[COMPLETA] "Lui era un ragazzo, lei era una ragazza. Niente di più ovvio".
L'avete già sentita, vero? Vi è mai capitato di ascoltare una canzone alla radio e percepire una certa familiarità? Quella che avete appena ascoltato, in realtà, è qualcosa...
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Al Fusion c'era parecchia gente quella sera ma non Prinz e i suoi gorilla. Avevo convinto le altre a preparare una ballata nascondendo il mio vero scopo, e al momento dell'esibizione il posto in cui lui era solito sedere con i suoi amici, era occupato da altri sconosciuti.
No, aspetta un momento: quello con la camicia e i capelli scuri l'avevo già visto...
Al termine dell'esibizione ci fermammo a bere qualcosa al bancone e Sonia mi fu subito addosso. - Aspettavi qualcuno? -
- E perché mai? - domandai fingendomi sorpresa.
- Guardavi in giro mentre suonavi e poi hai tanto insistito per la ballata... -
- Non ci vedo nulla di male - risposi. Una punta di delusione mi colpì silenziosa in pieno stomaco. Non era quello il momento di rattristarsi: avevamo fatto un'ottima performance, che volevo di più?
- Oh, ma io so per chi era la ballata - intervenne Marika. La squadrammo tutte perplesse - Era per Stefano. L'ho visto in mezzo alla folla -. Risolto il mistero. Ecco chi era il ragazzo che mi sembrava di conoscere.
- Davvero è qui? - intervenne Sonia, cominciando poi a guardarsi attorno e non certo alla ricerca di Rizzato. L'appuntamento della sera precedente era andato a rotoli ed era tornata a puntare la sua vecchia preda, Fabio Bellotti, anche se era ancora fidanzato.
- Si, l'ho visto prima - confermò Irene.
- Cosa è venuto a fare? - domandai.
- Tra poco lo saprai - Irene fece cenno con la testa alla mia sinistra e vidi Stefano avanzare verso di me, tirato dalla testa ai piedi, tutto sorridente e allegro.
- Ciao Sarah! - esclamò quando fu vicino.
- Ciao! - risposi facendo un gesto con la mano. Uffa, non avevo voglia di parlare con lui. Dopo i soliti complimenti e le solite parole, mi ricordò che lunedì ci saremmo visti per le lezioni private.
- Vengo da te per le otto, va bene? - domandò entusiasta.
- Ok, tanto lunedì non ho le prove. Abbiamo il rientro -
- A proposito, davvero bella la ballata. L'hai scritta tu? -
- Si l'ho scritta io. Grazie - risposi senza il suo stesso entusiasmo.
Ma io non volevo i suoi complimenti. Volevo sapere cosa ne pensava Prinz.
Decisi di lasciarmi la delusione alle spalle e cercai di divertirmi con le altre e Stefano, finché non fu ora di tornare a casa. Non si era presentato? Non me ne fregava niente. Aveva avuto i suoi motivi. Chissà dove l'avevano trascinato i suoi amici. Però sembrava così interessato a sentirmi.
Te ne prego Sarah, smettila!Non è mica il tuo ragazzo! Fregatene di quello che fa.
È uno svalvolato come i suoi amici e i ragazzi come lui, si sa, non mantengono le promesse. E se lo fanno, è sempre nel modo sbagliato.