VII.

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Necessaria la ricerca dell'uomo a colmare la sua incompletezza

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Necessaria la ricerca dell'uomo a colmare la sua incompletezza. La vita degli esseri terreni si divide fra l'attesa del piacere e la ricerca incontrastata dell'io.

È l'attesa del piacere ad essere il piacere stesso; la ricerca, al contrario, non trova mai una fine. Un desiderio segue l'altro, generando - a sua volta - un oggetto sempre più degno d'attenzione, qualcosa che vale la pena avere perché promessa di perfezione.

Ma la verità è che l'animo umano è sempre scontento; piuttosto in perenne ricerca di un traguardo che ne genera il suo successivo.

L'oggetto del desiderio. Quella concupiscenza tanto agognata che si trova alla fine di un percorso senza mai punto d'arrivo. Taehyung era la sua vittoria; talvolta gli appariva irraggiungibile.

Che gli avesse rimproverato il suo ostentare, Jeongguk non lo accettava; piuttosto la sentì come una sfida, a cambiarlo del suo originario pensiero, per lui, erroneo. Non si dispiaceva; gli andava bene così.

La sua volontà di appressarsi a Taehyung, di tramutare quella vergogna primaria in orgoglio divenne il suo obiettivo.

Ammetteva a sé stesso che no, non sarebbe caduto ai piedi di quell'uomo così affascinante, all'apparenza misterioso.

La sua affabilità, al contrario, lo attirava quasi ci fosse in lui un forte richiamo verso Taehyung. Per natura, Jeongguk poteva mentire solo agli altri; talvolta riusciva a dare a divedere un'immagine di sé contraria a quella del suo essere.

Biondo platinato viziato - l'unica connotazione che sapeva darsi. Il suo era un carattere tanto particolare che celarlo rimaneva difficile.

Qualsiasi mossa, che a lui sembrasse astuta, poteva tradirlo. Quel carisma, mascherato da saccenteria, si rivelava quieto, reso tanto più dolce da un pizzico di timidezza verso coloro con cui non si sentisse a suo agio.

Così come riuscisse a celare il suo reale carattere, adesso faceva finta di non provare alcuna attrazione per Taehyung che - finalmente - gli si era rivelato. Per la verità, il solo volto dell'uomo lo faceva impazzire.

Un formicolio sordo, che lo eccitava non appena lo pensasse. Quel senso di strano che lo attorniava ogni volta s'incamminasse verso lo studio dei cugini, con la speranza di trovarlo.

Erano tutte proprie di una certa attrazione, che ancora si celava sconosciuta alla mente conscia di Jeongguk. Gli mancava solo l'ultimo atto; quello di realizzarla.

Si trovava per caso fra le colonne d'entrata della Kim&Kim's Company.

Quella mattina si era svegliato presto, con l'intenzione di andare a far visita ai suoi cugini - o almeno, questo era ciò che aveva spacciato a Jimin. In cuor suo l'intento era un altro, ma non gli era nemmeno passato dall'anticamera di palesarlo, se non al suo inconscio da cui si dettava un piano ben preciso.

Miami Heat | VKWhere stories live. Discover now