Y/N è italiana e rimane in Corea dopo che i suoi amici l'abbandonano lì, senza biglietto o soldi ma per fortuna un ragazzo l'aiuterà.
Y/N e Hyunjin sono grandi ormai e decidono di voler passare il resto della propria vita insieme.
Dopo diverso temp...
<tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Joonwoo, tanti auguri a te> erano già passati due anni dalla prima volta, era così felice mentre apriva i giocattoli e spegneva le candeline, un compleanno diverso da quelli passati, con più calma e senza lo zio che gli metteva ansia <tieni, questo è da parte mia e di mamma> disse Hyunjin dandogli un sacchetto, lo prese e lo aprì, stava sorridendo per finta, sapevo che non gli sarebbe mai piaciuto, gli avevo preso delle lenzuola che per un bambino di otto anni non è il massimo da ricevere <ti piace?> gli chiesi e lui annuì <non è questo il regalo, vieni con me> scese dalla sedia e gli presi la manina, il questo anno aveva sempre dormito con altri e non aveva mai avuto un letto fisso, come gli altri d'altronde, lo portai in camera mia e di Hyunjin, era leggermente più grande delle altre e c'entrava un altro letto <questo è il tuo regalo> gli dissi facendogli vedere il suo letto, poggiava nel muro così che da un lato non sarebbe caduto, un'anta del nostro armadio era sistemata con i suoi vestiti, il baule dei suoi giocattoli ai piedi del letto e qualche peluche era su di esso <quindi ora dormirò con voi> <esatto piccolo> disse Hyunjin prendendolo in braccio, sembrava tutto un sogno, io e Hyunjin finalmente genitori, il sole che entrava della finestra illuminava leggermente i loro volti, il piccolo stava ridendo mentre Hyunjin lo faceva volare verso il suo letto.
Di pomeriggio lo lascia dai nonni, visto che mi avevano detto che volevano fare una piccola festa con lui, io e Hyunjin non abbiamo esitato a accettare, erano veramente persone gentili e sapevo che al piccolo mancavano; non entrammo in casa visto che avevamo delle commissioni da svolgere ma riuscivamo a capire quanto fosse felice entrando in quei cancelli, saltellava mentre andava a bussare alla porta, quella casa da cui prima scappava ma ora era felice di raggiungere, una casa in cui lui non avrebbe più avuto paura, entrò felice tra le braccia dei nonni, lo guardammo fin quando non fu d'entro e poi andammo.
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Spazio autrice
Capitolo piccolo ma entro oggi ve ne pubblico un altro
