Capitolo quattro.

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La nonna di Taehyung, diceva sempre a quest'ultimo, che il buongiorno si vede dal mattino.

E prendendo in considerazione quella mattinata, il suo non era stato affatto un buongiorno.

Infatti, in quel momento, l'omega dalla pancia sporgente, si trovava in cima ad una sedietta di ferro mezza arrugginita, con in mano una fune molto spessa, il cui cappio si trovava attorno alla cima dell'albero che aveva di fronte, che si trovava nell'immenso giardino che vi era dietro alla sua villetta, e stava giusto cercando di incrinarlo il più possibile, in modo da poterlo poi tagliare, definitivmente, con la motosega.

Non era un compito semplice, non lo era affatto. Tuttavia, doveva riuscirci a tutti i costi, sennò, lui e il suo cucciolo, avrebbero festeggiato il Natale senza un albero ricco di lustrini, lucine stravaganti, e palline colorate.

Sin da quando era piccolo, era stato abituato a decorare un albero vero e proprio per Natale, e dunque, quando lui e il suo alfa andarono a convivere in quella bella casa, lo convinse a piantare numerosi alberi nel giardino che comprarono insieme alla villetta.

Prima, ovviamente, era il suo alfa che buttava giù l'albero di Natale per lui, ma dato che non c'era più, toccava a lui.

E dunque eccolo lì, in piedi su una sedietta alquanto traballante, facendo un qualcosa di estremamente pericoloso, sia per lui, che per il suo cucciolo.

Tuttavia, in quel momento, per Taehyung non c'era nulla di più importante del suo amato albero, che non vedeva l'ora di decorare ed ammirare per tutta la notte, nel mentre che splendeva in tutta la sua magnificenza e in tutta la sua sacralità.

Per Taehyung, il Natale, era la definizione stessa di casa e amore, era la definizione stessa di magia e spiritualità.

A Natale, tutto era più bello. A Natale, tutto era più magico, più armonioso.

E sperava davvero tanto, che quel Natale, nonostante non avesse più il suo alfa al suo fianco, nonostante stesse provando un dolore assai lancinante, un dolore squarciante, un dolore agonizzante, andasse bene come tutti gli altri Natali. Non voleva altro che continuare ad amare la magia del Natale.

Non vedeva veramente l'ora che arrivasse quella gioiosa festività. Non vedeva l'ora di poter vedere quell'albero imponente all'interno della sua accogliente dimora, perfettamente decorato e curato. Non vedeva l'ora di guardare dei nostalgici film natalizi, che lo facevano tornare bambino. Non vedeva l'ora di poter cantare a suo figlio, tutte le sue canzoni natalizie preferite. Non vedeva l'ora-

"Sai vero che potresti cadere e romperti l'osso del collo? Quella sedia è più instabile della mia sanità mentale, e ti ho detto tutto."

Ed ecco che tutto l'entusiasmo e l'emozione di Taehyung, si persero nell'ignoto più misterioso ed inesplorato.

Quasi si era dimenticato dell'esistenza di quell'alfa scorbutico, che abitava con lui da ormai un mese e mezzo.

Taehyung a stento poteva parlarci. Quell'alfa era fin troppo schietto ed egocentrico nei suoi confronti, e l'omega odiava come si comportava.

Buzzurro di un alfa.

"E allora perché invece di stare lì a fare la bella statuina, non vieni a darmi una mano?"

Nonostante quell'alfa gli stesse un po' antipatico, gli sarebbe stato sicuramente d'aiuto in quel frangente.

"Come vuoi, omega." Gli disse Jungkook, sospirando, per poi dirigersi verso di lui.

Si mise dietro alla sedia su cui si trovava, e la resse con fermezza dai due braccioli mezzi arrugginiti, in modo che non traballasse pericolosamente.

Quell'omega, secondo Jungkook, era fin troppo imprudente.

Un aiuto reciproco. || Taekook/Kooktae.Where stories live. Discover now