Fiducia

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Mi avvicino a Larissa, lentamente, fermandomi a pochi passi da lei.

È ancora a terra, con le mani e i piedi legati, il viso sporco e rigato da lacrime.

-Perdonami Mercoledì. Se non fosse stato per quell'Hyde ora tu...-

Merda...

-Hyde?- La interrompe Morticia, con voce tuonante.

Dal suo sguardo paralizzante, capisco che non deve aver preso molto bene questa piccola scoperta.

Improvvisamente, mi sento piccola, piccola...

Sono abituata ad avere sempre la battuta pronta, a rispondere a tono o in maniera sarcastica; ma, questa volta, non so minimamente cosa dire.

Sento le guance, pian piano, surriscaldarsi e, per un attimo, rimango spiazzata da questa sensazione nuova.

Serro le mani in due pugni...

-Lui non è il mostro che tutti credono. È stato manipolato da Laurel e... Mi ha salvata...- Lo difendo, in maniera istintiva.

Lo sguardo rigido di mia madre sembra, di colpo, piegarsi e un sorriso debole le solca improvvisamente il viso.

Sospira...

-Cerca solo di non cacciarti nei guai, ok mostriciattola?!-

Annuisco senza pensarci due volte, sicura che fidarmi, questa volta, sia la cosa giusta da fare...

"-Bhe sai, mi ha fatto riconsiderare delle cose...-
-Ad esempio?-
-Di chi mi posso fidare.-
-Significa che sei pronta ad essere più di un'amica?"

***

Mi chino a terra e inizio a sciogliere il "Doppio inglese" eseguito la sera precedente.

Liberare Larissa è stata un'idea di mia madre. Fosse stato per me, nonostante le scuse sentite e tutto il resto, l'avrei tenuta legata lì a terra ancora per un po'.

Non mi va molto a genio il fatto che possa andarsene in giro con il corpo di Morticia e credo che la decisione di mia madre, sia stata decisamente affrettata.

Avremmo dovuto almeno discuterne tra noi prima di liberarla.

L'ex preside, come se potesse leggermi nel pensiero, cerca però di rassicurarmi, e di stemperare ogni mia perplessità:

-Tranquilla, non uscirò di casa finché non avremo trovato un antidoto.-

Un antidoto...

Si poteva davvero creare un antidoto?

Senza che potessi controllare il flusso dei miei pensieri, in un attimo, mi ritrovo a pensare a Tyler.

Anche lui non riesce più a ritrasformarsi...

Un antidoto potrebbe salvarlo?

Si, ok. Può anche darsi...
Ma, esattamente... Che genere di antidoto?

***

Per tutto il giorno, nonostante la miriade cose successe, ho pensato a questo momento...

Sono le 20.30 ed io, con la macchina da scrivere sotto il braccio, sto correndo verso la cripta di Crackstone...

Lui è già lì, davanti l'entrata.

Tiene tra due dita una bellissima Dalia nera...

Il mio cuore perde un battito.

Quel fiore, così dannatamente piccolo ed esile in confronto alle sue grandi dita e al suo corpo robusto, mi riporta con la testa, al nostro primo (e ultimo) appuntamento...

Quella sera, fu maledettamente perfetta.

Lui, fu maledettamente perfetto.

Quella sera, frantumò tutti i miei principi, aprendomi gli occhi.

E, in un attimo capii di provare qualcosa per Tyler, qualcosa di nuovo e di stranamente forte...

Mi avvicino lentamente all'Hyde, prendendogli il fiore dalle dita.

Lui scherza, coprendomi (come quella sera) gli occhi con le sue grandi mani e guidandomi all'interno della cripta.

-Stavolta niente luci?- Lo stuzzico una volta entrata.

Poso la macchina da scrivere a terra e mi metto a sedere, a gambe conserte, sulla pietra nuda.

Lui inarca la schiena, per riuscire a digitare i tasti della macchina da scrivere...

"Perdonami, ma non ho potuto comprare luci in queste condizioni."

Gli sorrido, sinceramente divertita...

Nonostante tutto, in questo momento, mi sento davvero felice.

Poi mi ricordo della valanga di cose da chiedergli e da dirgli, così metto da parte la mia fidata ironia per un attimo e inizio a raccontargli di Larissa e della possibilità di creare un antidoto.

-Anche se non ho la più pallida idea di come prepararlo...- Ammetto alla fine, in un filo di voce.

L'Hyde poggia una mano sulla mia e, con quella libera, pigia velocemente quei piccoli tasti...

"Lo scopriremo."

Mi prede dalla mani la Dalia nera e la incastra delicatamente trai miei capelli...

So che, questo, non è il momento adatto per chiederglielo, ma, dopotutto, io sono abituata a rovinare sempre tutti i momenti toccanti, quindi...

-Tyler.- Mi guarda, con i suoi strani occhi a palla. -Ho bisogno di chiederti una cosa.-

Dal suo sguardo mi sembra confuso, o forse, proprio spaventato...

-Perché hai preso il mio libro?- Gli domando abbassando gli occhi sulla macchina da scrivere, in attesa della sua risposta.

Ma questa, a differenza di quel che mi aspettavo, non arriva immediatamente...

Alzo nuovamente gli occhi al volto dell'Hyde e lo guardo.

Pensavo che la confusione nel suo sguardo sarebbe scomparsa, invece, adesso, è ancora più palpabile.

"Io non ho preso il tuo libro..." Scrive solamente...

Deglutisco.

Sta mentendo?

Sta mentendo...

Perché ha preso il mio libro e non vuole dirmi il motivo?

Di colpo, inizio ad avere paura.
Paura di essermi sbagliata...
Di essermi sbagliata di nuovo...

È stato un errore fidarmi?

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