Capitolo uno.

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Taehyung urlacchiò frustratamente, per l'ennesima volta, durante quella giornata.

La sua infelicità non fece che aumentare all'interno di quel suo corpicino fragile, nel mentre che fissava l'informe guazzabuglio di lenzuola e cuscini, che vi era sul pavimento del suo grande salotto.

La sua gravidanza era quasi giunta al termine, e non importava quanto ci provasse, proprio non riusciva a creare un nido che fosse abbastanza comodo e sicuro per lui e il suo cucciolo. Non riusciva in alcun modo a creare un nido caldo e confortante, per poter dare al suo piccolo cucciolo un posto sicuro, un accogliente fortino.

Si sentiva inutile. Un omega inutile. Un genitore inutile.

E nel tentativo di placare quella sua immensa frustrazione e quella sua incommensurabile tristezza, prese tra le sue mani tremanti, un grande maglione di lana, un po' trasandato. Quel maglione era di un colore verde militare, ed era più che evidentemente consumato e sporco come non mai, ma a Taehyung non importava minimamente di tutto ciò.

Quel maglione era del suo alfa. E per placare quelle brutte emozioni e sensazioni, che si stavano ingiustamente impossessando della sua anima debole, aveva bisogno di sentire il suo profumo. Aveva bisogno di sentirsi di nuovo al sicuro; aveva la necessità di sentirsi nuovamente in compagnia della persona che amava.

Il profumo del suo alfa era ormai molto poco percettibile, a causa del lungo periodo durante il quale l'indumento non era stato indossato dal suo legittimo proprietario.

Al solo pensare alla morte del suo alfa, si sentiva mancare, svenire, collassare. Sentiva di non potercela fare. Sentiva di non poter andare avanti ancora per molto. Sentiva che quel dolore atroce, lo avrebbe ucciso, ammazzato, massacrato.

In preda a quell'atroce dolore, emise un gemito disperato, e inconsciamente, chiamò il suo alfa con un leggero e quasi impercettibile ululato.

E per poco non si mise a ridere amaramente, quando si rese conto di aver emesso quel penoso ed insensato ululato.

Il suo alfa non avrebbe risposto alla sua chiamata. Non sarebbe corso da lui a consolarlo e ad aiutarlo a costruire il suo nido.

Il suo alfa era morto.

Era morto investito da un camion, guidato da un camionista ubriaco fradicio, nel mentre che tornava a casa da lui.

Taehyung ricevette la chiamata dalla centrale della polizia verso le otto di sera, nel mentre che stava preparando i suoi adorati biscotti alla vaniglia.

Quello che il poliziotto gli disse al telefono, è bastato per fargli mancare il respiro e far fermare il suo povero cuore.

Lasciò casa sua all'istante, e corse senza fermarsi neanche per un attimo, verso l'ospedale in cui era stato portato il suo compagno, ma nonostante quella sua corsa sfiancante, quelle sue preghiere frettolose, e quelle sue ultime speranze che cercavano di non fargli perdere la tramontana, arrivò troppo tardi.

Lui era già morto.

E l'evento che lo distrusse ancora di più, avvenne quando, una settimana dopo aver seppellito e dopo aver dato un addio straziante al suo compagno,  si rese conto che aspettava un bambino.

Quel maledetto del suo destino non gli ha nemmeno dato la possibilità di dire al suo alfa, che sarebbero diventati genitori.

L'omega, in quel momento più calmo, grazie al leggero profumo del suo defunto alfa, che ancora permaneva sul suo vecchio maglione, mise da parte i cuscini e le coperte, e si sedette comodamente sul suo divano grigio, emettendo un piccolo sospiro, onusto di afflizione e di impotenza.

Un aiuto reciproco. || Taekook/Kooktae.Where stories live. Discover now