CAPITOLO 9

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L'ansia mi attanagliava la bocca dello stomaco. Stavo riducendo le dita all'osso a forza di tirare pelle morta e unghie. Mi sentivo in trappola dentro quell'auto. Avrei voluto correre verso Chris e raggiungerlo, ma sapevo che le gambe non avrebbero sostenuto lo sforzo. Ero stremata.

Riuscivo ancora a intravedere il bagliore della torcia in lontananza.

 

Non ricordo quanto passò prima di essere svegliata da una scossa sulla spalla. Il viso di Chris sovrastava il bagliore della luna dietro.

"Dobbiamo andarcene".

Girò la macchina, mettendosi al guidante. Mi sistemai la faccia sconvolta dall'interruzione e con la bocca ancora impastata cercai di parlare.

"Che cosa hai visto?"

Il motore non partiva e Chris stava perdendo la pazienza. Vedevo le sue spalle contratte dalla mia postazione e parte del viso indurito, mentre guardavano il cruscotto illuminarsi e spegnersi con intermittenza.

"Chris, cosa diamine hai visto?"

Mi lanciò un'occhiata, sbuffando sonoramente.

"Una tana di orsi". Quasi mi strozzai con la stessa saliva.

"Una cosa?"




"Non parte il motore, maledizione! Aiutami a sistemarlo".

Scesi dall'auto e seguii il ragazzo con la torcia, illuminandogli la via. "Ci avranno sentito?"

Prese a trafficare con gli attrezzi, mentre usciva una maleodorante puzza di bruciato.

"Credo che stiano dormendo. Prima ce ne andiamo, meglio sarà".

Le sue mani ormai erano sporche di olio fino al polso, il che rendeva tutto più complicato. E non sapevamo neanche se il guasto era riparabile dentro quella foresta. Mi guardavo intorno di tanto in tanto percependo degli strani movimenti e temendo la comparsa di qualche animale selvaggio.

Non mi era per niente gradita l'idea di un insieme di orsi a pochi metri di distanza.

"Jane, calmati. Punta la luce su questo punto, non riesco a vedere bene se continui a tremare".

Non mi ero accorta che avevo preso a tremare convulsamente fino a quando non me lo fece notare Chris. Stabilizzai l'equilibrio tenendo la torcia con tutte e due le mani. Cercavo di concentrarmi sul ragazzo di fronte a me, ma l'oscurità continuava a catturarmi. Sembrava chiamare il mio nome. Era tutto così inquietante.

 

Dopo qualche minuto la schiena di Chris si raddrizzò e il suo sorriso mi rassicurò. Il danno era stato riparato, ora bastava provare se ripartisse. "Mettiti al guidante e gira la chiave. Corri".

Feci come mi ordinò, tuttavia dopo continue prove la macchina non si decideva ad accendersi. Alla quarta prova il motore brontolò fino a emettere un rumoroso scoppio. Chris si guardò indietro e proprio in quel momento sentimmo un ringhiare sommesso provenire da dietro le foglie. Mi paralizzai sul posto e non sentii più gli arti inferiori. Chris urlò più volte il mio nome, ma sembrava tutto ovattato, mentre un lupo usciva dall'oscurità con i denti digrignati. Del sangue gli colava dalla bocca, mentre i suoi occhi ambrati risplendevano alla luce della luna. Il suo pelo marrone sembrava striato d'argento, mentre il suo muso si avvicinava sempre di più. Chris mi prese di peso e mi portò fuori, indicando gli sportelli anteriori. Ero ipnotizzata da quegli occhi che fissavano ogni singolo movimento, ringhiando in protesta.

Sixth Month ~Chris Hemsworth~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora