coriacee.
Era un regalo di Jun. Aveva pensato a lei prima di raccoglierlo. Era un dono troppo prezioso, difatti lo mise sul suo comodino in cameretta e si addormentò guardandolo col sorriso.

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