PROLOGO

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"Tanti auguri a Chanel... Tanti auguri a te!!!" Tanti applausi e sorrisi si levano dal gruppo di persone davanti a me. Guardo attentamente la torta a tre strati, ricoperta da una buonissima pasta di zucchero sul quale risplende la luce fioca delle candeline.
"E sono 24." Ripeto fra me. Sono diventata un'adulta. Una donna.
Poso gli occhi sulla mia famiglia e sui miei amici che battono le mani con la felicità negli occhi. Dylan, vestito di tutto punto, cinge i fianchi di Candice che possiede ancora quei suoi bellissimi capelli lunghi che incorniciano dei lineamenti dolci e delicati. Quelli che ha da quando l'ho conosciuta. Evan ed Heidi si tengono per mano accanto a loro e mi fermo a riflettere a quanto sia fortunata ad avere ancora qui le persone conosciute tanti anni fa. Li guardo e mi tornano in mente le giornate trascorse a correre sulla sabbia bollente delle spiagge californiane e a bagnarci quel corpo bollente con l'acqua dell'oceano. Penso a tutte le serate trascorse nella nostra villa, al giorno del ballo delle debuttanti quando conobbi Heidi in quel suo particolare vestito e sentì il suo nome essere pronunciato insieme a quello di Evan. O quando Candice mi disse di essersi innamorata di Dylan. Ripenso ai momenti di felicità, che continuiamo a vivere. Mi sento infinitamente fortunata ad averli ancora tutti qui dopo tanti anni e mi prometto di dirglielo più tardi.
"Buon compleanno, tesoro." Mi volto verso il ragazzo che si sta dirigendo verso di me e che mi lascia un bacio delicato sulle labbra.
"Grazie, Patrick." Rispondo sorridendo di rimando.
"Esprimi un desiderio."
Non voglio privarmi di un singolo istante di vera ed autentica felicità.
Penso, mentre un soffio delicato esce dalle mie labbra e spegne quella piccola fiamma che si riflette nei miei occhi e li illumina, donando loro un delicato bagliore.

"Grazie per essere venuti." Sono seduta al tavolo con i miei amici che divorano la torta come se non ne avessero mai mangiata una prima d'ora.
"Siete tutti qui... dopo tanti anni." Li osservo con uno sguardo colmo di amore fraterno nei loro confronti. Sono proprio fortunata ad avere delle persone come loro nella mia vita.
Sono meravigliosi. Non mi sono mai sentita meglio con nessun altro al mondo.
"Non siamo tutti qui, Chanel. Manca qualcuno." Parla Heidi. La sua affermazione mi scatena una stretta allo stomaco che contagia tutto il resto del corpo. La gola mi si stringe in una morsa, perché so bene a chi si sta riferendo e questo mi provoca un senso di nostalgia incolmabile nel cuore.
Il cuore. Non avrebbe dovuto essere fonte di felicità? E allora perché percepisco che ogni suo pezzo cada nelle parti più profonde del mio corpo, irradiando il dolore alla testa per poi trovare luogo nella mia anima?
L'anima.
"La testa è la matrice del corpo, sede di razionalità. Il cuore è la sua benzina, sede di verità, ma l'anima... l'anima è la sua essenza." Me le ricordo bene le sue parole, pronunciate quel lontano giorno di giugno di sei anni fa. Sono già passati sei anni da quando l'ho visto l'ultima volta. Da quando l'ho baciato per l'ultima volta. Da quando ho sentito i suoi occhi nei miei. Perché io li percepivo, gli specchi della sua anima. E ci trovavo dentro tutto il suo riflesso.
Ma sono passati sei anni. Ed io sono qui, con un'altra persona. Com'è giusto che sia. Ho sperato infinite volte che il destino avrebbe combattuto al posto nostro, perché noi non siamo stati capaci di farlo, ma non è successo. Ed evidentemente, non era destino. Non era nostro destino.
Io e Carter non eravamo destinati a vivere l'uno dell'altra. Al contrario, le nostre anime, sembrano essere state condannate ad una ricerca eterna, l'una dell'altra, di un'altra vibrazione. Con un'altra anima. Ma questo non è mai successo. La mia anima non vibra più da sei anni. Da quando ha detto addio alla sua.
"So che manca qualcuno." Rispondo alla mia amica, la quale pare pentirsi di quelle parole. Ma ha ragione. Tenta, come tutti gli altri, di convincermi a cercarlo. Perché, per loro, io e lui, prima o poi, torneremo insieme.
Ed infondo, nonostante abbia completamente perso le speranze, c'è sempre un fuoco vivo in me che arde dal desiderio di vivere di nuovo di Carter Stewart.
"Non desideri che quel qualcuno sia qui? A brindare per te? Sai che lo farebbe. Lo faceva sempre." Questa volta è Candice a prendere parte alla conversazione. Evan e Dylan sembrano in difficoltà, ma mi osservano curiosi.
"Lo so. Me lo ricordo."
"E allora perché non fai qualcosa per far sì che sia qui? Voi due vi amavate. E non vi siete dimenticati l'uno dell'altra." Dylan mi posa una mano sulla guancia, con tenerezza.
"E non vi dimenticherete mai." Aggiunge Evan.
"Perché sono passati sei anni." Rispondo fissando il vuoto.
"Sei anni." Sospiro un'ultima volta e mi lascio andare ai ricordi.

HEAD AND HEART AND SOUL Where stories live. Discover now