Capitolo 29

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«Stre... mi amavi?»
Lo amavo? No, non lo amavo.

«No Cico, non è che ti amavo... Io ti amo ancora»
«Stre, io»
«Ei, ei lo so, tu non ricambi i miei sentimenti, l'ho capito. Solo che voglio perdonarti, non ho più voglia di essere arrabbiato con te e... Perchè stai ridendo?»
«Perchè mi fai ridere quando ti fai ste pippe mentali.»
«Pippe ment... MA MI STAI ASCOLTANDO?! HO DETTO CHE NON VOGLIO PIÙ LITIGARE»
«Stre-»
«NO ORA MI ASCOLTI, VOLEVO SISTEMARE MA MI SEMBRA CHE TU NON VOGLIA.»
«Stre...»
«CHE C'È?»
«Certo che ricambio i tuoi sentimenti»
«Eh?»
«Io, anche io provo i tuoi stessi sentimenti, sono forti, fortissimi. Ma chiamarlo amore, beh sminuisce quello che provo davvero nei tuoi confronti, è molto di più; è rispetto, stima, fierezza e. Amore.»
«Cico... Cico»
«Vieni qui Stre»
«Ti a-»
«Non dirlo, non serve, lo so»

Porta le sue mani sotto il mio mento e mi accarezza le guancie portandosi con se le mie lacrime.
Mi incastro tra la spalla e la sua mascella, lui mi accarezza la schiena.
Sento il suo odore, e mi sento a casa.

«Ti rifai i capelli rosa?»
«Tu ti fai i piercing ai capezzoli?»
«No. Fanno male e solo orribili»
«Ecco ti sei risposto da solo. Ora lasciami dormire che è da due anni che non riposo come dio comanda.»
«Va bene Gattino.»

{•} {•} {•}

sento uno strano rumore ripetersi in maniera regolare, tun tun tun tun.
è fastidioso, non capisco da dove provenga, ancora con gli occhi chiusi porto la mia mano sopra le orecchie e la sposto in giro cercando
la fonte di quel suono.
non trovandola però sono costretto ad aprire gli occhi, l'immagine che vedo è quella di cico senza maglia, accanto a me, con il computer in mano.
gli avvolgo un braccio in torno alla vita e mi attiro a lui.
il suono persiste, tun tun tun.
è un suono robotico. è fastidiosamente ripetitivo.

«Mmmh... Cicoo»
«Che succede gattino»

lui non scolla gli occhi dal computer, ma con la mano libera inizia ad accarezzarmi il braccio.

«Che cos'è questo odioso rumore?»
«Aspetta aspetta che faccio il record»
«Eh...? Di cosa stai parlando»
«Mancano 100 punti... dai, dai... cazzo»

cico chiude violentemente il computer e finalmente mi guarda, prima le orecchie, poi il naso, le labbra e in fine negli occhi.

«Cosa stavi facendo? Eri tu con quel cazzo di rumore?»
«Stavo giocando a Dino... non c'è connessione... e-»
«No fammi capire, tu hai rovinato il mio preziosissimo sonno, PER GIOCARE A DINO?!»
«La fai sembrare una tragedia»
«Io non ci credo»

mi giro dandogli le spalle, cico inizia a lasciarmi piccoli baci sulle spalle, salendo fino al collo, lasciandone alcuni sulla mandibola.

«Sappi che se prima ero in procinto di perdonarti del tutto, ora sei molto lontano da questo traguardo.»
«Molto lontano? anche se faccio cosi?»

con una mano inizia a sfiorarmi il fianco, scendendo sulla pancia e salendo fino al petto.

«Soprattutto se fai cosi con quelle mani fredde sulla mia pelle calda.»
«E se invece faccio cosi»

fa scendere la mano nuovamente sulla mia pancia, trascinandola lentamente sotto l'elastico del mio pigiama, accarezzando prima il fuori e poi il mio interno coscia.
ricomincia a lasciare piccoli bacia sulla mia scapola, alternandoli a piccoli morsi.
con la mano inzia a fare piccoli cerchi, avvicinandosi sempre di più alla zona ricoperta dai boxer.

«Aspetta, e se-»
«Non c'è nessuno, sono andati a fare il bagno al lago, siamo solo noi»
«Da quanto lo aspettavi questo momento»
«Ti direi da ieri sera, ma serebbe una bugia.
Stre cazzo è da due anni che sono in astinenza dal tuo corpo, lasciamelo ricordare.
Perche ti giuro che lo so a memoria.»

cico ritorna a baciarmi ed ad accarezzarmi,
la sua mano che prima era sotto ai pantaloni, esce per andare a stuzzicare i miei capezzoli, l'altra mano è sotto la mia testa, mi fa cuscino.
quando è soddisfatto del lavoro sul mio petto, ritorna sul mio basso ventre, giocando prima con il bordo dei miei pantaloni e poi con quello dei boxer.

«Cico...»
«Shh gattino»

mi gira facendomi mettere a pancia in su, la coperta che fino a prima mi proteggeva scivola via, e mi sento nudo, cico lo nota perchè la rimette sopra le sue spalle cosi da coprirci nuovamente.
fa scendere la sua mano su i miei pantaloni, facendoli lentamente scivolare, con la bocca trova spazio sul mio petto, iniziando a leccare ogni lembo di pelle scoperto.
inizio a sentire caldo, e credo che lo senta anche cico perchè si sfila le calze e i pantaloni,
lasciando intravedere la sua erezione turgida sotto i boxer.

inizio anche io ad accarezzare il suo corpo, provocandoli leggeri brividi.
traccio le linee del maori sul braccio e agganciandoli le spalle lo faccio avvicinare ancora di più a me.
la sua eccitazione sfrega contro la mia gamba, e trova sollievo solo quando incontra la mia, ancora racchiusa dentro le mie mutande.
cico inizia a strusciarsi sopra di me, ad ondeggiare in maniera regolare, facendo scontrare le nostre eccitazioni.

«Stre.»
«Mh»
«Stre posso?»
«Tutto quello che vuoi»

a quel punto inizia baciarmi, con una mano si sfila i boxer, e poi con calma li sfila i miei

«Stre non ho...»
«Chissene frega, non posso mica rimanere incinto, muoviti.»

cico ride, una risata leggere mista ad un gemito.
mi guarda negli occhi, poi avvicina le sue labbra e mi lascia un bacio a stampo.
chiudo gli occhi e lui con una spinta si fa largo dentro di me, era diverso da come ricordavo, più lento rispetto alla prima volta, ma anche più deciso.
mi cerca con lo sguardo ma io non posso fare altro se non coprirmi gli occhi con un braccio.
posa la sua mano sul mio fianco e l'altra a lato della testa, inizia a muoversi, i nostri respiri si mescolano ai rumori esterni, e fino a prima di pranzo non usciamo da quella dannata tenda.

{•} {•} {•}

«Andiamo a fare un giro per quella strada?»
«Anna ma tra poco viene a piovere, e cico e stre non hanno ancora mangiato»
«Uffa...»
«Ragazzi voi andate io e stre ci compriamo qualcosa e vi raggiungiamo, tranquilli»
«Va bene boy-friend, aaa quanto mi mancava chiamarti cosi»
«ahaha... si ma smettila è imbarazzante»

ci dirigiamo verso il bar dove facciamo pranzo, e prima di uscire inizia a piovere, una pioggia forte, che non ti permette di vedere bene, soprattutto se stai guidando.

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