CAPITOLO 26: FINE

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Tre anni dopo

Il sole tramontava lentamente dietro le colline, tingendo il cielo di sfumature calde che sfioravano l'arancio e il rosa. La casa che Mattheo e Valentina avevano scelto era nascosta tra le montagne, un luogo lontano dalla prigione, lontano dalla confusione, un posto dove nessuno poteva trovarli facilmente. Era il loro rifugio segreto, un angolo di pace che avevano costruito insieme, mattonella dopo mattonella, sogno dopo sogno.

Valentina si appoggiò alla finestra, osservando il paesaggio che cambiava con il calare della sera. Non riusciva ancora a credere che fosse tutto finito, che la loro fuga fosse stata un successo. Non dovevano più guardarsi alle spalle, temendo che qualcuno potesse scoprire il loro passato. Erano liberi. Eppure, c'era sempre una piccola parte di lei che temeva che quella tranquillità potesse essere solo momentanea.

Mattheo entrò dalla porta, il suo sorriso smagliante che illuminava la stanza, come sempre. "Ancora a guardare fuori?" chiese, appoggiandosi alla parete con un sorriso. La sua voce era calda, familiare, ma in quel momento c'era qualcosa di diverso. Un'energia tranquilla, il tipo di tranquillità che si ottiene solo dopo aver superato le tempeste della vita.

Valentina si girò verso di lui e sorrise. "Non riesco a smettere di meravigliarmi," disse, avvicinandosi lentamente. "Abbiamo fatto davvero tutto questo, Mattheo. Siamo finalmente liberi."

Lui la prese tra le braccia, il suo sguardo diventando serio, come se quel semplice abbraccio fosse la conclusione di anni di battaglie interiori. "Lo siamo," rispose con una voce calma. "E non voglio mai più perderti."

Valentina sollevò il viso verso il suo, e i loro occhi si incontrarono, pieni di quella connessione che solo loro due avevano. Senza una parola, si avvicinarono e le labbra di Mattheo sfiorarono le sue. Era un bacio dolce, lento, che parlava più di mille parole. Il suo cuore accelerò, come se ogni momento trascorso lontano dal rischio fosse un dono che non voleva mai smettere di vivere. Il sapore delle sue labbra era familiare, ma sempre nuovo. Ogni volta che si baciavano, era come se fosse il primo bacio, come se nulla di brutto fosse mai successo. Solo loro due, nella loro bolla di pace.

Le sue mani scivolarono delicatamente lungo la schiena di Mattheo, sentendo la pelle calda sotto i suoi tocchi. Ogni movimento era pieno di intimità e di quella tenerezza che aveva sempre sognato, ma che sembrava impossibile da ottenere. Eppure, ora era lì, tra le sue braccia. Libera. Con lui.

Quando si staccarono, entrambi rimasero in silenzio per un momento, respirando profondamente, come se quel bacio avesse avuto il potere di fermare il tempo. Poi, Mattheo sorrise di nuovo. "Sai, ci sono giorni in cui ancora non ci credo. Che siamo riusciti a farcela."

Valentina sorrise e lo abbracciò stretta. "Ce l'abbiamo fatta," disse con determinazione. "E non lascerò che niente ci separi."

"okay, ma ora fammi vedere chi sei" disse Mattheo facendola girare velocemente e alzando la minigonna che portava.

Svelò una mutandine bianca in pizzo.
"Che vuoi farmi?" disse lei, sculettando leggermente.
"oh.."

La piegò verso la finestra, facendo appoggiare al primo soprammobile disponibile.
"ti ricordo perché ti piaccio tanto"

Liberò il suo cazzo spingendolo delicatamente sulla striscia di pizzo che ancora portava.
Con un movimento veloce gliela svolò, iniziando a entrare dentro di lei, facendola gemere in una maniera troppo sexy per essere vera.

La iniziò a sbattere forte, proprio come piaceva a lei, tenendole i fianchi e i capelli per farsi forza. Poi la fece girare, la mise sul tavolo e le entrò da davanti, baciandola sensualmente.

"ti amo Mikaelson"
Lei lo guardo dolcemente e, gemendo, disse "ti amo anche io Riddle'

TRISTAN

Tristan camminava attraverso le strade desolate della città, il viso freddo e implacabile. Ogni passo che faceva sembrava più pesante del precedente, il ricordo della loro fuga che non riusciva a scacciare dalla mente. L'aveva sempre saputo che non sarebbe stato facile tenerli sotto controllo, ma mai avrebbe immaginato che sarebbero riusciti a fuggire in modo così... perfetto. Eppure, ora, Valentina e Mattheo erano liberi.

"Non li troverò mai," sussurrò tra sé e sé, con un amaro sorriso che non raggiungeva mai i suoi occhi. "Ma non mi fermerò finché non li trovo."

Dopo tre anni di ricerche infruttuose, ogni angolo in cui aveva sperato di trovarli sembrava essere solo un'altra strada senza uscita. Aveva seguito ogni traccia, ogni indizio che fosse stato possibile, ma c'era qualcosa di oscuro e ben nascosto nei loro movimenti. Non c'era traccia, nessun segno che li potesse riportare a lui.

Un senso di rabbia crescente lo percorreva, come un fuoco che non riusciva a spegnere. Era stato tradito, abbandonato, e ogni passo che faceva lo allontanava dalla possibilità di riprendersi quello che aveva perso. La sua ossessione per Valentina non era mai cessata, né il suo bisogno di controllare, possedere, di fermare quello che sentiva fosse suo. Eppure, ora, c'era solo il buio che lo circondava.

"Li troverò," ripeté, le mani strette in pugni. "Nessuna fuga è eterna."

Ogni passo che faceva lo avvicinava alla verità, e alla vendetta. La sua vendetta.

La libertà di Mattheo e Valentina sarebbe durata . Non avrebbe mai permesso che lo facesse.

inferno | Mattheo Riddle (18+)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora