Bradipo

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Ho voglia di raccontare un piccolo episodio che mi porto dietro da anni. È un ricordo che mi è rimasto impresso; forse per la bellezza dell'immagine espressa o per il fatto che non l'abbia compreso fino in fondo...

Lo voglio condividere con te così che possiamo parlarne insieme e vedere dove ci porta.

Ero ancora uno studente universitario e, nella pausa che mi ero preso tra la triennale e la magistrale, partecipai a un progetto dell'università che aveva come obiettivo mettere insieme vari ragazzi di varie facoltà per dare vita a una o più start-up.

All'epoca non avevo grandi idee (e I Figli dei Samath era poco meno di un feto che lottava per continuare a svilupparsi) e mi accodai, con altri tre, all'intuizione di un ragazzo: ricordo che la mia immatura supponenza mi fece giudicare il tipo come un fattone del fine settimana. Eravamo agli antipodi nell'aspetto, nel carisma e nel pensiero.

Voleva creare una rivista letteraria. Io non avevo molto interesse, ma era l'unica start-up umanistica e così ascoltai il suo ragionamento:

"Se ci fate caso siamo tutti dei bradipi. Stiamo appollaiati sul nostro ramo e facciamo il minimo sforzo per raggiungere le foglie da mangiare... Le foglie sono i libri. E per tutta la vita restiamo sul ramo del nostro albero senza sapere come sono le foglie degli altri rami o degli altri alberi".

La metafora usata mi ha affascinato e mi affascina tutt'ora, è potente ed efficace.

Il progetto del ragazzo, di cui non ricordo il nome, ma solo il sorrisetto convinto di chi ha la verità in tasca, era chiaro e lodabile: mettere su carta stampata autori emergenti di vari generi e cercare e creare dei percorsi tematici che potessero avvicinare i lettori di un genere verso altri.

Purtroppo, un mese dopo mi sono infortunato alla gamba e non ho più potuto partecipare agli incontri: la scusa perfetta per la mia pigrizia e crisi esistenziale. Non so come sia andata a finire, se il progetto sia stato abortito o se sia stato ricalibrato, ma il bradipo è rimasto attaccato al mio braccio... E se guardo la mia vita in funzione di quest'immagine, forse ha attecchito più di quanto sperassi allora.

Quello che ti chiedo è semplice:

Qual è il tuo ramo?

Quale quello più distante da te?

Che appiglio si potrebbe creare per scrollarti di dosso la pigrizia del genere preferito?

Io non sono un amante di gialli, le indagini non mi hanno mai appassionato, ma c'è un titolo che sto tenendo di punta da un po' di tempo e gli appigli sono due: l'autore è africano e indaga una pratica tipica nelle città dei paesi in via di sviluppo, la lapidazione dei criminali. Questo spunto antropologico mi porta a desiderare questo titolo molto più delle opere di narrativa o di saggistica che leggo più spesso.

PS: mi prendo tre giorni di pausa prima di iniziare la nuova analisi di  ; ho alcune idee per la mia storia e vorrei almeno appuntarle.

L'analisi egoista (iscrizioni chiuse)Where stories live. Discover now