Bianco e nero

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-Quindi pensi che Tyler ti abbia mentito?- Mi chiede la mia amica pazzoide, con aria visibilmente triste.

Alle sue parole, un brivido gelido mi percorre la schiena...

È così?

Lo penso davvero?

Abbasso lo sguardo sulle mie calze, a righe bianche e nere.

Bianco e nero.

Due colori completamente in contrasto, opposti, inconciliabili,..

Proprio come la mia testa e il mio cuore in questo preciso momento...

Mi è capitato pochissime volte di sentirmi in questo modo: il mio cuore, normalmente, è abituato a rimanere in silenzio, senza avere nulla da obiettiare...

Ma adesso, invece, sta urlando a squarcia gola al mio cervello di fidarsi.

-Non lo so.- Rispondo sincera.

Nè Enid, né tantomeno Bianca, sanno cosa dire per confortami; così, la mia risposta, genera un silenzio pesante, e costringe la mia mente ad occuparlo con tutti i suoi dubbi e pensieri...

-Se mi sta dicendo la verità, vuol dire che Tyler non è l'unico Hyde in circolazione. Per questo, forse, sarebbe più facile non credergli...-

Sposto gli occhi sull'enorme finestra che veglia sulla camera. Da una parte è decorata con fogli di carta velina, dai colori sgargianti, secondo il gusto della mia "ancoranonhocapitoperchéamica" Enid; dall'altra parte, invece, è completamente spoglia, tristemente monocolore, secondo il mio gusto, il gusto di Mercoledì Addams...

Mercoledì Addams...

Io sono Mercoledì Addams.

Guardo Enid negli occhi, piegando impercettibilmente le labbra in una sottospecie di sorriso.

-... Ma è proprio per questo motivo che voglio credergli.- Concludo, con una frase fin troppo romantica per i miei standard.

Io sono Mercoledì Addams, e le cose semplici non mi hanno mai attirata più di tanto; anzi, per dirla tutta, mi hanno sempre annoiata.

Così, anche questa volta, sceglierò la strada più difficile e forse più rischiosa, ma sicuramente più intrigante.

Io voglio credere alle parole di Tyler.

Sebbene agli occhi degli altri possa sembrare che io mi stia affidando al tanto da me odiato istinto, in realtà, sto solo tenendo fede al mio modo di essere.

-Hai qualche idea su chi potrebbe essere il secondo Hyde, Mercoledì?- Mi domanda Bianca, seduta composta sul letto di Enid.

Scuoto orizzontalmente la testa, negando: -No, nessuna idea... Togliendo Tyler e sua madre non ho mai sentito parlare di nessun altro Hyde...-

-Cosa sappiamo su di lei?- Mi chiede un attimo dopo la Sirena, pensierosa.

Enid alza un sopracciglio, già per niente convinta delle congetture della nostra strana alleata: -Lei chi? La madre di Tyler?-

-Si, lei.- Inarca la schiena Bianca, appoggiando il mento sulla mano, chiusa opportunamente in un pugno.

-Bhe, sappiamo che è morta.- Risponde Enid, con un sottile sarcasmo, chiedendosi probabilmente il perché di quella domanda irrilevante.

-Appunto! Sappiamo che è morta, ma non sappiamo praticamente nulla di lei... Forse saperne più sul suo conto potrebbe aiutare a capirci qualcosa.- Esclama Bianca, euforica come se avesse appena avuto un lampo di genio.

-Non lo so... Tyler ha già provato a ottenere informazioni sul suo conto, ma mi sembra si sia soltanto cacciato nei guai.- Osserva la bionda, titibante.

La tensione, sbocciata tra le due, è palpabile.

Stanno provando ad andare d'accordo, nonostante si fidino poco niente l'una dell'altra.

Ma, altri problemi interpersonali, non sono affatto gratidi dalla sottoscritta in questo momento.

Devo intervenire, e prendere le parti di una delle due.

Siamo in tre in fondo, e un buon sistema democratico suggerisce di seguire la maggioranza.

-Tentar non nuoce. Dopo tutto, se non sono io a cacciarmi nei guai, sono i guai a venire da me. A questo punto tanto vale rischiare.- Faccio spallucce, ricordando tra le righe la vecchia e cara citazione manzoniana.

-Questa me la segno.- Borbotta Enid, a voce bassa, indignata dal fatto che mi sono schierata, senza pensarci troppo, dalla parte di Bianca.

Ignoro la mia amica, mentre mi alzo dalla sedia e avanzo verso la porta della stanza.

-Dove vai?- Mi chiede Enid, accigliata, ma io proseguo senza voltarmi...

-A Jericho. Devo parlare con lo Sceriffo.- Asserisco, mostrandomi più che decisa.

-Mi sembra non sia andata molto bene l'ultima volta.- Ribatte la mia amica, ricordando la sfuriata dello Sceriffo Galpin che le ho raccontato pochi giorni fa.

Alzo le spalle, con aria menefreghista...

-Enid. So dove si trova Tyler. Questo basta e avanza per estrapolare da lui tutte le informazioni che voglio.-

Apro la porta, pronta ad andare nella piccolissima città...

-Ti aiuteremo ad evadere.- Dichiara Enid, che solo un anno fa si poteva tranquillamente inserire tra le ragazze più fifone della terra.

Ho fatto proprio un ottimo lavoro con lei...

-Dobbiamo proprio? La preside è sua madre, non la espellerebbe mai dalla Nevermore...- Commenta Bianca, cercando di nascondere invano, una nota di gelosia nella sua voce.

L'altra arriccia il naso, visibilmente infastidita.
-Se non infrangiamo qualche regola dov'è il divertimento? Dobbiamo fare le cose per bene.-

La Sirena sgrana gli occhi, totalmente scioccata dal cambio di personalità della bionda.
-Mercoledì ha davvero una brutta influenza su di te.-

-Cosa intendi?- Domanda la svampita.

-Lascia perdere, fiorellino.-

Mi volto verso di loro.
-Andiamo.- Dico, interrompendo il loro soporifero teatrino ed indicando con il capo il corridoio, appena fuori la stanza.

-Em, ragazze. Capisco vi siate fatte prendere dall'euforia, ma non vi sembra un po' tardino per andare a Jericho adesso?-

Le parole di Bianca mi portano a spostare lo sguardo sull'orologio affisso alla parete.

Sono le 23:21...

Si, è decisamente tardino...

-Andremo lì domani pomeriggio, appena finite le lezioni.-

Le mie alleate mi danno un confortante segno di assenso.

E così domani andremo a Jericho...

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