1- perfume

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Harry parcheggiò la macchina non appena trovò posto -erano venti minuti che stavano girando in cerchio, alla ricerca di un posto libero- ed entrambi gli agenti uscirono dalla macchina, il completo nero e blu che avevano addosso sbottonato, così da mostrare le camice bianche che avevano sotto.

In realtà, Harry si metterebbe un completo più colorato e magari con dei motivi, ma i capi non volevano, pensavano non fosse abbastanza 'professionale'. Quando glielo avevano detto, pochi mesi prima, Harry si sarebbe messo ad urlare se solo non ci fosse stato Louis a fermarlo e calmarlo.

Davanti a loro vi era un enorme e vecchio edificio. I due agenti spinsero le porte in avanti, varcandole ed entrando. Davanti a loro una segreteria, una ragazza sui venti anni seduta dietro di essa. "Salve" disse Louis alla ragazza una volta avvicinatosi "agente Tomlinson e agente Styles, CIA" procedettero mostrando i loro distintivi.

La ragazza guardò entrambi i distintivi con gli occhi spalancati "Oh, wow" borbottò, ingoiando un groppone di saliva "siete qui per il signor Fletch? Mi avevano comunicato che il caso fosse chiuso"

"Si, ehm... vorremmo solamente controllare un paio di cose" spiegò Louis mettendosi il libretto nella tasca.

"Avete un permesso?" Louis scosse la testa "allora mi dispiace, ma non potete entrare nel suo ufficio. Ordini dall'alto, dovete scusarmi"

"Ma noi siamo della CIA!" Sembrava un bambino che voleva attenzioni e fu praticamente impossibile per Harry non sorridere alla sua espressione, mentre la ragazza alzava le spalle come per dirgli che non poteva fare niente. Così Louis sospirò e si guardò attorno "Ok, possiamo parlare con un suo capo, per favore?"

"Questo si, certo" annuì la ragazza "andate pure nella stanza alla fine del corridoio, chiedo subito al signor Donovan se può attendervi" disse subito dopo "Oh, e... non per essere maleducata, ma questo posto è pieno di telecamere, se mai cercaste di andare nell'ufficio del signor Fletch, noi lo sapremmo immediatamente"

"Non lo avremmo fatto, ma per chi ci ha presi?" Esclamò Louis indignato, prima di girarsi verso Harry, e "era esattamente quello che volevo fare" sussurrargli.

Harry chiuse gli occhi ed annuì "si, lo immaginavo" rispose, guardando poi la ragazza "Sarah, giusto?" La ragazza sembrava presa un po' alla sprovvista, ma Harry la tranquillizzò, indicando la targhetta che aveva sul petto, il nome Sarah scritto in rosso "Lei ha un ragazzo, per caso?"

"Come scusi?"

"Si, come scusa?" Fece Louis da eco, guardando verso Harry, le sopracciglia corrucciate.

Il riccio alzò le spalle, un sorriso cordiale e amichevole sul volto "sono solo curioso"

"Beh, ehm..." Sarah si portò una ciocca di capelli dietro all'orecchio "ho una ragazza, in realtà, si"

"E che lavoro fa questa ragazza?"

Louis lo guardava confuso mentre Sarah prendeva del tempo per rispondere "non so perché le interessa, ma- lavora in un ristorante, serve ai tavoli"

Harry fece un altro sorriso ed annuì "grazie Sarah" fece un piccolo inchino con la testa "aspettiamo nell'altra stanza, allora"

Louis seguì Harry fino alla stanza indicata dalla ragazza. Il riccio si sedette su una poltrona, così Louis si sedette sulla stessa poltrona, le braccia incrociate e uno sguardo quasi accusatorio, mentre guardava Harry "Tu non eri gay, una volta? E per una volta, intendo ieri, visto che siamo letteralmente andati a letto insieme"

"Bisessuale, e avevamo deciso di non parlare più dell'altra sera o sbaglio?" Lo corresse "è già la seconda volta che menzioni quello che abbiamo fatto, quando sei stato tu quello che ha deciso di far finta di niente" alzò gli occhi al cielo "e prima che inizi con la tua sfuriata di gelosia come fai ogni santa volta che parlo con un essere umano che parla e che respira" alzò la mano in aria "non ci stavo provando con Sarah, non era mia intenzione, la mia era solamente pura curiosità"

CIA || LarryWhere stories live. Discover now