Chiamami col tuo nome

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"Chri..."

La schiena di Mattia era attaccata alla porta bianca della sua cameretta, le sue mani erano infilate nei ricci castani del più grande e la sua bocca non smetteva di ripetere il nome della persona che aveva addosso.

"Christian.."

Il petto liscio di Christian lambiva quello tremante di Mattia, le sue mani erano strette sui fianchi del piccolo mentre la sua bocca si faceva strada prepotente in quella del minore.

"Chri..."

"Matti che c'è, veloce" gli chiese senza staccarsi da quelle labbra succose e piene, era troppo concentrato sul suo sapore, desiderava che la bocca del piccolo si incollasse alla sua ma quelle parole che gli arrivavano confuse contringevano le labbra rosse di Mattia a staccarsi da quelle fameliche del maggiore.

Il piccolo si staccò di pochi centimetri dalla bocca del moro, lo guardava estasiato, era troppo bello con quelle labbra rosse e i capelli spettinati.

"Vuoi fare l'amore con me?" Glielo aveva chiesto con la sua solita espressione dolce alla quale non potevi rivolgere un no. Non era possibile.

Christian lo guardò interdetto, era affannato per i troppi baci e non riusciva a non fare su e giù con lo sguardo partendo dai suoi occhi per finire inevitabilmente sulle sue labbra. Non stava capendo nulla.

"Aspe non ho capito, non riesco a concentrarmi sei troppo bello."

Chiuse gli occhi cercando di non distrarsi a causa dei pozzi blu vivacissimi che si ritrovava davanti.
Mattia sorrise leggermente a quel complimento così dolce a cui stentava a credere. Bello, lui? No, non ci si sentiva.
Così riprese fiato e soprattutto cercò di racimolare il coraggio che gli serviva per porgli nuovamente quella domanda.

"Chri... Vuoi fare l'amore con me?"

Okay, adesso aveva capito.

Christian riaprì gli occhi cercando di non perdersi di nuovo.

"E me lo chiedi?" Aveva risposto d'impulso accennando un sorriso dolce.

Poi però un pensierò sembrò attraversargli la mente.

"Ma sei sicuro Matti? Questa sarebbe la tua prima volta? Sei sicuro di volerlo fare... con me? Non è che me lo stai chiedendo soltanto perché vedi che mi sono eccitato? Posso fare da solo davvero, non devi sentirti costretto io-"

Mattia fermò quello sproloquio con un bacio dolce, in netta contrapposizione con le erezioni già abbastanza evidenti di entrambi, si staccò poi da lui per rimanere a pochi centimetri dal suo naso e guardarlo negli occhi, il suo corpo ancora incastrato tra la porta e il più grande.

"Chri sono sicurissimo, non te lo avrei chiesto se non ne fossi stato certo."

Si avvicinò al suo collo su cui diede un morso per poi sussurrargli

"Ho voglia di te."

Christian lo guardò, cercò nei suoi occhi la sicurezza che gli avrebbe permesso di toccare finalmente il suo fidanzato.

"E tu? Tu lo vuoi?" gli aveva chiesto il piccolo.

"Certo che voglio, non sai quanto lo desidero."

"Forse lo so" gli disse furbo mentre con lo sguardo passava sulla sua figura per arrivare alla sua erezione.

Si baciarono intensamente fino a quando Mattia condusse Christian sul proprio letto, era certo di volerlo fare con lui la prima volta, era quello giusto, lo era sempre stato.

Si spogliarono velocemente fino a quando non rimasero entrambi in boxer. Christian era sopra il corpo steso e perfetto di Mattia.

"Sei la persona più bella dell'universo Matti."

"Tu non stai bene" arrossì prepotentemente il piccolo mentre rideva imbarazzato.

"Posso.. posso spogliarti completamente?" Gli chiese Christian alludendo ai suoi boxer.

"E me lo chiedi?" Gli rispose Mattia con le stesse parole che aveva usato il moro in precedenza.

Christian si abbassò per baciarlo, gli tolse i boxer e fecero l'amore.

Disincastrarono i loro corpi soltanto dopo che entrambi avevano raggiunto l'apice del piacere più e più volte, si stesero sulla schiena e, sudati, cercarono di riprendere fiato.

"Matti"

"Mh"

"Hai... Hai presente quando mi chiesero cosa ci ha uniti? Cosa ci ha resi così amici?"

"Amici?" Sì girò verso di lui per sorridergli furbo.

"Vabbè hai capito, quella domanda lì, te la ricordi?"

"Sì"

"E ti ricordi cosa risposi?"

"Che ci siamo legati a partire dalle piccole cose, che siamo simili."

"Esatto, io lo penso ancora, e tu?"

"Anche io Chri... Che poi anche adesso mentre facevamo... Beh lo sai cosa abbiamo fatto... Ecco, nel mentre mi sentivo bene, era come se tu sapessi cosa avrei fatto io e viceversa, eravamo simili nei movimenti, nei sorrisi, nel toccarci. Era come se tu fossi me e io fossi te."

"Aspe com'è che era? Chiamami col tuo nome ed io ti chiamerò col mio" gli disse Christian sorridendo guardandolo negli occhi.

"Mi sai anche citare Chiamami col tuo nome, sei perfetto, cazzo" gli si avvicinò per lasciargli un bacio veloce sulle labbra.

Qualcuno, anzi proprio lui, aveva deciso di dedicargli quella frase così intima di un film che era stato importantissimo per lui.

Riconoscere se stesso in lui fino ad identificarsi nell'altro.
Io sono te e tu sei me, forse tu sei nato per essere un me migliore di quanto lo sia io e poi sei cresciuto per incontrarmi e mostrarmi il tuo essere, per sbattermi in faccia che sei me. E se tu sei me e io sono te, se ci separiamo cosa diventiamo?

"Lo sai grazie a quello ho capito tante cose." Riprese Mattia.

"Che ti piacciono i ragazzi?'

"No, quello già lo sapevo, ho capito che mi piacciono i ragazzi con gli verdi."

"Ah capisco, quindi io non faccio che rientrare nei tuoi canoni, sono uno dei tanti, il solo fatto che mi rende piacente ai tuoi occhi è quello di avere gli occhi verdi" pronunciava quelle parole divertito mentre si prendevano in giro e si accarezzavano il volto e le braccia.

"Esatto."

"Lo sai quel film ha fatto capire tante cose anche a me."

"Del tipo? Che ti piacciono i ragazzi?"

"No, quello l'ho capito soltanto grazie a te; mi ha fatto capire che mi piacciono le persone bionde"

"Sei proprio scemo Chri".

"Chiamami Mattia"

Il biondo si avvicinò alle sue labbra, gli strinse il mento tra l'indice e il pollice e prese e sussuragli il suo nome.

"Mattia, Mattia, Mattia"

"Christian, Christian, Christian."

Panic Room / Os Zenzonelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora