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<buona sera> d'avanti al cliente non potevo portare rabbia, uscii dalla cucina trovandomi un uomo con un cappotto nero accanto a Joonwoo <mi scusi, lei chi è?> il bambino non parlava e l'uomo era stranito dalla mia domanda <perché dovrei dirle chi sono?> <perché è troppo vicino a un minore> <sono lo zio> <Joonwoo, è tuo zio?> annuì senza emettere parola <ora se non le dispiace porto mio nipote a casa, devo pagare qualcosa?> <la cioccolata calda> <l'aspetto in cassa> l'uomo si allontanò e ci lasciò soli <sei sicuro di conoscerlo?> <si> <allora ci vediamo domani?> <vediamo> mi abbassi alla sua altezza e ci abbracciammo, quel bambino è veramente carino, andammo insieme alla cassa, presi i soldi e uscirono tenendosi per mano; anche le ragazze vennero verso di me per pagare e poi uscirono tutti quanti.

Tornai a casa non molto stanca ma con i pensieri affollati, la voce di quella ragazza continuava a girovagare per la mia testa, forse avrei dovuto avvisare i ragazzi? O forse no? Non sapevo cosa fare ma non riuscivo a stare ferma, iniziai a sistemare la mia camera anche se l'avevo già fatto la mattina, stessa cosa feci con i pavimenti e gli armadi; pian piano mi stancai e per fortuna mia, appena mi misi nel letto, mi addormentai subito e il pensiero di quella ragazza non mi venne più.

Verso le 2:10 il mio telefono squillò <pronto?> dissi ancora addormentata <come stai?> <chi sei?> <io sto bene, Hyunjin invece? Come sta Hyunjin?> Hyunjin? <come conosci Hyunjin? Dimmi chi sei?> <e tutti gli altri? State bene insieme?> questa persona sapeva troppo di me, staccai la chiamata e mi riaddormentai cercando di non dare peso alla chiamata, magari aveva solo sbagliato numero; però ... era la stessa persona dell'ultima volta, cercai di non preoccuparmi riaddormentandomi senza problemi.

L'indomani mattina mi svegliai relativamente tardi, erano le 9:30 e dovevo andare a fare la spesa prima che venivano i ragazzi, dovevo preparare tanti ottimi piatti quindi dovevo muovermi, nel minor tempo possibile scesi da casa e andai a fare la spesa; ritornata a casa riordinai tutto e, per fortuna, non mi ero dimenticata niente, iniziai immediatamente a cucinare, per ora di pranzo dovrebbero essere a casa, quindi iniziai anche ad apparecchiare e a prepararmi a tutto il caos che ci sarebbe stato dopo.

Aspettavo i ragazzi mentre guardavo la televisione ma i miei pensieri erano da un'altra parte, pensavo ancora a quella voce, nessuno sapeva che conoscevo Hyunjin, tantomeno che avevo contatti con lui e con gli altri.

Continuavo a girare tra i canali ma non c'era niente che mi interessava, per fortuna un clacson che conosco fin troppo bene mi fece uscire dal mio stato di noia, scesi giù alla velocità della luce, loro stavano ancora scaricando i bagagli ma non riuscii a fermarmi, stavo per cadere ma per fortuna Hyunjin mi aiutò con le sue braccia, lo abbracciai immediatamente senza esitare, mi prese in braccio e iniziò a girare, finalmente era lì, finalmente era qui, finalmente ero tra le sue braccia, al caldo dentro quel mio piccolo spazio, <grazie per la magnifica accoglienza> disse Jeongin, corsi anche da loro e li abbracciai insieme, fecimo un piccolo cerchio abbracciandoci tutti insieme, un piccolo universo dentro quell'abbraccio, eravamo diventati una famiglia a tutti gli effetti. 



 

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Spazio autrice 

Io, a essere sincera, non so se sarei riuscita a dormire dopo quella chiamata 

Con affetto: il tuo LuiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora