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Le lezioni sono ricominciate regolarmente, tra compiti e sfide, siamo già arrivati a qualche giorno prima della registrazione.

Ora sono tutti a lezione, ci sono solo io in casetta, ne approfitto per andare al piano e iniziare a fare una melodia casuale. Solo mentre continuo a suonare mi accorgo di star suonando 'Distratto' della Michelin, inizio ad intonare le prime parole ma subito dopo aver terminato le strofe iniziando il ritornello, delle lacrime salate rigano il mio viso, mentre sorrido malinconica, continuando a suonare accompagnando la melodia con la mia voce, continuo quando finisco sento applaudire, mi giro di scatto e noto che alcuni sono rientrati e di conseguenza mi hanno ascoltato. Ci sono: Cristiano, Serena, Luigi, Carola, Cosmary ed Alex. Le due more vedendo le lacrime si precipitano al pianoforte dicendomi parole dolci e confortanti, mentre tutti gli altri si guardano perplessi, senza capire la loro reazione.

"Rose, hai cantanto, lei, ne sarà sicuramente felice" mi dice Cosmary, "ha ragione Cosmary, hai fatto un gran passo" mi dice Carola abbracciandomi da dietro, mentre tremo, "fa male" riesco a dire solo questo, le due continuano a consolarmi. "Penso che noi abbiamo già fatto il nostro" dice Cosmary indicando il cantante della Cuccarini avvicinarsi pian piano, "vero" risponde l'altra e si volatizzando via, portandosi con loro tutti gli altri.

"Rose, tutto bene?" Mi chiede, mi butto tra le sue braccia, stringedolo, non se lo aspettava, non sono solita ad abbracciare ma ora necessito di sentirmi al sicuro e il mio posto sicuro è lui. "Ti voglio raccontare una cosa" dico singhiozzante, "vieni andiamo in camera" mi dice entrando nella camera blu, che conduce alla rossa. Mi siedo sul mio letto e lui su quello di Serena, ma indico il posto affianco a me.

"Iniziando dall'inizio, quando mi trasferì a Roma, avevo solo un anno, mia madre mi ha raccontato che lo stesso giorno in cui ci siamo trasferiti, i vicini sono venuti a presentarsi, anche loro avevano una figlia, Martina" dico le lacrime ricominciando a scendere e lui mi stringe a se, "non devi raccontare per forza" mi sussurra, "no devo" mi impongo e riprendo, "aveva qualche mese in più di me, passarono gli anni, i nostri genitori divennero buoni amici, così passando molto tempo insieme, crescendo divenimmo molto amiche, passavamo ogni giorno insieme, un giorno, all'età di sei anni la convinsi a provare a fare danza, fece un po' d'anni, però diceva che per quanto le piacesse ballare non voleva continuare, lei voleva, essere una musicista, un'artista. Sapeva suonare già la chitarra e pianoforte in maniera impeccabile solo all'età di 10 anni, io la incoraggiavo sempre e mi piaceva molto il suo modo di suonare così ogni volta aveva in serbo qualcosa da suonarmi, a volte accompagnato dalla sua voce e che voce, era impeccabile. Poi, decise di insegnarmi a suonare anche a me, noi eravamo solite a guarda Xfactor ed Amici insieme, e proprio ad Xfactor che sentimmo una cantante, Francesca Michelin, ci innamorammo subito della sua voce e del suo testo, 'Distratto' così decidemmo di impararlo a piano e voce. Continuammo a fare cover accompagnate dagli strumenti per molti anni, soprattutto sulle canzoni della Michelin, era la sua cantante preferita. Quando avevamo entrambe diciotto anni, era estate, io andai in Puglia da Co, invece lei restò a Roma, una sera mi chiese un consiglio, se andare una festa ad Ostia o no, io le risposi che se voleva andare poteva, lei adorava il mare, così andò, la sera mentre tornava a casa, neppure tanto tardi era solo l'una, prese la sua macchina e proseguì la strada per tornare a casa, mentre stava sul raccordo, un ventiduenne completamente ubriaco andò contro la sua macchina facendola morire sul colpo" dico mentre ormai sono in un mare di lacrime.

"Rose, mi dispiace, non immaginavo tutto questo" mi dice, "è tutta colpa mia, era meglio se non le dissi di andare alla festa" continuo a piangere sulla sua spalla, ormai il tessuto della sua felpa è completamente bagnato sull'altezza della spalla. "No Rose, non è colpa tua, assolutamente amore, che potevi saperne" dice, solo in un secondo momento mi accorgo di come mi ha chiamato, quando si gratta la nuca imbarazzato, "Amore" ripeto sussurrando, "si, sei questo per me, amore, un amore puro e incondizionato" mi dice, "anche tu, anche tu lo sei per me" gli rispondo, alzo il viso dalla sua spalla, "ora basta piangere" dice asciugando le lacrime, "ridi, vedi sei più bella" mi dice, tenendo le mani sulla mia guancia, "allora sorridi anche tu" gli rispondo, lo vedo sorridere, avvicina il mio viso al suo, iniziando un dolce bacio, così dolce che emana affetto e amore, si il nostro amore, l'amore delle favole, quello che pensavo non potesse mai esistere dopo la mia vecchia delusione, l'amore che tutti sognano e che io ho impadronito rendendo la mia storia piena di tristezza, solitudine, paranoie, piena di felicità, amore e spensierata, non riuscirò mai a rendere la mia gratitudine verso di lui.

Felicità o Malinconia// Alex amici 21Where stories live. Discover now