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Arrivata quasi in cima iniziai a vedere la location, era un magnifico castello ma non ero sicura di voler entrare, insomma, sapevo che Siwoo mi stesse aspettando dentro e non volevo andare ma avevo così tanta curiosità di sapere cosa c'era dentro che mi avviai alle scale, ce ne erano due ma portavano allo stesso portone dove c'erano due ragazzi, salii le scale ma uno dei due ragazzi entrò dentro <buonasera, mi faccia vedere l'invito per favore> <certo> dissi aprendo la borsa e prendendo l'invito <signorina, mi perdoni, ma non credo di poterla fare entrare> <perché?> <il suo abito non è completamente bianco> in effetti il ragazzo aveva ragione, nell'invito c'era scritto di vestirsi in bianco <mi perdoni, ma ho promesso a una persona di non vestirmi di più di bianco> <posso sapere chi è questa persona?> <mio marito è morto subito dopo il nostro matrimonio e gli ho promesso di non mettermi più un abito bianco> <mi dispiace signorina, ma si vede del celeste oltre al bianco> <tutto bene qui?> disse l'altro ragazzo uscendo fuori <si, la signorina non indossa un abito bianco> <vediamo l'invito> disse al suo collega, iniziò a leggerlo e poi mi guardò <lei è la signorina Hwang Y/N?> <sono io, si> <allora entri pure> <ma il suo collega mi ha detto che non potevo entrare> <stia tranquilla, è un piacere averla qui> disse aprendo la porta facendomi entrare, feci un piccolo inchino per ringraziare e poi varcai la porta.

Sapevo che entrando dentro mi sarei dovuta aspettare qualcosa di magnifico, ma quello che vidi non era descrivibile, il soffitto era altissimo e affrescato con figure umane che ballavano sul cielo stellato, le pareti erano piene di specchi con cornici oro <salve lei è?> <Hwang Y/N> dissi mostrandogli il biglietto che non avevo ancora visto, l'uomo lo prese insieme al mio copri spalle bianco <questo vuole che lo posi insieme alla borsa?> <mi farebbe un grande piacere> <non si dimentichi di prendere una maschera> mi ricordò prima di andarsene, iniziai a sceglierne una fin quando qualcuno non si avvicinò <la scelga prima che mi innamori di lei> credo sia un uomo, poco più alto di me, feci come mi disse e presi la maschera che mi piaceva di più e la appoggiai, l'uomo dietro di me prese i lacci e la legò non troppo stretta, mi girai pian piano e finalmente lo guardai negli occhi <Buonasera> disse l'uomo, mi porse la sua mano che presi molto volentieri, camminammo fino a raggiungere le altre persone e pian piano iniziammo a ballare <ho notato che il suo abito non è perfettamente bianco> <ha ragione, ho promesso al mio defunto marito che non avrei mai più indossato un abito bianco> immediatamente si staccò da me e fuggì, certo che comunque è strano; continuai a parlare con le donne che c'erano lì, erano tutte ben vestite, avevano un bellissimo abito bianco tutte quante ma si vedeva che erano più anziane di me ma non di molto, tutte quante stavano parlando del principe del castello, era rimasto solo lui della famiglia reale, <non credo sia vero> <e perché?> chiesi alla signora <nessuno lo ha mai visto veramente> <e allora di chi è questo castello?> <di persone ormai defunte> disse ovviamente la donna, stavamo continuando a parlare del più e del meno quando un bambino venne a sbattere contro di me <tutto bene?> <mi scusi> disse alzandosi da terra, anche lui era vestito di bianco, alzò la sua testa per guardarmi e io gli sistemai un ciuffo ribelle di capelli, sembrava però di aver già visto quel bambino <noi ci siamo già visti?> <non credo signora> <posso chiederti quanti anni hai?> <certo, sei, ora dovrei andare> <certo, scusami> continuavo a pensare al volto di quel bambino, avevo già visto quegli occhi anche se coperti dalla maschera ma la musica ricominciò e iniziammo di nuovo a ballare, io con un perfetto sconosciuto ma era un ottimo ballerino, seguii i passi delle signore mentre cercavo di guardare il ragazzo; aveva i capelli biondi, ma a parer mio erano tinti, aveva in volto coperto da una bellissima maschera che lasciava fuori solo gli occhi, la guancia sinistra la bocca, non vedevo più niente ma il suo sguardo era veramente dolce e il suo sorriso dava un senso di caldo, ci avvicinammo per proseguire la danza <posso sapere il nome della dama con cui ballo> <Miriam, lei invece?> <io non sono di qui> <neanche io se è per questo, sembra essere orientale, ma non voglio affrettare i miei pensieri> <signorina, vedo che ha una vista molto accurata, sono sud coreano> <sono contenta di aver rincontrato una persona di lì> dissi forse a bassa voce ma lui lo sentì lo stesso <quindi lei è stata in Sud Corea?> <vivevo in Sud Corea, a Seoul con mio marito> <ho sentito che lo ha perso nella guerra, mi dispiace molto> <anche a me dispiace, ma non vorrei parlare di questo> <come desidera> <ancora non mi ha detto il suo nome> <oh! Mi scusi mi chiamo Kim J-> la nostra conversazione e il ballo fu bloccato dalle porte principali che si spalancarono facendo entrare molta luce nella stanza, all'inizio non si vedeva molto e nessuno capiva cosa stava succedendo ma poi di vide la sagoma, di un uomo, credo, avvicinarsi pian piano, solo la sua sagoma esprimeva un'aura indescrivibile, come se degli angeli gli stessero suonando delle melodie che accompagnava con il rumore delle sue scarpe quando si infrangevano nel pavimento, sentivo le voci delle persone mormorare qualcosa e man mano che lui avanzava si spostavano per fargli spazio fin quando non arrivò da me, stavo per togliermi ma lui mi fermò parlandomi <come mai l'anno fatta entrare visto che il suo abito non è bianco> le sue parole rimbombarono in tutta la sala e mi intimidirono parecchio <mi hanno detto che potevo entrare lo stesso> <le hanno detto così? Ora voglio sapere la motivazione per il quale lei non ha messo un abito bianco> continuava a ripetere, come se gli desse fastidio questa cosa <non so chi lei sia ma se le da fastidio posso anche andarmene> dissi abbassando sempre di più la voce <voglio che risponda alla mia domanda> disse continuando ad alzare la voce, non riuscivo a capire perché l'aveva con me, non ho mai incontrato quest'uomo, o per lo meno credo di non averlo mai incontrato visto che la maschera gli copriva gli occhi e la luce non era in mio favore <non so chi lei sia quindi non credo che debba sapere il motivo> <ma lei sa chi sono io?> immediatamente ricordai cosa stavano dicendo quelle signore prima, esiste veramente il principe di questo castello? E se fosse lui? <mio marito è morto pochi mesi dopo esserci sposati e gli avevo promesso che non avrei indossato mai più un abito bianco, ecco perché si intravede del celeste> dissi a testa bassa pentendomi di aver alzato la voce contro l'unico erede di quel castello, non volevo guardarlo in faccia ma notai che alzò un braccio e con uno scrocchio di dita fece partire la musica, mi mise una mano nel fianco mentre l'altra stava stringendo la mia circa all'altezza della sua spalla, nell'altra appoggiai la mia mano, iniziammo a ballare mentre gli altri ci guardavano, cercavo di essere il più naturale possibile ma per me era un problema, tenevo quindi la testa bassa mentre i nostri piedi danzavano spediti, come se già lo avessero fatto mille volte; pian piano i nostri corpi si avvicinavano fin quando non si toccarono, non avevo mai ballato così vicina neanche con Hyunjin, preferivamo guardarci negli occhi che abbracciarci, riuscivo a sentire il suo cuore mentre gli altri iniziarono a ballare per non farmi sentire troppo al centro dell'attenzione, riuscivo a sentire il suo cuore e avevo già provato quella sensazione di paura ascoltandolo, si avvicinò al mio orecchio e iniziò a cantare una melodia che già conoscevo, e anche abbastanza bene, mi ricordai immediatamente quando eravamo dentro lo studio di Bang Chan e cercavamo insieme delle parole per descrivermi, sapevo ormai a memoria le parole di quella canzone che mi stava canticchiando all'orecchio, mi spostai immediatamente da lui quando il pensiero che potrebbe essere Siwoo si fece presente nella mia mente, mi ero quasi dimenticata che poteva essere lui quello che mi aveva invitato qui, <tutto bene?> <scusi ma non posso> <mi segua> <veramente non posso> <la prego si fidi> disse prendendomi la mano stringendola forte alla mia, passò d'avanti a me prendendomi il polso e portandomi non so dove, mi fece salire le scale di fretta spaventandosi, forse, del fatto che potevamo dare nell'occhio, diciamo che per me potevano aprirsi le scale e inghiottirmi, volevo completamente sparire, scomparire, vaporizzarmi nel nulla, continuavamo a correre per le scale ma arrivato al piano di sopra mi lasciò e se ne andò in una stanza, non sapevo se seguirlo o meno visto che mi aveva lasciato la mano ma non si girò quindi rimasi lì. 

Spazio Autrice
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Ne mancano ancora meno

Con affetto: il tuo LuiOù les histoires vivent. Découvrez maintenant