Capitolo 2 - "Il nome predestinato"

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Il tramonto iniziò a farsi vivo in quella foresta nera e buia, i nostri eroi tornavano nel regno da quella disavventura nella quale una donna veniva rapita da un rapinatore.

Oreste, il valoroso eroe di quella vicenda essendo avanti a tutti con il suo destriero vide in lontananza il castello del regno, offuscato da una nebbia fitta.

<<Siamo quasi arrivati !>> disse Oreste.

Ernesto che si trovava dietro di lui sorvegliava la giovane donna ancora frastornata dalla precedente vicenda, il rapinatore ormai arreso al suo triste destino era li, dietro al cavallo di Ernesto che camminava legato senza una via di fuga.

Il cammino verso il regno era quasi al termine, Oreste si trovò davanti a due guardie che sorvegliavano il portone d'ingresso del regno, i due guardiani chiesero: <<Voi chi siete...Cosa vi manda qui?>>

Oreste gli rispose: <<Sono qui per la proposta di cattura di questo rapinatore!>> e nel mentre con tanta galanteria prese dal suo taschino una specie di ciondolo con illustrazione dello stemma della caserma militare del regno; le due guardie videro che faceva parte della caserma così acconsentirono a farli entrare però presero in custodia il rapinatore.

Non appena varcarono il regno la giovane donna cambiò espressione, ora si sentiva al sicuro dentro quelle mura, finalmente cominciò a sorridere, così salutò i suoi salvatori e ricominciò la sua vecchia vita.

Oreste guardò Ernesto e disse: <<Bene ragazzo a noi due, è ora che ti porti nella caserma militare del regno...Così ti farò fare l' iscrizione per arruolarti all' accademia militare.>>

Ernesto sentendo quella frase non vedeva l'ora d'iniziare il suo nuovo tragitto per realizzare il suo sogno di diventare il più grande arciere del suo regno; la sua mente cominciò a fantasticare realizzando vari film mentali nella quale era già diventato l'eroe del regno.

Oreste a un tratto fece scendere il suo compagno dalle nuvole con una mano sulla spalla dicendogli: <<Ragazzo siamo arrivati!>>.

Ernesto alzò la testa e vide l' enorme edificio che gli si presentò davanti, con lo stemma della caserma simile al ciondolo che aveva Oreste all' arrivo nel regno.

<<Sir, come mi devo comportare entrando li ? >> chiese il ragazzo con un po' di timidezza.

Oreste lo guardò in volto rispondendogli: <<Oh...Ragazzo chiamami semplicemente Oreste ormai siamo amici, no ?...Comunque sii disinvolto non ti accadrà nulla di male>>.

Ernesto si schiarì la mente ed entrò nella caserma, insieme a Oreste, a primo impatto vide un enorme spazio vuoto nella quale si spargeva un grande eco se si parlava.

Una voce femminile si fece sentire dietro al bancone davanti a loro: <<Benvenuti !...Oh Sir Oreste da quanto tempo cosa ti porta qui ?>> era una donna di mezza età che nel vedere Oreste sembrava che le fiorì la giornata.

Oreste salutò la donna con galanteria e rispose: <<Melissa, sono qui per portarti una nuova recluta, si chiama Ernesto>>.

<<Oh questo piccolo ometto ?>> disse Melissa con dolcezza.

Ernesto sentendo quella donna si imbarazzò subito diventando rosso come un peperone.

<<Si mia cara ed entrerà nel reparto arcieria !>> disse Oreste.

Così Melissa fece uscire dalle sue scartoffie sulla scrivania, l' iscrizione per l' accademia.

<<Bene Ernesto...Firma qui...poi qui e qui...>>

Così il ragazzo prese la penna d' oca gentilmente prestata da Melissa e firmò; da quel momento era ormai membro dell' accademia militare del suo regno.

Freccia d'ArgentoWhere stories live. Discover now