Frank si trovava seduto su una di quelle panchine arruginite in un parco non molto lontano da casa sua. Cosa avrebbe fatto adesso? Dove sarebbe andato? Lui, insomma...non aveva amici eccetto Gerard, ma lui avrebbe mai accettato di ospitare Frank per un po' ? Insomma, non c'è da dimenticare che è sempre il suo professore e, onestamente, sarebbe stressante vivere con qualcuno che vedi ogni giorno fino allo sfinimento, però... non aveva altro posto dove andare e di certo vivere sotto un ponte non era la scelta migliore data la sua salute cagionevole e, ovviamente, Milano non rientrava tra le possibilità, assolutamente. Chi cazzo erano i suoi genitori per imporgli certe cose?
-F-Frank? Sei tu?- chiese qualcuno, interrompendo il silenzio che si era formato.
-Uhm? Prof- cioé, Gerard.- rispose, alzandosi di scatto per girarsi nella direzione opposta alla sua.
-Che ci fai qui? Specialmente con una valigia enorme come quella.- chiese sorpreso Way, indicando la grande valigia che Frank aveva vicino.
-Diciamo pure che... sto partendo, senza una meta, ma sto partendo.- rispose il più piccolo, iniziando a tremare per il freddo.
Ormai si trovava lì da un paio d'ore e ovviamente la temperatura bassa iniziava a fare effetto, specialmente su di lui.
-Senza meta?- chiese Way alzando il sopracciglio ed incrociando le braccia.
-Santo cielo, basta con questi giri di parole, sono noiosi. Semplicemente non ho più una casa in cui viviere, molto probabilmente andrò in un Hotel o qualcosa di simile.- ribatté Frank sbuffando.
-E con quali soldi vorresti pagare un Hotel con i prezzi che ci sono in giro?- ribatté Way quasi ironicamente.
-Troverò il modo.- continuò a ribattere Frank, piatto.
-Frank, non penso che tu voglia prostituirti a soli diciassette anni.- sbuffò Way, irritato.
-E tu che ne sai se era proprio questo quello che avevo in mente di fare?- chiese Frank, shockato. Davvero il suo professore pensava questo di lui?
-Io ho solo tirato ad indovinare! Se vuoi vivere sotto un ponte fai pure, non sarò di certo io ad impedirtelo!- sbottò Way, gesticolando con le mani.
Il discorso era diciamo...degenerato, si. Gerard non pensava di certo che Frank si sarebbe davvero prostituito per le strade di Belleville, ma sapeva perfettamente cosa passasse per la testa di un diciassettenne, e di certo non erano pensieri casti e puri! Quindi ogni opzione era valida.-Sai cosa ti dico? Vaffanculo Gerard! Non pensavo che tu potessi pensare questo di me, davvero! Ed io che stavo iniziado a fidarmi di te, ecco in cosa ci si imbatte a dare fiducia a qualcuno. Va' al diavolo, non cercarmi e se non vengo a scuola non sono cazzi che ti riguardano! D'ora in poi sarai e resterai soltanto il mio dannatissimo professore di matematica!- quasi ulrò Frank in preda all'ira.
In diciassette anni gliene avevano dette di tutti i colori, ma questa era nuova: non avrebbe mai e poi mai pensato che Gerard lo vedesse come qualcuno capace di vendere il proprio culo a dei vecchi arrapati per del denaro! Era incazzato nero, oh se lo era!
Non avrebbe voluto essere così rude con lui, ma cazzo, questo era proprio il colmo.
Dopo aver avuto quella sfuriata con il suo professore di matematica, prese la sua valigia e si incamminò verso il primo Hotel sul suo cammino, senza nemmeno guardare indietro, si sarebbe solo sentito in colpa.
**
-Salve, vorrei una stanza singola, per favore.- chiese gentilmente il ragazzo, rivolgendosi alla donna alla reception.
-Certamente, mezza pensione?- domandò la donna da dietro il bancone, smanettando al computer.
-Uhm...si, devo stare una notte ed un giorno, quanto costa?- le domandò mentre prendeva tuttò ciò che aveva nel portafogli.
-Sono centocinquanta dollari.- rispose la donna, guardando ogni movimento di Frank quasi maniacalmente.
Dopo aver pagato e dato i nominativi, Frank si diresse nella sua camera, dove si sarebbe letterlamente buttato nel letto, a piangere, si, a piangere. Stava iniziando a fidarsi di Gerard, ma si era rivelato un totale coglione!
"Merda", pensò, mentre fissava il suo telefolo.
No, era impossibile. Ne avava voglia, di nuovo. Cristo, ormai era una cazzo di dipendenza, più lo faceva più ne aveva voglia. Non si rendeva conto che prima o poi ci sarebbe davvero morto, ma molto probabilmente non gli importava, specialmente dopo quello che era successo prima. Si sentiva così inutile, adesso.
Non faceva altro che fissare il suo cellulare, odiava quella sensazione di vuoto che gli si formava all'altezza del petto quando ne aveva disperatamente bisogno, non faceva altro che prosciugargli i polmoni e Frank, da bravo dipendente qual'era, non poteva resistere nonostante volesse.
Dopo aver continuato con il suo lento suicidio, Frank, si diresse in bagno: da quanto tempo non faceva una doccia? Troppo per un ragazzo così ordinato come lui.
Si spogliò, aprì l'acqua e si gettò dentro la doccia. Frank adorava fare la doccia, era un po' come se insime al sudore portasse via i problemi, lasciandoti la mente libera e senza alcun pensiero negativo: una sensazione fantastica! Certo, bruciava sugli avambracci, ma questa era solo una piccola ''clausola'' del ''contratto''.
Una volta lavatosi, Frank si mise addosso i primi stracci che uscì dalla valigia e si mise sotto le coperte, consapevole del fatto che, ormai, anche l'unica possibilità di avere un tetto sopra la testa era sfumata. Ma cosa poteva farci? Dopo le affermazioni di Gerard si era incazzato di brutto. Nessuno, neanche Thomas avrebbe mai pensato una cosa simile.
"Che si fotta, lui ed il suo bel visino, non mi farò incantare nuovamente dalla bellezza di qualcuno o dal ruolo che ha nella mia vita, non bisogno di Gerard per stare bene, posso... posso...posso stare bene senza di lui,si ne sono sicuro! Il mare è pieno di pesci ed io... ed io... ed io continuo a volere lui, cristo santo. Perché? Perché io? Perché dovevo innamorarmi di uno come...aspetta, innamorato? Io? Che diavolo mi è preso, mi ero ripromesso di non innamorarmi, che cazzo mi sta facendo Gerard? Io...cristo, mi sono innamorato di Gerard. No, io sto uscendo pazzo, ne sono più che certo! O forse è solo un momento...si, si è solo un momento, domani sarò tutto finito."
E con questo pensiero, accompagnato da altri, Frank si addormentò. Con le lacrime agli occhi, si, con le lacrime agli occhi perché aveva paura, aveva seriamente paura di innamorarsi di qualcuno, specialmente se quel qualcuno era Gerard, anche se gli aveva detto quella cosa.
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Mama, We All Go To Hell ~ Frerard
FanfictionFrank e Gerard. Gerard e Frank. Possono due persone come loro, due persone che occupano un ruolo totalmente diverso l'uno dall'altro dentro dell'inferno di scuola, avere qualcosa in comune come il passato? Gerard era il solito professore sexy dal...