VALENTINA'S POV
Quando l'acqua calda mi scaldò il corpo, mi sentii rigenerata. Chiusi gli occhi e svuotai la mente per qualche minuto, forse una mezz'ora, avevo perso la cognizione del tempo anche in quella situazione.
Dopo essermi passata shampoo e balsamo mi presi cura del corpo, pulendolo accuratamente e passandogli successivamente, una volta uscita dalla doccia, una crema idratante alla fragola. Raccogliendo la mia chioma in un turbante color zaffiro corsi verso la cella dove c'era Kai che si era addormentato.
Mi cambiai mettendomi un completino rosa che richiamava il colore delle mie guance quando arrossivano. Mi avvicinai a lui e lo sfiorai per svegliarlo. "ehy Parker, sono tornata"
Con un verso assonnato si alzò squadrandomi da testa a piedi.
"cosa c'è che non va?" gli chiesi indispettita.
"nulla.. ti sei alzata davvero e guardati dopo una doccia.. un'altra persona"
"okey okey smettila con queste frasi ora esci subito da qua che ho bisogno di un po' dì tempo per sistemarmi.. ci vediamo a cena!"Mi continuò a guardare accigliato come se non mi credesse, e sparì.
MATTHEO'S POV
Non vedevo la Mikaelson da un po' dì tempo ed era molto meglio così. La mia cazzo di vita continuava come aveva sempre fatto, magari con qualche momento felice in meno, ma poco importa. Quella traditrice doveva starsene per i fatti suoi.
La amavo, si, ma allo stesso tempo la odiavo troppo per tutto quello che aveva fatto.Quella sera però lei mi colpì come non aveva mai fatto. Strinsi la forchetta masticando con più forza il pezzo di carne fredda che ci avevano servito, sforzandomi di non guardarla troppo.
Con passo deciso e sensuale era entrata nella sala, indossava la solita divisa rivisitata in una sorta di tubino attillato che le valorizzava l'intero corpo. I capelli erano stati tinti di nero che le facevamo risaltare gli occhi verdi e un rossetto roseo le colorava le labbra.
I capelli lisci erano stati leggermente tagliati, sembravano più luminosi del solito. E poi quel maledettissimo sorriso del cazzo.
Raggiante come il sole prese il suo vassoio ritingendosi verso di me.. e superandomi."Kai eccoti non ti vedevo!" esclamò lei a un paio di tavoli dal mio.
"ehm.. sì"
"che c'è? un po' eccessivo dici?"
Non sentii quello che rispose, probabilmente era rimasto senza fiato come me. Ma che rapporto avevano i due? Cazzo.Con la coda dell'occhio vidi nell'ombra alzarsi qualcuno di davvero pericoloso. Dicono che l'isolamento tiri fuori la parte peggiore di te, quella più scura e maligna.
Tristan Miller (se così si chiamava) ne era la prova. Si alzò lento ma tutti se ne accorsero, abbassando il loro tono di voce.
C'era ancora una cosa in sospeso tra lui e Valentina, non ne sapevo molto ma era qualcosa di grosso.
VALENTINA'S POV
"Cosa c'è Trì? Ti sei pentito di quello che hai fatto e stai venendo a chiedermi scusa? perché se è così va benis-"
Mi colpì sulle guance con uno schiaffo.
Tutta la sala si ammutolì, il tempo si fermò come era successo milioni di volte in quelle settimane."che scortese.. vuoi un biscotto?" gli sorrisi porgendogliene uno al burro rubato dalla cucina.
"tu vieni con me" concluse prendendomi per i capelli, avvicinando il mio volto a suo."okey okey va bene ma ora calmati.." sussurrai spaventata prima di seguirlo nel buio non opponendo resistenza.
TRISTAN'S POV
Avevo la causa del mio inferno passato davanti a me. Ma perché era così bella? Era cambiata così tanto da quando me nero andato? stronzate, non l'aveva fatto per me, ma per quel ritardato ricciolino che le aveva rubato il cuore.
come se potesse essere migliore di me.
"so il tuo segreto Sophie"
"che mi chiamo Valentina?" rispose lei tranquilla.
"che ti piace Riddle"Vidi un senso di disorientamento nel suoi occhi come se non capisse bene dove volessi arrivare.
"ehm.. quindi?"
Quindi.
Quindi un cazzo.
Quindi tu mi hai mandato la perche ti faceva comodo.
Quindi hai mentito a entrambi, o forse solo a me.
Quindi sei da punire."io ti ammazzo Sophie"
"mmmh... impossibile"La portai al muro più vicino, spingendocela contro. Non aveva paura di me e la cosa mi innervosiva. Le portai una mano al collo stringendo in modo non amorevole.
"impossibile dici?"
mantenne il mio sguardo, ammaliandomi con quegli occhi. Strinsi più forte e lei alzo gli occhi al cielo in senso di piacere per sbeffeggiarmi.
Di risposta, la schiaffeggiai di nuovo."ti senti meglio ora Tristan?"
Perché cazzo diceva fare così. Perché cazzo non si pentiva e mi chiedeva delle scuse?
"mmmh tri, so che ti sta piacendo molto-"
quella troietta non riuscì a terminare la frase che faticava a respirare.La spinsi nella stanza accanto, quella del tatuatore. Strattonandola per i polsi la feci entrare, e velocemente presi la penna incandescente e gliela puntati contro.
"so che te ne sei fatta uno prima di mandarmi all'inferno stronzetta"
Lei sorrise.
"Se ti volevi tatuare "paradiso" sui fianchi avresti dovuto dirmelo non credi?" continuai io "a meno che non fosse per me."
"tu mi fai sentire così Trì"
"stronzate". quanto poteva essere scontata quella ragazza. "ma ora ti perdono, perché ne farai uno per me, così che tutti sappiamo che sei stata mia"
Un espressione di panico le comparve sul volto.
Velocemente cercò di divincolarsi per scappare da me, ma con una magia feci chiudere le sbarre, intrappolandola."Ho potuto parlare con qualcuno quando ero in isolamento sai? Mi hanno detto qual era il tuo incantesimo preferito"
Sophie provo a aprire la bocca per controbattere ma la anticipi dicendo "pietrificus"
Finalmente stava ferma.
Era cosciente, ma immobile.Non seppi mai se la penna le fece male quando iniziai il tatuaggio che avevo pensato per lei.

BINABASA MO ANG
inferno | Mattheo Riddle (18+)
Fanfiction⚠️STORIA ADATTA A UN PUBBLICO ADULTO, CONTIENE SCENE SESSUALI E LINGUAGGIO ESPLICITO E VIOLENTO È il sequel di "portami in paradiso | Mattheo Riddle", lo trovi sul mio profilo!