Isabel

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Sono sveglia da 10 minuti, sono sdraiata a letto sotto le coperte, sto pensando alla figura che ho fatto ieri notte con il signor Smith, cosa mi è passato per la testa? Decido di chiamare Kate.
<<Buongiorno Kate, ieri ho detto al signor smith di amarlo, ma non ho ricevuto risposta, mi sono una cretina>>, << TU COSAA?? Davvero lo ami? Lo conosci appena>> mi dice lei.
<<Kate lo so, ma hai presente quando senti quelle farfalle nello stomaco? Quando provi nuove emozioni? Ecco vedi Kate, quando sto con lui é così>> le dico. << la Mia migliore amica è innamorata>> dice Kate quasi urlando.
<< Kate, quando vuoi venire a trovarmi puoi farlo, ti aspetto>> le dico << Isabel, sai.. ci stavo pensando, verrò ok? Appena ritorni a Manhattan>>
<<va bene Kate, ti aspetterò, ci sentiamo ciao Kate>> finisco la telefonata e mi alzo, vado in bagno mi faccio una doccia, mi asciugo e scelgo cose mettere, poiché fuori fa abbastanza freddo indosserò dei vestiti pesanti, finito di preparami mi trucco e poi scendo le scale per andare in cucina e trovo il signor Smith preparare le colazione.
<<buongiorno>> gli dico. Lui mi guarda e fa un accenno con il capo, ci sono rimasta abbastanza male, da un momento all'altro non mi calcola più, sarà per quello che ho detto ieri notte in tal caso io non gli darò molto peso, non voglio e non posso passare per quella che sta ai suoi comodi.
<< buongiorno Isabel>> la piccola Emily corre verso di me abbracciandomi <<buongiorno amore>> le dico.
<<buongiorno papi>> dice Emily sorridendo e correndo addosso a suo padre.
<< la colazione è pronta>> dice Il signor Smith alzando leggermente la voce.
Ci sediamo tutti e tre a tavola e iniziamo a fare colazione.
<<Isabel cosa hai fatto al dito?>> dice Emily puntando il suo piccolo dito sul mio.
<<ieri sera mi sono tagliata, niente di grave tesoro, il tuo papà ha curato il mio dito>> dico guardando per un secondo Il signor Smith. << il mio papà è tanto dolce>> dice Emily, vedo Il signor Smith che accarezza il mento della piccola mentre le lancia un enorme sorriso.
<<oggi io e papà andiamo a sciare, tu vuoi venire?>> non mi aspettavo la proposta fatta da Emily.
<<se il tuo papà vuole perché no?>> le dico
<<papà può venire con noi Isabel?>>
<< certo che sì>> io sorrido per un secondo e poi ritorno seria.

La giornata mi sembra bella, anche se fa tanto freddo, stanotte ha nevicato abbondantemente ed io amo la neve. Decisi di voler fare una passeggiata così inizio a mettere un giubbotto abbastanza pesante e prima di uscire informo il signor Smith, vedo che sta al computer, non vorrei disturbarlo ma mi sembra giusto informarlo.<< mi scusi signor smith, io sto andando a fare una passeggiata>>, << ok >> mi dice.
Odio quando risponde così freddamente, cerco di non farmi carico delle sue risposte, voglio passare una bella giornata perché me la merito.
Esco di casa, l'aria fredda pizzica il mio naso che diventa immediatamente rosso, ammiro meravigliosamente l'ambiente a me circostante, i pini sono pieni di neve, ci sono bambini e adulti che sciano giù per le montagne, un ambulante che vende cioccolata calda si avvicina a me <<buongiorno signorina, vuole un po' di cioccolata calda? Le farà bene>> mi dice l'uomo sorridendo <<oh grazie signore>> dico prendendo la cioccolata.
Inizio ad incamminarmi con in mano la cioccolata calda, entro nel bosco, è tutto così silenzioso sento soltanto il rumore del fruscio degli alberi e il cinguettio degli uccelli.
<<Ahia>> dico urlando, sono caduta come un imbranata facendomi male alla caviglia.
<< signorina , l'aiuto io>> una voce maschile abbandona il silenzio avuto finora.
L'uomo si avvicina a me prendendomi dal braccio e alzandomi
<< grazie>> gli dico << sono Mark,piacere>>
<< Isabel, piacere mio>> gli rispondo.
Mark mi porta con se a casa sua e cerca di tenermi al caldo mentre mi mette il ghiaccio sulla caviglia. È un uomo così dolce, che quasi mi dimentico del signor Smith.
<< ora vado a casa>> dico alzandomi bruscamente facendomi male di nuovo alla caviglia.
<< dove cerchi di andare Isabel? Ti fa ancora male la caviglia>> mi dice mark
<< mark lo so. Ma ho promesso ad una persona che sarei andata a sciare con lei>>
<< al tuo fidanzato?>> mi dice lui. <<mark! Non Ho un fidanzato>> dico ridendo.
<<dai ti accompagno, dimmi la strada però>> dice mark.

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Sono le 4:00 del pomeriggio, Mark mi ha appena accompagnata a casa.
<<grazie per avermi accompagnata, vuoi entrare?>> gli dico << oh grazie Isabel,mi sto un po' e poi torno a casa mia>> entriamo e trovo il signor smith ed Emily preparare I biscotti.
<<Isabel eccoti>> dice Emily correndo verso di me con le mani piene di farina.
<< chi è lui?>> mi chiede a seguire << si, di un po', chi è quest'uomo?>> chiede in modo antipatico il signor Smith. << è Mark, l'ho conosciuto mentre facevo una passeggiata>>
<< Isabel si è fatta male alla caviglia, nulla di grave, deve stare solo a riposo>> dice Mark dolcemente.

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Mark è appena andato via ed io sono sul divano a mangiare i biscotti che Emily e il signor smith hanno fatto. La piccola Emily si avvicina a me
<<Isabel, mi dispiace per la caviglia andiamo a sciare domani ok?>> dice Emily tristemente
<< tesoro, mi dispiace, domani ti prometto che sciamo insieme>> dico abbracciandola.
<<la cena è pronta>> dice il signor Smith.
Io ed Emily ci alziamo dal divano e andiamo a sederci a tavola.
La cena è andata bene come d'altronde il resto della serata , nonostante l'indifferenza ricevuta dal signor Smith.
<< Emily sta dormendo>> dico al signor Smith
Non ricevo nessuna risposta da parte sua così senza esitare vado in camera mia arrabbiata non dandogli nemmeno la buona notte.
Decidi di fare un bagno caldo perché ne ho bisogno, sento con forza bussare alla mia porta, esco dalla vasca e metto addosso l'asciugamano, apro la porta e mi ritrovo d'avanti il signor Smith.
<< Isabel... ho bisogno di parlarti...>>...

La babysitter di mia figlia Where stories live. Discover now