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Guerra fu, e Hongjoong attaccò per primo.

Conosceva a memoria, passo dopo passo, il programma di allenamento dell'allievo. Teoria, pratica, pratica, pratica, teoria: una passeggiatina per un pompato come Chan, che – ormai il rosso lo aveva capito – aveva scambiato il percorso di formazione per un lungo soggiorno tra i piaceri e le beatitudini di un harem.

Illuso.

Alle sue cugine non sarebbe mai piaciuto uno come lui, sarebbe rimasto a bocca asciutta anche con la più brutta e noiosa delle ninfe.

Cosciente del fatto che il programma di addestramento potesse essere largamente ampliato ed approfondito, al terzo giorno la ninfa si decise a scalare le vette del quarto piano per presentarsi al quartier generale, determinata ad incontrare il capitano in modo che approvasse i cambiamenti che lei stessa aveva apportato ad esso. Bastò sbattere un paio di volte le ciglia, allungare mediamente i capelli e ritoccare leggermente le labbra per apparire appena più femminile e il superiore cadde ai suoi piedi. Avrebbe potuto pregarlo di firmare la condanna a morte di Bang Chan e lui lo avrebbe fatto.

Quando scese al terzo livello, il biondo lo stava già aspettando in biblioteca, come gli aveva intimato quella mattina durante la colazione. Hongjoong prese posto di fronte a lui e gli porse il plico di fogli freschi di approvazione con un sorrisetto sornione sulle labbra. Rispetto alle indicazioni che aveva ricevuto prima dell'arrivo dei soldati, il volume del fascicolo era almeno raddoppiato, se non quasi triplicato.

"Che è?" grugnì Chan mentre si stropicciava un occhio con il dorso di una mano.

"Il tuo nuovo programma di addestramento."

Hongjoong vide Chan sbiancare: "Sai, ho visto quanta energia ci metti nello studio e ho pensato di apportarvi qualche piccola modifica... Spero che non ti dispiaccia, ho aggiunto anche delle prove notturne! Sei entusiasta, vero?!"

Il rosso era un bravo attore, specialmente quando si trattava di mimare quella particolare vocina che faceva sentire l'interlocutore irrimediabilmente preso per il culo.

"Ma... Ma non puoi deciderle tu queste cose!"

La ninfa allungò un indice sulla firma del capitano: "Tutto a posto! Ho già chiesto il permesso e... beh, credo di averti fatto guadagnare punti, sai? Il capitano ha apprezzato davvero molto il tuo zelo!"

Chan scorse velocemente tutti gli appunti del coetaneo: "... teoria dei materiali, teoria della mimetizzazione, teoria di qua, teoria di là... E gli allenamenti li hai messi tutti di notte?! E questo poi che cos'è? Meditazione? Alle fottute cinque del mattino?! Ma sei pazzo?!"

L'altro scrollò le spalle: "E quindi? Pensa che subito volevo metterla alle quattro la meditazione, poi ho avuto pietà perché sapevo che, dopo le escursioni notturne, saresti stato stanchino. Ovviamente voi soldati non avete la resistenza di noi ninfe."

"Mi stai prendendo per il culo?!"

Hongjoong ridacchiò con evidente tono di scherno: "Nemmeno un po'. Forza, Bang Chan, ti attendono lunghe settimane di orripilante fatica."

Chan assottigliò lo sguardo ed incrociò le braccia al petto: "E se mi rifiutassi?"

Onestamente, Hongjoong non vedeva l'ora che l'altro gli ponesse quella domanda per poter sfoggiare ancora quel tono da maestrina sapientina che tanto bene gli riusciva: "Allora lo dirò al tuo capitano, che ti farà espellere, e quindi addio Fucine, addio ninfe figaccione e addio carriera."

Il rosso sorrise angelicamente, e Chan seppe di essere davvero fottuto.

butterflies • bang chanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora