Capitolo 7: Spedizione

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"Sei pronto, Simon?"

"Ovvio..."

Un anno dopo l'attacco alle Torri Gemelle, Simon si arruolò nell'esercito dopo aver superato vari corsi di prova con successo. Era finalmente pronto per entrare in servizio. Una sera, insieme ai suoi compagni di squadra (Sparks, Washington e Climberlan), ricevette l'incarico di eseguire una spedizione contro una banda di trafficanti in una zona pericolosa in Iran. In quella zona, c'era una grande quantità di droga destinata alla vendita, e diversi operatori armati erano presenti per difendere gli acquirenti.

Era il 22:15, pioveva forte e il terreno era completamente bagnato. La casetta si trovava in mezzo al nulla, e i trafficanti si muovevano come robot, trasportando sacchi di droga in macchine. "Tabie aliastikhraji! (Procedere con l'estrazione!)", urlarono in arabo. Riley e la sua squadra si posizionarono tra i cespugli in una zona piena di alberi per non farsi notare.

"Vedi qualcosa, Simon?" chiese Sparks. "Sì... molti trafficanti, zona a nord ben difesa", rispose Simon con il binocolo puntato sulla casetta e i possibili passaggi. "Trovi un punto da cui possiamo attaccare?" chiese Sparks. "Muro a est, due soldati poco riforniti. Possiamo attaccarli di nascosto", rispose Simon. "Perfetto, al mio segnale sparate."

Scivolarono giù dalla collina e si avvicinarono cautamente al covo. "Simon, fai fuori quello a sinistra mentre io uccido quello a destra", disse Climberland. "Ricevuto." Riley estrasse il coltello, bloccò le gambe all'uomo e lo uccise tagliandogli la gola. Climberland sparò alla testa dell'altro con la sua pistola silenziata.

"Via libera, procediamo", disse Sparks. Notarono delle scale vicino al lato ovest della casetta, e i quattro salirono preparando i fucili. Aprirono delicatamente la porta d'ingresso per controllare se c'erano guardie. Trovarono un uomo completamente addormentato con un fucile da caccia tra le braccia. Riley gli sparò con la pistola silenziata. Vicino a lui c'era un tavolo pieno di droga e soldi. Accanto c'era una biblioteca con scaffali vuoti.

Nella stanza successiva iniziò una sparatoria. Riley lanciò una stordente e, una volta storditi gli operatori, li uccise con l'M4. Erano in totale sette. "Non male, Simon", disse Washington. Nel piano inferiore, gli operatori accortisi del rumore salirono furiosi per le scale. "Stop waar julle basters is! (Fermi dove siete bastardi!)" disse uno di loro. "Vai Sparks", disse Simon, prendendo il suo pompa e uccidendoli uno ad uno.

"Fatto, abbiamo ripulito tutto, è andata", disse Washington. "Sì, avvisiamo il capo", rispose Riley. Climberland notò qualcosa di strano in un cassetto vicino al tavolo pieno di droga: un foglio pieno di sangue. Si riusciva a malapena a leggere le scritte: "..bestel vir Manuel.." ("Ordine per Manuel..."). "Porca puttana, l'arabo...", esclamò Climberland. "Che succede?" chiese Washington. "Vieni a vedere, sembra la lettera di una consegna." Cominciò a leggere e confermò che era una lettera di consegna per Manuel, anche se molte parti erano illeggibili.

Chi era Manuel? Forse uno dei cadaveri là dentro. Trovarono alcune carte d'identità quasi illeggibili, ma nessuna con il nome Manuel. "Non era qui presente", disse Washington. "Dobbiamo avvisare il capo, forza andiamo", rispose Climberland. I quattro uscirono dalla casetta e chiamarono l'elicottero di rinforzo per tornare alla base.

Una volta in base, spiegarono l'operazione al capo. "Signore, la spedizione è stata completata con successo. La droga era abbondante, insieme a scatoloni di soldi", disse Simon. "Molto bene, ci sono novità?" rispose il capo. "Beh, sì...", disse Climberland, tirando fuori dalla tasca dei pantaloni il foglio di consegna della droga. "Vedi, sembra che tutta questa droga sia stata consegnata a qualcuno che non era presente. Si chiama Manuel, ma non conosciamo il cognome, signore..."

"Forse questa non è l'unica consegna che ha ricevuto", disse il capo, leggendo attentamente il foglio cercando di decifrare il cognome. Si chiamava Manuel Roba. "È Manuel Roba", disse il capo.

GHOST: La storia di Simon RileyWhere stories live. Discover now