dieci

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«ti ho detto che sarei andato a parlarle per chiarire ed è stato cosi

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«ti ho detto che sarei andato a parlarle per chiarire ed è stato cosi.»

taehyung cominciò a parlare, raccontandomi della versione di quella mattina.

«abbiamo discusso e mi ha chiesto più volte di perdonarla per essere stata con qualcun'altro, ha provato a ripetermi che mi amava e che non voleva perdermi per una notte di confusione.»

rise amaramente e si portò una mano tra i capelli. sembrava sfinito come se non avesse fatto altro che ripensare a noi e alla situazione creatasi.

e nonostante non mi piacesse vederlo in quello stato, era colpa sua se avevamo finito per allontanarci.

«mi ha anche detto di averti visto sul balcone quella notte e che il giorno dopo sarebbe venuta a parlartene per convincerti a non farne parola con nessuno.»

«non è mai venuta da me.» ammisi e taehyung annuì guardandomi.

«lo so, non ha avuto il coraggio di affrontarti. aveva il terrore che mi avresti raccontato tutto e che ci saremmo lasciati per questo.» sospirò ancora. «e alla fine è successo davvero.»

«prima di andare via, mi ha chiesto un ultimo bacio. provai a rifiutare ma poi mi passò per la testa che quello fosse l'unico modo per allontanarla e alla fine accettai.»

«non ho ricambiato, se può interessarti. non provavo più nulla per lei già da tempo e non l'avrei più baciata ne stretta. saresti stato l'unico con cui l'avrei fatto.»

«ti ho aspettato a lungo quel giorno.» gli dissi e lui mi prese la mano, stringendola nella propria.

era calda e liscia proprio come la ricordavo.

«lo so, mi dispiace. non avrei dovuto farti aspettare così a lungo. non avrei dovuto farti aspettare e basta.»

«ti manca?» parlai e scosse il capo senza neanche pensarci.

«mi è mancata il primo giorno, poi sei arrivato tu e mi hai fottuto la testa.» distolsi lo sguardo, non ero capace di mantenerlo a lungo quanto lui.

«la amavo, l'ho amata per tutto il tempo in cui siamo stati assieme. è stata la mia prima ragazza, abbiamo fatto davvero tante cose assieme, prime esperienze e viaggi in tante parti del mondo. eppure non sono mai stato bene così come lo ero con te.»

«ti piaceva il mio corpo e come ti facessi sentire quando facevamo sesso.» gli ricordai e speravo avrebbe smentito il tutto.

e lo fece, prendendomi il viso e poggiando le labbra sulle mie. le premette soltanto, accarezzandomi la nuca nel frattempo.

«il sesso con te è stato quello migliore della mia vita, ma era lo stare con te che mi faceva stare bene. le uscite notturne o le sere passate a guardare un film assieme, come una coppia farebbe.»

«non eravamo una coppia.»

«potremmo ancora esserlo.» la sua voce sembrava sincera ma non riuscivo ancora a fidarmi del tutto.

«guardami.» mi disse e lo feci. «non ti sto mentendo.»

lo sapevo già che non mi mentisse, i suoi occhi non avevano lasciato i miei neanche per un istante e avevo letto sincerità per tutto il tempo.

accarezzai le sue dita e sospirai. taehyung si morse le labbra titubante prima di baciarmi ancora.

stavolta ricambiai. accarezzai piano la sua guancia mentre la mia lingua si incontrava con la sua, calda ed umida. lasciammo che si intrecciassero e che facessero tutto al posto nostro.

poi mi distese lentamente e non si staccò dalla mia bocca mentre le sue dita accarezzarono piano i miei fianchi da sotto la maglia.

socchiusi gli occhi e cercai di non pensare a tutto quello successo in quelle settimane.

poi si fermò e si tirò indietro.

«perché?» gli chiesi, adesso ero io a desiderarlo. sentivo che quello ci avrebbe aiutato a superare tutto.

«non voglio che pensi che ti usi soltanto per questo. mi piaci dav-»

non lasciai che terminasse, zittendolo con le mie labbra.

la mia mano gli graffiò la schiena e poco dopo gli sfilai la maglia da sopra la testa. avevo bisogno di sentire il suo corpo nudo contro il mio.

intrecciai le gambe attorno al suo bacino e lo attirai fino a sentire il suo respiro sulla mia pelle. «sei mio.» gli ricordai.

morsi la sua pelle che si arrossò ed ottenni dei ringhi bassi in cambio. mi strinse la gamba, graffiandola, mentre si abbassava a baciarla.

ma volle cambiare posizione. in piedi, mi premette la testa contro il muro e si mise dietro di me, a premere sui miei fianchi.

si fece spazio tra le mie gambe e non ebbi tempo di dire nient'altro che mi allargò le natiche e mi penetrò.

il suo pene duro e gonfio si mosse contro la carne bollente e mi sentì subito meglio. chiusi gli occhi gettando la testa indietro, mi sentì bene più che mai.

gemetti a gran voce, portando un braccio attorno al suo collo per avvicinarmelo. avevo bisogno della sua bocca sulla mia.

gli morsi il labbro inferiore e lo tirai verso di me, ringhiò eccitato tirandomi i capelli.

mossi il bacino per andargli incontro e il nostro ritmo aumentò gradualmente fino a quando ci aggrappammo l'uno all'altro sincronizzando i movimenti.

inarcai la schiena poggiando tutto il peso sul suo petto, facendo in modo che il suo bacino si avvicinasse ancor di più alla mia entrata.

piegai il viso di lato per succhiargli il lobo dell'orecchio prima di tornare a baciarlo.

quando la sua lingua intrecciò la mia le mie gambe ebbero degli spasmi e mi accasciai sul suo corpo, prima di schizzare sul muro di fronte.

mi accarezzò il membro e mi baciò proprio sotto al collo, facendomi rabbrividire.

riversò il suo seme dentro di me, poi mi voltò per baciarmi le labbra. sorrise poggiandosi con la fronte sulla mia.

«alla fine non è così strano innamorarsi di un ragazzo.» sussurrò piano portandomi a ridere.

» sussurrò piano portandomi a ridere

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