«La distanza e la gelosia deformano la percezione dei sentimenti.»
MASSIMO GRAMELLINIPoggio gli avambracci sul cornicione, sollevo il mento e allungo il viso in direzione dei tiepidi raggi di sole che illuminano tutto il parco dell' università.
Respiro a fondo l'aria fredda di questa mattina invernale che sa stranamente di primavera e mi fa sentire diverso. Ho lasciato Lex che stava tornando da sua zia e ho guidato fin qui con la testa vuota e il cuore che esplodeva.
Le scie bianche tagliano il cielo e si riflettono nel grande fiume che ci divide dall'altra sponda.
Mi è sempre piaciuta questa terrazza, da quando ho iniziato a studiare al Mit, ho corrotto Betty, la custode, a darmi le chiavi per rifugiarmi qui. Mi ricorda il Sunset lake, anche se ci sono solo alti palazzi a specchiarsi nelle acque scure e non la nostra piccola chiesa azzurra.
Ci devo portare Lex appena sarà tornata.
Estraggo il pacchetto dalla tasca è mi accendo una sigaretta.
Quasi non ci credo che stiamo insieme.
-Ero sicura di trovarti qui! -
Butto fuori il fumo senza voltarmi.
-Ti ho aspettato stamattina. -
Hanna mi affianca sporgendosi oltre il parapetto. I sottili capelli biondi si alzano nel vento e il suo sorriso dona altra luce a questa terrazza che sovrasta il corpo centrale dell'istituto.
-Gli altri sono tutti in palestra ad allenarsi! Ben è da ieri che ti riempie di messaggi e si lamenta che lo ignori. Te lo ricordi che dopo domani avete la partita contro Portland, vero?- Mi osserva in attesa di una risposta.
-Se ti devo dire la verità, non me ne frega piú un cazzo.
Mi studia sorpresa -Deduco che con Alexis vada bene.- sogghigna riprendendo a guardare nella mia stessa direzione.
-E tu… ora te la fai con faccia da schiaffi? - faccio un altro tiro e inclino l'angolo della bocca.
-È serio, a quanto pare.- Si stringe nel golfino rosa peloso tirato fino alla punta delle dita.
-In realtà avevamo iniziato a frequentarci, dopo che mi hai spinto a vedere quel tuo compagno di corso.-
Da quando??
Mi giro perplesso.
L'idiota si é presentato durante l’appuntamento esclamando:” Lei può uscire solo con quelli della squadra di football!”- Imita la voce di Luis saltellando da un piede all'altro come uno scimpanzé.
Me lo immagino!
-Ovviamente il tizio si è volatilizzato ma io non ci ho più visto. Mi sono messa a strillare che ero già uscita con ogni membro della squadra e che non poteva continuare cosí. - Appoggia il mento sui palmi e rabbrividisce forse per la temperatura.
-Come se nulla fosse, ha detto:” Con me non sei mai uscita!” - Solleva le spalle. - Ed eccoci qui. -
Finalmente quel coglione si è deciso!
-Quindi era colpa tua, se per un mese mi è toccato dormire da Ben! Eri tu quella per cui non lasciava la stanza per giorni! -
Arriccia il naso, un po’ imbarazzata.
-Ma… - faccio una pausa, cercando di calcolare quanto tempo è passato.
- L’altro giorno, dava spettacolo facendo il cretino con qualunque ragazza gli capitasse!- Aggrotto la fronte, scrutandola in attesa di una spiegazione che mi convinca a non spaccare la faccia al mio migliore amico.
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REFLEXED [Concluso In Revisione]
ChickLit《Ero la sfida che non riusciva a vincere, il rompicapo a cui non trovava soluzione, l'oggetto di un desiderio che non sarebbe sfumato. Lei non poteva avermi e nulla al mondo si desidera più di ciò che non si può ottenere.》 Un punto di vista completa...