Mama, We All Go To Hell ~ Frerard

Capitolo 1.

Okay, okay, okay. Ho deciso di ripubblicarla senza, uhm, correggere gli errori.
Ho semplicemente pensato qualcosa come "Hey, perché aggiustarla quando va bene così nella sua più totale imperfezione?", quindi eccola di nuovo qui~

Gerard Way era il solito professore che tutti vorrebbero: alto, bello, occhi chiari e voce sexy. A molte ragazze - e ragazzi - Way faceva un certo effetto, tutti ne rimanevano ammaliati, per l'appunto facevano in modo di farsi notare per avere qualche... lezione privata con lui.

O per lo meno tutti cercavano di farsi notare eccetto Frank. Frank era un ragazzo piuttosto solitario, non gli piaceva stare a contatto prolungato con la gente, anche per una semplice conversazione: lui lo odiava.

Frank e Gerard erano due persone solitarie, ma avevano le carte in regola per poter essere una di quelle coppia alla "soli insieme". Certo, si trattava un po' di un controsenso, ma poteva funzionare.

Quel giorno Frank si trovava nell'aula 202 per la lezione di matematica, proprio la maeria che insegnava il professor Way.

-Mh... Iero, vieni alla lavagna e risolvi questo logaritmo.- disse impassibile il professore, guardando quasi con aria di sfida il povero malcapitato. Aveva spiegato la lezione soltanto il giorno prima, non pensava che qualcuno potesse davvero riuscire a risolvere quella merda.

Oh, ovviamente nessuno tranne Frank. Lui non amava la matematica, ma gli riusciva naturalmente capirla, anche se avesse avuto una qualsiasi canzone degli Avenged Sevenfold a palla nelle orecchie, avrebbe comunque capito la lezione attraverso i gesti che il professore era solito fare.

Non passò molto prima che finisse quella merda, lasciando persino Gerard senza parole.

-Bene Iero, vedo che hai capito la lezione... puoi andare a posto.- e così continuò l'ora di matematica: Gerard mandava qualcuno alla lavagna e se non sapeva risolverso, metteva alla prova Frank, per cercare di disarcionarlo.

La lezione finì prima del previsto e nell'ora successiva ci sarebbe stata la pausa, esattamente come ogni giorno; dopo il suono della campana tutti gli studenti eccetto Frank, ovviamente, si diressero in mensa, per mangiarsi le schifezze che osavano chiamare cibo.

-Frank, tu non pranzi?- chiese il professore, sistemando le sue ultime cose dentro la valigetta che si portava sempre per didietro.

-No, non ho fame, preferisco stare qui e farmi i compiti che lei ha lasciato, almeno di pomeriggio potrò andare a casa prima.- rispose piatto il suo studente.

Il professor Way si avvicinò al banco di Frank, poggiando i palmi delle mani sul piccolo banco, poi parlò:

-Sicuro che sia solo questo? Ti ho sentito spesso singhiozzare in bagno. Non per intromettermi, ma penso che tu debba sfogarti con qualcuno.- ribatté Way, inarcando le sopracciglia.

-Non per essere sgarbato nei suoi confronti, ma veda di farsi i cazzi suoi. Lei...lei non sa nulla, non sa com'é essere me, quindi stia zitto e mi faccia affrontare la mia vita come mi pare.- sbottò irritato Frank, quasi come per difendersi ed allontanare l'ennesima persona che cercava di aiutarlo.

-Frank, sei libero di affrontare la tua vita come vuoi, ma se affrnotarla significa rinchiudersi in bagno a piangere, allora stai sbagliando. Oh, e di certo non risolverai i tuoi problemi allontanando tutto e tutti, rinchiudendoti dentro di te! Se in questo memento sto parlando con te, è perché non voglio che nessuno dei miei studenti si riduca come me alla vostra età.- cercò di farlo ragionare Way, ma senza risultato: Frank continuava a guardare e a svolgere gli esercizi che gli erano stati assegnati giusto qualche minuto prima.

-Professore, non penso siano fatti suoi se mi rinchiudo in bagno a piangere perché Thomas mi ha appena pic- nulla. Non sono affari suoi e basta, arrivederci.- e così il piccoletto liquidò il suo professore, ficcando il suo materiale dentro lo zaino e filando via dalla classe, con le lacrime che supplicavano d'uscire.

-_Action_Cat_