VALENTINA'S POV
Quando sono uscita dalla sua stanza mi si è crollato il mondo addosso. Lui era tutto per me, il motivo per cui mi alzavo alla mattina, riuscivo a non perdere completamente la testa (come aveva fatto Tristan) solamente rileggendo le pagine rubate del suo diario, pensando a quando sarebbe tutto finito e saremmo potuti tornare alle nostre vite.
Avevo fatto così tanti sbagli nella mia vita e me ne pentivo di quasi tutti, ma l'averlo perso mai.
Non me lo sarei mai perdonata, non lui.
Mi aveva portato nel suo paradiso, a casa sua, mi aveva stretta tra le sue braccia mentre piangeva a dirotto.Ed ora era tutto finito., per sempre
Il corpo pesante sul letto mi impediva di scendere e fare qualcosa di produttivo.
Passarono le tre.
Passarono le sei.
Passò un giorno, forse due.
Non ricordavo cosa fosse il tempo, a volte qualcuno entrava nella mia cella a portarmi qualcosa da mangiare, che rifiutavo la metà della volte.Le lacrime bruciavano ogni secondo di più sulle guance e sul collo. Tristan era scomparso, non si faceva vivo da chissà quanto, ma forse era meglio così.
Stringevo il cuscino urlandoci dentro, attutiva bene i suoni. Mi spezzai tutte le unghie, provai a tagliarmi i capelli senza successo perché solo ad alzare la forbice scoppiavo in un grande pianto.
Era così comodo, stando ferma non sentivo il bisogno di lavarmi, di truccarmi (sarebbe stato inutile) o di prendermi cura di me stessa.
"ei Vale, passeggiata e gossip?" enunciava Sofia ogni volta che entrava.
Non le rispondevo neppure.Facevo passare le giornate dormendo, e mi piaceva. Non mi ero mai sentita così bene nel male. Finché arrivò lui, colui che riuscì a farmi uscire da questo inferno.
"credi che le cose si risolveranno stando lì a non fare un cazzo?"
con questa frase catturò la mia attenzione, mi alzai seduta guardandolo con gli occhi semichiusi.
"beh.. si"
Lui mi guardò accigliato, sbuffando leggermente. "la Valentina che conosco io non l'avrebbe mai fatto"
"INVECE CREDO PROPRIO DI SÌ" lo rimbeccai all'istante con tono scocciato, quello stile di vita mi provocava un livello di stress fin troppo alto."sai che avrebbe fatto?"
"smettila"
"si sarebbe alzata più forte di prima"
"taci"
"è decisamente più bella"
lo guardai fisso negli occhi in segno di sfida.
"non mi conosci Parker"
"qualcosa mi dice che ti conosco più di quanto immagini Sophie"Quel nome non mi apparteneva più, ma faceva ancora terribilmente male. Perché doveva colpire ai punti deboli?
"perché colpisco i tuoi punti deboli?"
"mi hai letto nella mente Kai?"
"no, mi hai semplicemente ucciso con lo sguardo"mi guardai le mani imbarazzata.
"scusami.. lo sai che-"
"lo so, e non scusarti"
"hai ragione, non posso continuare a stare qua a piangermi addosso.."non riuscii a finire la frase che mi misi a lacrimare più forte del giorno precendente.
Ma per la prima volta dopo tempo, sentii qualcuno di fianco a me, qualcosa che mi dava conforto, qualcosa diverso dal mio cuscino.Lo abbracciai singhiozzando affondando il viso nella sue spalle. "stai tranquilla, ci sono qua io, non preoccuparti"
quelle parole iniziarono a volteggiare nella mia mente dolcemente come una favola della buonanotte.
stai tranquilla.
lentamente ripresi controllo del respiro e mi staccai da lui. "graz-" "questo la prossima volta, quando farò davvero qualcosa di utile." mi zitti prima di alzarsi.
"non c'è fretta, qua abbiamo tutto il tempo dell'universo"
"da dove iniziamo?" gli chiesi guardandolo e incrociando le braccia.
"fatti una doccia e poi ne riparliamo"Presi le mie cose e corsi verso il bagno comune delle ragazze. Qualcosa stava cambiando davvero.

YOU ARE READING
inferno | Mattheo Riddle (18+)
Fanfiction⚠️STORIA ADATTA A UN PUBBLICO ADULTO, CONTIENE SCENE SESSUALI E LINGUAGGIO ESPLICITO E VIOLENTO È il sequel di "portami in paradiso | Mattheo Riddle", lo trovi sul mio profilo!