Quella lì i tipi come te non li vede neanche

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La guardai per un istante, sospettoso.
"Cos'hai in mente?"
"So che mi prenderai per pazza, ma non ho nessun altro a cui chiederlo. E tu sei sempre stato così gentile con me, che forse..."
"Cosa?"
"Lascia perdere, è un'idea assurda." disse lei, cercando di sviare la conversazione.
"E credi davvero che ti lascerò tacere come se nulla fosse dopo la curiosità che mi hai fatto venire?"
"Non voglio che ti arrabbi con me."
"Non lo farò. Andiamo, cosa volevi chiedermi?"
"Potremmo... potremmo fingere di frequentarci." disse, esitando.

Risi per un breve istante.
"Vuoi farlo ingelosire, non è vero?"
"Non credo servirà a molto, ma tentar non nuoce."
"E perché dovrei aiutarti?" le chiesi allora.
"Perché sei mio amico."
"Mhh... non mi sembra una giusta motivazione."
"Perché sei una brava persona."
"Le brave persone non fanno queste cose." replicai.
"Andiamo... ho visto quanto adori farlo incazzare, l'idea non ti alletta neanche un po'?"
"Se si incazzasse sul serio, mi renderebbe la vita qui dentro un inferno. E poi... non credo sia l'uomo adatto a te, sinceramente."
"Beh, mi conosci a malapena." ribatté.

La guardai, divertito.
"Ma questo non ti ha impedito di chiedermi di fare una cosa del genere." dissi, accennando un piccolo sorriso.
"Touché." rispose, per poi prendere dei fogli in mano e leggerli per un breve istante, come tentando di pensare a qualcosa di convincente da dire.

"Secondo me sono altri gli uomini che dovrebbero piacerti." dissi allora io, stuzzicandola.
"Ah sì, e chi?" chiese allora lei.
"Uno come me, per esempio."
"Ti stai proponendo, per caso?"
"Perché no?"

Lei distolse lo sguardo, e la vidi pensare per più di un istante al da farsi.

Chissà cosa le passa per la testa.

"Allora aiutami, Jack." disse, tornando con lo sguardo su di me. "Tu potrai provare a sedurmi e nel frattempo faremo anche ingelosire Evans. Mi sembra un piano perfetto."
"Fidati, potrei farti dimenticare quel palo della luce in cinque minuti."
"Palo della luce?" disse lei, sghignazzando dalle risate. "Ma come ti vengono?" continuò a ridere.
"È la persona più rigida che esista, come un palo della luce."
E iniziai a ridere anch'io.

"D'accordo, allora correrò il rischio di innamorarmi di te. Ci stai?" disse lei, sorridendo e allungandomi la mano.

Pensai per un breve istante.
In fondo, cos'avevo da perdere? Quella donna mi piaceva, detestavo il mio capo, e quel piano mi eccitava a dir poco. Avrebbe reso di certo più interessante quella che sarebbe stata la mia vita in ufficio, il che non mi sembrò per nulla una cattiva idea. E poi, l'idea di far ingelosire Evans non mi dispiaceva affatto, dopo ciò che era accaduto nel bagno del ristorante poche ore prima. Avrebbe imparato ad abbassare la cresta.

"Ci sto." dissi, stringendole la mano.
Poi tornai da Chris, dove mi stava già aspettando il mio lavoro.
"Niente shooting oggi?" mi chiese vedendomi tornare.
"No. Evans non è ancora in ufficio."
"Ah beh, posso immaginare il perché."
"Sai, ho appena avuto una conversazione interessante con Jenny."
"Quante volte ti ho detto di starle alla larga?"
"E secondo te ti darò retta?"
"No, ma..."
"Sai, quella ragazza potrebbe rivelarsi più interessante di quanto credessi." lo interruppi.
"Se credi che starà con te, scordatelo. Sei troppo poco per i suoi standard."
"Vedremo." dissi io, infastidito.

Effettivamente il mio sembrava quasi più un capriccio che un vero interessamento, solo che all'epoca non lo avevo ancora compreso. Sentivo parecchio la mancanza di una figura che mi stesse accanto. Certo, avevo degli amici, ma non ero abituato a sentirmi solo, sentimentalmente parlando. Sophie mi aveva mollato, e io francamente ero abbastanza sicuro di non provare più nulla per lei, non dopo tutto il male che ci eravamo fatti a vicenda. Non ero di certo intenzionato a restare solo ancora a lungo.

Just be with meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora