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quel giorno ci sarebbe stata la selezione per il rappresentante dell'università

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quel giorno ci sarebbe stata la selezione per il rappresentante dell'università.

mi passai agitato le mani sulla camicia e cercai di risultare il più in ordine possibile.

e nonostante sorridessi a tutte le ragazze che mi passassero davanti, il mio pensiero era fisso a lui.

non riuscivo a togliermi dalla mente i suoi occhi come mi guardarono una volta sveglio e quel sorriso che aveva fatto la notte prima, pensando fossi jimin.

inoltre quella stessa mattina lo avevo visto aggirarsi tra i corridoi e nonostante la camicia, i segni sul suo collo riuscivano comunque a notarsi.

non ero gay e non provavo attrazione guardando i ragazzi, ma il sesso con jungkook era stato uno dei migliori mai fatti finora.

era uscito un lato di me che non conoscevo, uno brutale e passionale che mi aveva fatto provare l'adrenalina.

ed era quella che mi portava a pensarlo ancora, il voler riprovarla a tutti i costi.

fui richiamato per l'ennesima volta da namjoon e annuì guardandolo, non avrei dovuto distrarmi.

non avrei dovuto pensare a lui tutto il tempo.

«hai ripassato il discorso?» mi chiede dopo essersi seduto al mio fianco.

era qualche anno più grande di me eppure il suo viso era giovanile ed anche il suo modo di vestirsi. indossava spesso abiti larghi e colorava i capelli di assurdi colori, come il blu o il rosa.

«non mi ricordo niente.» ammisi e ricevetti uno schiaffo sulla nuca.

lo guardai torvo e mi lamentai sottovoce, ma aveva ragione. avevo avuto un mese per imparare tutto ma avevo preferito uscire tutte le sere per bere in giro e divertirmi con gli amici.

«aiutami.» quasi lo supplicai e mi guardò sospirando.

«devi semplicemente dire cosa ti passa per la mente e promettere dei buoni propositi per l'anno, niente di più.» mi toccò una spalla e si alzò. «alla gente piacerai amico, puoi scommetterci.»

si allontanò e lo guardai andare via.

cercai di concentrarmi sul foglio che tenevo tra le mani e ripetei a voce alta quello che avrei dovuto dire di lì a poco, ma anche quella volta mi distrassi.

la voce di jungkook mi era giunta alle orecchie e mi ero voltato di scatto per individuarlo.

era in piedi in fondo alla stanza e stava parlando con qualcuno di cui non conoscevo il nome. sembrava divertito da quello che stesse dicendo, sorrideva e gesticolava con le mani per aria in maniera serena.

lo invidiai e quasi provai fastidio: lui era lì a chiacchierare come nulla fosse ed io non riuscivo a togliermelo dalla testa da due giorni.

senza pensarci un attimo mi alzai per raggiungerlo. l'altro ragazzo notò la mia presenza e gli disse qualcosa sottovoce che lo fece voltare.

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