Dopo il dessert, Zack uscì per una serata con i compagni di squadra. Daniel si sedette alla mia scrivania con addosso una nuova felpa UMichigan, osservando il posto mentre apriva i gli avanzi della cena.
"Ti sei divertito?" gli chiesi mentre mi buttavo sul letto, stringendomi al petto il mio orsacchiotto.
Annuì. "È bello qui," disse. Si schiarì la gola. "Sono contento che tu sia felice."
Sorrisi dolcemente. "Grazie...sei felice?"
Si massaggiò le cosce, gli occhi fissi a terra. Il silenzio era una risposta sufficiente.
"Non sono infelice," decise infine. "Ma è difficile essere felici quando tutti intorno a te litigano tutto il tempo."
"Mi dispiace," dissi, sapendo di essere la causa. "Non te lo meriti."
"Solo...Mi confonde," disse. "Perché mi hanno sempre dato tutto. Quindi ho pensato che fosse lo stesso con te e che fossi solo un'ingrata. Mi hanno sempre fatto pensare che tu fossi la cattiva della situazione ed è stato stupido da parte mia crederlo. Avrei dovuto dire qualcosa-"
"No, Daniele," dissi. "Sono tua sorella maggiore. Sono io quella che dovrebbe proteggerti."
"Ma ci hai provato," disse. "Io non ci ho nemmeno provato. Ho solo creduto a tutte le stronzate che hanno detto."
"Sono i tuoi genitori," dissi. "Certo che ti fidavi di loro. Per favore, non incolpare te stesso."
Allungandomi, gli presi la mano. Entrambi ci immobilizzammo leggermente al contatto, ma la tenni finche non si rilassò. "Ti stanno trattando bene?"
Annuì. "Stanno bene. È solo difficile rendersi conto che i tuoi genitori non sono davvero brave persone."
"Ti vogliono davvero bene," dissi. "Non credo che cambierà mai."
"Sento che l'unico motivo per cui a papà importa di me è per il football," disse piano. "Semplicemente...hanno riposto tutte le loro aspettative su di noi. Tutto ciò che volevano nella loro vita che non potevano ottenere, vogliono che lo abbiamo, ma è come se si preoccupassero di quegli obiettivi più di noi come persone."
Rimasi in silenzio. Non era stato giusto da parte mia presumere che solo perché Daniel aveva quello che io non avevo, non avesse avuto alcun problema.
"Hai bisogno che ti aiuti con qualcosa? Scuola o soldi? Non hai intenzione di andartene, vero?"
"No," disse. "Anche se so che non sono persone fantastiche, sono buoni con me. Mi sento in dovere di essere un bravo figlio."
"Ascolta," gli dissi. "Non è il tuo lavoro vivere le vite che volevano."
Fece un respiro profondo. "Sembra che lo sia," disse. "E ad essere onesto, con te che te ne vai, mi sembra di essere la loro ultima speranza. Non voglio deluderli."
Mi sporsi in avanti per abbracciarlo e questa volta non rimase così rigido. Non importava quanto alto diventasse o quante medaglie vincesse, era ancora un ragazzo.
"Non stai deludendo nessuno, Daniel. Te lo prometto."
Le sue braccia mi avvolsero liberamente in risposta e rimanemmo seduti in silenzio. Nella mia testa, decisi di assicurarmi che sapesse sempre che quello che gli dissi fosse vero.

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The Stadium's Star ▪︎✔️ (Italian Translation)
Novela JuvenilUna notte fatale ha cambiato tutto. Da quando i mondi di Amelia e Zack sono entrati in collisione, hanno superato un ostacolo dopo l'altro per mantenere la loro relazione. Dopo anni di distanza, la studentessa modella e la stella del football si riu...