Capitolo tredici.

2.5K 116 31
                                    




Capitolo tredici.

HARRY.

Harry, Anne e Peyton guardano una partita densa di azione che si prolunga anche ai supplementari. Non riesce ancora a credere che chiamino le giocate meglio degli addetti ufficiali.

Anne lo ha fatto ridere tantissimo: È estremamente rumorosa e difende bene le proprie idee.

Arriva Elle, vestita in modo completamente diverso da sua sorella. Le bambine sono l'immagine sputata dei loro genitori. "Mamma dice che è ora di pranzo." Si volta e corre su per le scale senza aspettare una risposta. Peyton le corre dietro.

"Cosa ne pensi? Dovremmo salire e prendere un po' di cibo?" Anne si arrampica sulla sua schiena. Lui la solleva e corre nel seminterrato come un uomo impazzito, solo per poter sentire la sua ristata.

Continuano a giocare fino a che non vengono richiamati da Katelyn, quando salgono tutti si sono radunati già tutti in soggiorno per il pranzo.

Anne si siede sul pavimento e Harry si siede al suo fianco.

Nota che sorride ma non vuole attirare l'attenzione su quel particolare.

Gli ha detto che dopo aver guardato la partita con Peyton sarebbero usciti e avrebbero lavorato sui suoi spostamenti in campo. Gli piacerebbe trovare un modo per prolungare la giornata con lei, ma sa che Louis non glielo lo permetterà. Deve ancora mettersi seduto e parlare con lui di Anne, perché vuole poterla vedere ogni tanto. Magari possono iniziare con alcune telefonate ogni tanto e poi potrebbe venire a trovarlo tutti i mesi.

Soprattutto, devono dirle che è suo padre, che Louis lo voglia o no. Può immaginare che lei si sentirà ferita e probabilmente lo odierà, ma farà qualsiasi cosa per farsi perdonare. Non far parte della sua vita non è un'opzione per lui.

Il piatto di Anne è vuoto, quindi porta il suo e quello della bambina in cucina per gettarli via. Louis lo raggiunge alle spalle e il suo profumo si fa strada nei suoi sensi.

Odia che sappia ancora così di buono a una partita della domenica e che non possa toccarlo.

"Ehi," Gli dice, scioccandolo.

Era certo che stessero giocando ad evitarsi.

"Ciao." Risponde Harry, guardandolo a malapena. Finge di pulire, la somma mossa vigliacca per evitare una conversazione imbarazzante.

Lui lo fissa, sente i suoi occhi addosso. Non può restare li a guardarlo, quindi chiama Anne e gli chiede se è pronta ad uscire.

Lei gli corre incontro con la palla in mano e lo spronta ad andare verso la porta. Prima di uscire, lancia un'ultima occhiata a Louis, che se ne sta a testa bassa e con i denti sprofondati nel labbro inferiore.

Insegna ad Anne tutto ciò che sa.

E' abbastanza sorpreso di ricordarsi anche solo la metà di quella roba, ma gli torna in mente tutto ad ogni domanda che gli fa.

Si rende conto di quanto sia fortunato Nick, che vive la vita che avrebbe dovuto essere la sua. Ha l'amore della sua vita affianco e lui non può farci assolutamente un cazzo, se non restare a guardare standosene da parte.

"Non puoi venire alla mia partita venerdì?" Gli chiede Anne con tanta speranza nella voce. Il solo guardarla gli frantuma il cuore in mille pezzi.

"Sediamoci." La prende per mano sedendosi su una panchina da picnic, "Sai che vivo a Los Angeles, vero?" Anne annuisce.

"Beh devo tornare a lavoro, ho delle scadenze e delle persone che dipendono da me. Dovevo stare qui solo per il funerale, ma poi ti ho incontrato e mi piace davvero passare del tempo con te, e Peyton mi ha chiesto di restare a guardare il football. Quindi sono rimasto. Partirò domani mattina, anche se prima devo fare una cosa, ma poi tornerò dal mio gatto, perché sai, gli manco."

"Ma ti odia."

"Si, piccola, è vero." Inizia a ridere e Anne si unisce a lui. Quando i suoi occhi azzurri trovano i suoi sa che deve fare le cose per bene, "Speravo di parlare con il tuo papà e poi magari noi possiamo sentirci al telefono."

"Ti dirà di no. Ti odia o qualcosa del genere. Mi dice che non devo parlarti. Oggi l'ho fatto perchè sapevo che non avrebbe gridato davanti a Katelyn."

Ascoltare suo figlia mentre dice che l'amore della sua vita lo odia fa più male di quanto immaginasse, fa male in qualche punto indefinito del suo cuore ma molto molto a fondo.

Si morde la guancia perché sente la gola bruciare. "Parlerò con il tuo papà, okay? Non essere dura con lui però. Ha perso un amico e a volte è difficile gestire i ricordi."

Lei annuisce e quando lo guarda una parte di Harry muore.

Non vuole lasciarla anche se non sa che è il suo papà-

Entrambi sollevano lo sguardo quando si apre la porta scorrevole. Louis esce, stringendosi le braccia attorno al corpo.

Ha gli occhi rossi: Ha pianto. Vorrebbe chiedergli perché, ma non lo fa.

"Penso che sia il momento che tu vada." Dice a Anne, che sembra sul punto di buttare la palla addosso a suo padre.

"A dire il vero." Interviene lui mentre si avvicina "Mi chiedevo se volessi cenare con me e Anne domani sera, a casa nostra."

Harry guarda oltre lui, dove Nick in soggiorno sta parlando animatamente con Katelyn, "No, grazie." Risponde con grande dispiacere di Anne, solleva la mano per impedirle di lamentarsi. "Non sono un fan di Nick. Non credo di farcela di passare un'intera cena con lui."

Con lui che ti tiene la mano, con tu che lo baci come baciavi me, con lui che prende tra le braccia mia figlia, con lui che vive la mia vita. 

Questo lo pensa solo, senza aggiungere parola.

Louis si gira e guarda in casa, e quando si volta di nuovo sta scuotendo la testa, "Nick parte domani per una conferenza. Ci saremo solo io e Anne."

Niente Nick.

"A che ora?"

"Che ne dici delle cinque e mezza? Posso chiudere il negozio e andare a casa..."

"Ti passo a prendere io," Gli dice, ancora prima di pensare.

Ha solo una Ducati e un casco. Domani farà shopping.

Louis cerca di nascondere la gioia, ma il suo viso gli dice tutto ciò che ha bisogno di sapere. Ha fantasticato di stare su una con lui e lo sta vedendo realizzare la sua fantasia.

"Quindi suppongo ci vedremo domani." Dice a Anne. Questo la fa sorridere ed è abbastanza.

Si alza e fa qualche passo verso Louis. Gli è più vicino di quanto dovrebbe essere, specialmente con Nick dentro casa. Si sporge verso di lui e le sue labbra sfiorano la sua guancia, "Ti piacerà la cavalcata, te lo assicuro." Gli sussurra nell'orecchio.

Per quanto voglia vedere la sua espressione, toccarlo lo ha ucciso a sufficenza rendendogli impossibile guardarlo nei suoi occhi azzurri.

Si sposta più rapidamente e torna a casa.

Accende la moto e da gas così che si possa fare un'idea di come sarà domani, e poi parte.

Il suo profumo indugia sulla sua pelle, riempiendo il casco.

Non è sicuro di come gestirà il fatto di avere Louis con se sulla moto domani, ma saranno i suoi cinque minuti di paradiso.

Always In My Heart.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora