CAPITOLO 5

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Mi risvegliai quando il sole era già al suo massimo splendore. Girai il viso verso un sottile respirare alla mia destra. Stava ancora dormendo profondamente, rilassato come un bambino. Il suo corpo nudo mi ricordò ogni singolo momento di quella sera. Mi si spezzò il fiato e il cuore perse un battito. Quindi non fu tutto un sogno?


Appoggiai la mia testa sopra una mano, posizionandomi comoda per osservarlo meglio. La bocca era semi aperta e ne usciva un respiro caldo e regolare. Sorrisi. Avevo così tanta voglia di accarezzarlo che mi prudevano le mani. Avvicinai il palmo alla sua guancia ma al minimo tocco i suoi occhi si aprirono, sorridendomi maliziosamente. Ritrassi la mano, portandola sotto le coperte. Lui la riprese e la mise proprio sul punto che volevo, continuando a guardarmi. Imbarazzata (e sicuramente rossa come un peperone) gli accarezzai il viso, smuovendo con le dita i sottili peli della barba. Sembrava un gattino che sotto il tocco del suo padrone faceva le fusa come apprezzamento.


"Buongiorno anche a te."

Era domenica e non avevo nient'altro da fare a parte stare lì a fissarlo per tutta la giornata. Non mi sarei di certo stancata!

Lui non era di questo avviso. Si alzò poco dopo, mostrandomi quel suo culo nudo. Appena entrò in bagno per lavarsi scoppiai in una fragorosa risata, più per felicità che per altro.


Lui si sporse dalla porta semi aperta e mi guardò curioso. "Tutto bene?"


Schiarii la gola, ricomponendomi e coprendo il mio petto nudo. "Sisì."

Annuì incerto, richiudendosi a chiave.


"Devo proprio andare." Aveva rimesso la camicia, senza coprirsi con la giacca, lasciando le braccia scoperte. Era davvero muscoloso.

Si avvicinò con un bellissimo sorriso, guardandomi dritta negli occhi. "Purtroppo", aggiunse. Non ero pronta per salutarlo. Avevo ancora troppa voglia dei suoi baci, delle sue carezze e del semplice sguardo che mi portava dritta al paradiso, senza fermate.


Tuttavia annuii, guardandomi le mani con imbarazzo. Mi prese il mento fra l'indice e il pollice. "Ritornerò."

Mi lasciò un leggero bacio a stampo. Leggero non saprei proprio dirlo. Sentivo le labbra in fiamme, come se quel tocco bruciasse. Afferrai la manica della sua maglietta, riavvicinandolo a me. Ricambiai il gesto con più impeto, intrecciando le mani sulla nuca. Lui mi afferrò dai fianchi, alzandomi leggermente in modo da far combaciare perfettamente i nostri corpi. Gli accarezzai i capelli con dolcezza, staccandomi leggermente. La sua fronte era attaccata alla mia, cercando di riprendere fiato. Mi fissava e l'azzurro dei suoi occhi brillava di una luce così intensa che (Oh, cielo. Che frase stupida.) il cielo sembrava solo una copia malconcia di un quadro magnifico. Dentro potevo scorgere dell'oro, qualche raggio di sole. La sua pupilla rifletteva il mio sguardo inebetito.


"Ora devo proprio andare", rise, staccandosi completamente.

Lo salutai con la mano, vedendolo sparire dietro la porta. Mi buttai sul letto, stringendo un cuscino. Il mio sorriso non era mai stato così vivo, così sincero. Il mio cuore era già pronto per questo, il mio subconscio no. Continuava a rovinarmi il momento di gioia, chiedendosi come un ragazzo sconosciuto potesse diventare così importante in una notte. Non esisteva risposta e lo sentivo. Un sentimento così travolgente non ha una spiegazione logica. Ti porta dentro un vortice che non puoi fare a meno di seguire, perché la forza è troppo prorompente.

Sixth Month ~Chris Hemsworth~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora