Capitolo 6 - "Lo stridio del falco"

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Finalmente dopo una settimana dalla cattura del fantomatico ladro dei falchi neri "Stefano" l'intero regno ricominciò a sentirsi libero da ogni preoccupazione, le persone circolavano liberamente nelle loro vie e durante le notti potevano dormire sogni tranquilli, senza pensare che qualche malvivente potesse entrare nelle loro abitazioni; Tutto ciò è stato scaturito dall'annuncio del giornale "La gazzetta del regno" dell'arresto del falco nero.

Anche Ernesto tornando nella sua vita quotidiana dentro l'accademia vide che la gente era più serena e disinvolta ma notò un enorme attenzione nei suoi confronti perché sull'articolo del giornale c'era anche la sua faccia con il nome di "Freccia d'argento"; tutti gli studenti lo fermarono e gli fecero numerose domande: "Come è stato catturarlo?", "Hai avuto paura nell'affrontarlo", "Come mai eri li a quell'ora?" Cercò di dare risposte concrete senza giri di parole anche perché non era abituato ad avere tutte quelle attenzioni in una volta sola.

Però nell'animo di Ernesto rispetto al resto dei abitanti del suo regno ancora non si sentiva al sicuro, l'ultima conversazione con il falco nero quella notte gli scaturì un enorme preoccupazione dalle frasi che gli disse: "Noi siamo spietati...Io sono l'ultimo della scaletta...Ci sono altri membri più aggressivi e sadici che voi non potete immaginare..." Quelle frasi li circolavano continuamente nella testa da quando lo sentì per la prima volta; aveva molte domande da porgli ma c'era già Oreste che se ne stava occupando nell'interrogatorio, gli promise che quando avrebbe finito gli avrebbe dato tutte le informazioni che riusciva a trovare.

Un giorno mentre Ernesto aveva appena finito la lezione di Geografia stava uscendo dall'aula insieme a Massimo, Chiara e Stefania finché si presentò davanti Oreste che gli chiese: <<Ciao Ernesto...Come stai?>> le persone li presenti capirono che doveva essere una conversazione privata così andarono avanti lasciando Ernesto con il suo amico.

<<Bene dai...Invece a te come va? Come è andato l'interrogatorio con Stefano?>> Chiese il ragazzo.<<Sono venuto proprio per questo...Possiamo andare in un posto tranquillo...lontano da tutti?>> Rispose Oreste. Così Ernesto accompagnò il suo compagno nella sua stanza, nel frattempo che si accomodarono preparò un te verde per il suo ospite, insieme seduti a un tavolino dopo aver fatto un sorso di quel te caldo Oreste fece una faccia seria e se ne uscì dicendo: <<Il falco nero Stefano è stato avvelenato...>> Ernesto sentendo il suo amico rimase impietrito appoggiando la tazza del suo te sul tavolino gli chiese: <<Ma come è possibile! Dentro la caserma vostra?>> Oreste annui dicendo: <<Esatto...Non è ancora chiaro come sia successo...Anche io sono scosso...E successo proprio ieri!>>

<<Ma come è potuto accadere...Eravate presenti in quel momento giusto?>> Disse Ernesto con tanto nervosismo. Oreste alzò la testa e guardò il ragazzo negli occhi e gli rispose: <<Si io e Orlando eravamo li nel momento della scoperta...Ora ti racconterò tutto...>>

La mattina dell'interrogatorio Oreste si presentò nella caserma dei cavalieri come un normalissimo giorno di lavoro finché fu chiamato dal comandate Orlando: <<Buongiorno Oreste! Oggi dobbiamo interrogare il falco nero!>> Oreste sentendo lo seguì andando nella stanza apposita; li vide in quella stanza buia un tavolino con due sedie nella quale in una di esse era seduto Stefano il falco nero.

Orlando chiudendo la porta alle sue spalle fece la prima domanda: <<Bene Signor Stefano...Arrivati a questo punto...Le dobbiamo fare delle domande per quanto riguarda il suo gruppo di malviventi...Non opporre resistenza non le conviene...Noi qui siamo molto severi!>> Il ladro con le mani legate guardava solo il tavolo ignorando gli sguardi fulminei dei suoi nemici, se ne uscì dicendo: <<Non posso parlare...Se sanno che ho vuotato il sacco la mia famiglia....Sarà uccisa!>> Oreste prese il comando della conversazione dicendo: <<Mi stai dicendo che...Sei stato costretto a delinquere...>> , Il ladro annuì dicendo: <<Si esatto...Mi hanno costretto perché prima ero un semplice vagabondo...Poi sono stato ingaggiato per fare dei lavoretti ma alla fine si è rilevato una questione più grande di me...Mettendo in pericolo la mia stessa famiglia...>> Orlando sentendolo disse: <<Bhe...Se lei ci aiuta con le vostre informazioni noi possiamo proteggere la sua famiglia dalle grinfie...Dei falchi neri...>>

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