Capitolo ventuno. Prima parte.

2.6K 123 32
                                    


Capitolo ventuno. 

PRIMA PARTE. 

HARRY.

Il giorno successivo Harry incontra Louis per un breve caffè prima della riunione di Louis che sarebbe durata per tutto il pomeriggio.

Parlano di tutto senza fare alcun riferimento alla notte precedente ma Harry mantiene la sua promessa e si comporta da vero gentiluomo.

Gli sposta la sedia quando sta per sedersi perché sa che lo noterà, gli paga il taxi per riportarlo non supera mai il limite consentito anche se vorrebbe.

Ogni tanto lascia che la sua mano accarezzi distrattamente il polso di Louis mentre camminano, ma le loro mani non si intrecciano più dalla sera prima e Harry ne sente totalmente la mancanza.

Louis cammina al suo fianco lentamente verso il taxi che lo riporterà al suo hotel, Harry è al suo fianco in silenzio.

Liam gli ha mandato un messaggio nel pomeriggio avvisandolo del concerto che dovrà tenere stasera all'Hollywood Bowl di Los Angeles, e Harry sta pensando con una tale intensità da fargli venire l'emicrania se invitare Louis o meno.

Gli ha promesso che si sarebbe comportato da gentiluomo dopo la sera scorso e non è sicuro di riuscire a tenere le mani lontano dal suo corpo se lui lo aspetta nel backstage.

Vorrebbe fargli vedere ciò che è la sua vita da sei anni a quella parte, ma sarebbe come mostrargli per cosa ha rinunciato alla loro famiglia.

"Ciao Harry." Louis lo saluta e solo in quel momento si rende conto che sono arrivati al taxi, si sporge per lasciargli un bacio leggero sulla guancia. "Ciao Louis."

Rimane li a fissarlo e a torturarsi le mani mentre Louis carica la sua roba sul taxi e comunica al taxista l'indirizzo del suo hotel.

E' così spontaneo e bello, il suo sorriso si allarga quando il taxista dice qualcosa di divertente. Harry non lo ha sentito però, è troppo concentrato nel guardare le piccole rughe che si formano sotto i suoi occhi quando sorride.

Deve avere proprio l'aria da idiota.

Il rumore della portiera che si chiude lo scuote, Harry non vuole smettere di guardarlo.

"Louis, aspetta!" Riapre la portiera del taxi prima che parta. Sente i loro sguardi straniti bruciargli sulla pelle.

"Che succede?"

"Io.. Volevo invitarti al mio concerto stasera. So che hai l'aereo domani mattina all'alba e.. Sei libero di rifiutare se vuoi ma mi farebbe davvero piacere." La sua voce esce più tremante di quanto avrebbe voluto.

Sembra lo stia supplicando. Cazzo.

Louis sospira, e sta per rifiutare. Lo vede dai suoi occhi dispiaciuti e le sue labbra leggermente aperte.

Conosce ogni sfumatura del suo comportamento e adesso vuole rifiutare e sta solo cercando le parole più gentili con cui farlo.

Harry non crede di saper gestire un rifiuto, quindi scuote la testa e abbassa lo sguardo. "Scusa. Dio, sono un idiota. Tu.. Scusami e basta." Sta cercando le parole giuste ma il peso sul petto gli pesa così tanto da rendergli difficile anche pensare.

"Ci vediamo a casa Louis."

Qualcosa dentro lo sguardo di Louis si è appena rotto.

Forse sono gli occhi lucidi di Harry o forse è il fatto che ha appena definito il Beaumont casa. Ha appena definito la loro famiglia come casa. Ed è stato così naturale per Harry che non se n'è nemmeno reso conto.

Always In My Heart.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora