Capitolo 30

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«Mamma mia che freddo, mi sono venuti i brividi pure sulla coda. Cico andiamo in tenda non ho voglia di fare la passeggiata»

«Va bene, solo che lyon e anna sono già andati, vai verso il campeggio ti raggiungo li con loro appena li trovo.»

«Chiaro, ci vediamo li» vedo cico alzarsi il cappuccio e dirigersi nella direzione che anna e lyon hanno preso poco prima, lo seguo con lo sguardo fino a dove la pioggia me lo permette, passati un paio di minuti decido di alzarmi dal tavolo della caffetteria a cui eravamo seduti.

prima di uscire mi viene l'istinto di chiamare cico, cosi lo faccio. sento il telefono squillare, e poi finalmente qualcuno risponde.

«Ei stre che succede? Sei già arrivato al campeggio?»

«No, io... Non so perchè ti ho chiamato»

«Oh, beh è tutto ok, ho trovato lyon e anna. Ma stai bene? Sembri preoccupato. É successo qualcosa?»

«Ma no, ho solo una strana sensazione. Ci vediamo alle tende»

«Ci-» spengo il telefono prima che finisca la frase e me lo metto in tasca, esco di corsa dal bar e raggiungo la strada.

la pioggia è pesante e non ho ne un capello ne un ombrello, tiro su il cappuccio dell'impermeabile e prego che regga fino al campo. inizio a camminare evitando in tutti i modi gli schizzi delle macchine che mi passano a neanche un metro di distanza. vedo in lontananza l'insegna del campeggio, ma il mio occhio nota un movimento nel centro della carreggiata, mi soffermo di più strizzando gli occhi e noto che è un riccio, circondato da acqua.

in meno di un secondo mi fiondo su di lui per salvarlo, ma non faccio in tempo ad alzarmi che un bagliore accecante mi stordisce, sento un clacson e poi un fischio che dura fino a che non chiudo gli occhi.

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quando li riapro però non sento più lo stesso freddo che sentivo, gli stessi rumori, anzi non sento proprio niente. cerco di aprire gli occhi, ma non vedo nulla, è tutto stranamente bianco, sopra, sotto, intorno, è come se fossi circondato da nuvole, poi in sottofondo sento come un canto, è familiare, dice... parole sconnesse di cui non ne capisco il senso... poi di nuovo il silenzio e richiudo gli occhi.

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«Dai cico muoviti. Non voglio fare tardi»

«Si, si... Bianco o Nero?»

«Secondo me gli piacerebbe il bianco, il nero è troppo lugubre, non si addice alla persona»

«Va bene sono pronto. Andiamo»

«Aspetta non sono pronto psicologicamente.»

«E dai Stre dobbiamo solo andare a vedere il bambino di anna e lyon. Non è mica la fine del mondo»

«E se si spaventa per la cosa che ho in faccia e si mette a piangere? No no no no. Io non posso andarci.»

«Sei bellissimo, e poi è talmente piccola la cicatrice che nemmeno se ne accorgerà. Stai calmo.»

«Ma cosa piccola, va dalla fronte fino al naso, e tutti da un anno a questa parte mi guardano come un mostro.»

«Va bene allora se non vuoi venire stai qui, io vado a vedere mio nipote. Stammi bene principessa.»

«CICO ASPETTAMI»

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