Lacrime

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Sono ancora seduta sull'erba bagnata del bosco, con la testa stanca appoggiata sulle ginocchia.

Fa freddo, e io sono uscita dalla stanza senza nemmeno un cappotto.

Non so da quanto tempo sono qui, ma, ormai, il buio della notte ha oscurato tutti quei sentieri che prima erano visibili. E con me non ho nulla per fare luce.

Ma non mi importa. Mi sento come un fantasma, a cui tutto passa attraverso senza disturbarlo. E, a volte, senza che lui se ne accorga.

Ho la gola secca, gli occhi gonfi, le guance rosse,...

Da quant'è che non piangevo?

Sono sempre stata, per gli altri e per me stessa, pura indifferenza.

Ho sempre cercato di sopprimere ogni mio sentimento di affetto, riuscendoci perfettamente.

Non volevo dipendere da nessuno, se non da me stessa.

Perché le emozioni rendono deboli.

Ma, la verità, è che io, a Tyler, ci tenevo davvero.

E quando ho scoperto che era lui l'Hyde, non volevo crederci.

"Le visioni a volte mentono", mi ripetevo...

Ma, all'improvviso, tornava maledettamente tutto.

Era tutto maledettamente chiaro.

Così, sono rimasta lucida.
Avevo a che fare con un assassino.
Qualsiasi emozione doveva essere messa da parte.

Ma adesso, a qualche mese di distanza, tutta la delusione mi si riversa addosso, dirompente come un fiume in piena.

E l'unica via di sfogo che mi rimane, è il pianto.

Lui...
Mi faceva stare bene...

Sono ancora seduta sull'erba bagnata del bosco, con la testa stanca appoggiata sulle ginocchia, quando un rumore repentino interrompe i miei pensieri.

All'improvviso realizzo dove mi trovo, e per qualche secondo, mi manca il fiato.

Ma, per fortuna, a venirmi incontro è solamente Enid.

-Mercoledì!- Esclama, visibilmente sollevata, mentre mi corre incontro, rischiando di far cadere la lampada ad olio che tiene stretta nella mano destra.

-Cosa è successo?- Mi chiede preoccupata, ma io scuoto la testa.

Non ho voglia di parlare adesso.

Voglio solo tornare a casa.

Lei lo capisce e mi aiuta ad alzarmi; poi si leva il cappotto e me lo mette sulle spalle.

-Torniamo alla Nevermore.- Mi sussurra e mi guida verso la scuola.

Mentre la seguo, a testa bassa, ho un unico pensiero in testa:

Devo trovare Tyler.

Sì.

Devo necessariamente parlargli.




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