Ch.10: Una "dura" verità (p.2)

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Ogni codardo può combattere una battaglia quando è sicuro di vincere; ma datemi l'uomo che si è messo a combattere quando era sicuro di perdere.

(George Eliot).


La doccia ha fatto il suo dovere. Il vapore ha pervaso l'aria, appannando lo specchio e i miei pensieri. Mi ci è voluta mezz'ora per riprendere un po' di calore e ora mi sento più rilassato.

Dopo quell'estenuante corsa sotto la pioggia Lex era cadaverica, tendeva al blu tanto era fredda. Ho dovuto chiuderla in bagno e bloccarle la via d'uscita per farle accettare di lavarsi per prima. Alla fine si è arresa.

Chissà perché con lei deve essere tutto così difficile!
Ripenso alle parole di Luis che tornano fastidiosamente ad affollarmi la mente.

Faccio il mio ingresso in cucina mentre sta disponendo le pizze sulla penisola.

- Wurstel e patatine fritte?! Davvero?! - Aggrotto le sopracciglia, indignato.

Lei assume un'espressione mortificata.

- L~la mangiavi... sempre così, prima... Non... non ho pensato di chiederti cosa volessi. Ma puoi prendere la mia! - Si giustifica a disagio, allungandomi la sua margherita.

Sembra una bambina, penso, liberando il sorriso che trattenevo tra i denti.

- Si, è ancora la mia preferita! - Ammetto, lasciandomi cadere sulla sedia.

Mi sento leggero, sembra di essere tornati indietro nel tempo.

- Non avevo dubbi che lo fosse ancora! - Mente palesemente, scuotendosi dall'imbarazzo.

La cena trascorre tranquilla. Parliamo di Liam che sembra essersi fermato in un motel per la notte e di Mayer che, evidentemente, da piccolo giocava con noi. Sinceramente non me lo ricordo.

Sembra che entrambi ci impegniamo, in un accordo tacito di non aggressione, ad evitare argomenti scomodi: Luis, il mio passato lontano da qui, il suo rapporto con mio fratello... Tutto procede tranquillamente.

Quando esco a buttare i cartoni ha smesso di piovere e ora il cielo terso mostra una miriade di stelle, mi sento in pace, persino la paura di poter essere arrestato, o che mi trovi Allen, è sparita.

♡◇♡◇♡◇♡◇♡◇♡◇♡

Alexis è salita al piano superiore, forse sta già dormendo nel letto di Liam. Perlomeno lui non c'è!

Sono anni che stanno insieme, da prima che me ne andassi; ma tornare, trovarla così cambiata e saperla con lui, mi fa stringere lo stomaco.

Appena mi siedo sul letto, la porta si spalanca.

- Ma sai cosa significhi chiedere permesso?!! Almeno bussa!! - Borbotto infastidito, dopo essermi preso un infarto per lo spavento.

Cruccia la fronte esaminando attentamente il mio volto, non capacitandosi probabilmente della mia reazione eccessiva.

Pensavo dormisse...

D'improvviso sembra avere un'illuminazione. Distende i lineamenti e con un ghigno divertito si focalizza sulla situazione in mezzo alle mie gambe.

- No, cretina...! - Mi affretto a chiarire, sistemandomi istintivamente i pantaloni.
Quanto può essere scema?!

Ride, ma di colpo si fa seria e mi si avvicina.

- Togliti la maglietta. - Mi ordina, lasciandomi nella confusione più totale.

- Come scusa? -
- Toglila! - Ripete perentoria.

REFLEXED [Concluso In Revisione] Where stories live. Discover now