Capitolo due.

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Taehyung, prima di andare in cucina a preparare la cena, indicò, a Jungkook, la stanza in cui avrebbe alloggiato per quella nottata.

L'alfa, non appena vide la camera che gli venne assegnata dall'omega, non poté che rimanerne ammaliato: le pareti, dipinte di quel celestino tanto chiaro, hanno fatto provare a quell'alfa tanto schietto, una tranquillità e una serenità mai provata prima di quel momento. Il letto era coperto da delle soffici lenzuola di un colore bianco candido, e da un morbido piumone del medesimo colore. I mobili, sparsi per la stanza, erano stati realizzati con legno di faggio. Nella stanza vi era, inoltre, un bellissimo caminetto.

Insomma, Jungkook non avrebbe potuto chiedere di meglio.

Non vedeva l'ora di cenare e andare a dormire in quel lettone, apparentemente, tanto comodo.

Tuttavia, prima di farlo, si sarebbe dovuto cambiare, e mettersi addosso dei vestiti puliti.

Si spogliò frettolosamente, e si mise addosso dei pantaloni della tuta neri e una felpa, molto calda e soffice, di un colore grigio chiaro. In seguito, recapitò i vestiti sporchi, che gettò sul pavimentò non appena se li tolse, e iniziò a dirigersi verso la porta della stanza.

Sull'annuncio aveva letto che il bucato sarebbe stato gratis, e dunque, decise felicemente di approfittarne.
Non aveva molti vestiti con sé, e quei pochi che aveva, doveva tenerli al massimo del loro splendore.

Con i vestiti tra le mani, si diresse verso le maestose scale che vi erano in quella casa altrettanto maestosa, e con calma, fece ogni singolo scalino, non volendo disturbare il padrone di casa con i suoi passi pesanti.

Non appena finì di fare le scale, chiamò, leggermente ad alta voce, per farsi sentire, l'omega che gli aveva gentilmente concesso di pernottare in casa sua, per quella sera.

"Omega.." disse l'alfa, aspettando che Taehyung gli rispondesse.

Tuttavia, Jungkook, non ricevette risposta.

Dunque, decise di dirigersi in cucina, dato che l'omega aveva detto che avrebbe iniziato a preparare la cena. In cucina, però, non vi era nessuno, con grande sgomento di Jungkook. Aveva una fame da lupi, e aveva bisogno di sapere a che ora avrebbero cenato. E in più, doveva dare a Taehyung i suoi vestiti sporchi, in modo che potesse lavarli.

Per fare tutto questo, però, doveva trovare quell'omega dal pancione sporgente. E quindi, si mise alla disperata ricerca di Taehyung, sperando di trovarlo al più presto.

Si diresse nel salottone di quella casa gigantesca, e neanche lì, vi era alcuna traccia del proprietario di casa.

Tuttavia, Jungkook, notò immediatamente, che al centro di quella stanza, sopra ad un tappeto morbido e di un colore bianco candido, vi era un grande guazzabuglio di vestiti e di coperte.

«Beh, è insolito che qualcuno tenga i panni sporchi sul pavimento del salotto della propria casa, ma chi sono io per giudicare?» Pensò Jungkook, buttando in mezzo ai questi vestiti e a quelle coperte, i suoi abiti sporchi.

Dopo essersi liberato di questi ultimi, Jungkook, continuò a cercare disperatamente Taehyung per tutta la casa, ma riuscì a trovarlo solamente nelle miriadi di foto che vi erano sparse sulle pareti e sui mobili di quella dimora tanto affascinante.

Quelle foto, ritraevano un Taehyung straripante di felicità e di gioia, e un alfa dalla bellezza mozzafiato, che in quasi tutte le foto, abbracciava o baciava Taehyung molto affettuosamente.

L'omega, in quelle foto, era oltremodo felice. E Jungkook non poté che mettere a paragone gli occhi accesi e pieni di vita che Taehyung aveva in quelle foto, a quelli freddi e più che cadaverici, che ora, invece, svogliatamente possedeva.

Un aiuto reciproco. || Taekook/Kooktae.Where stories live. Discover now