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7 settembre

Monica

Asher era il mio ragazzo da ormai due anni. Mi aveva corteggiata alla festa di compleanno di Alexa, la mia migliore amica.

È stato come un colpo di fulmine, dal giorno seguente mi aveva iniziato a scrivere su Instagram e poi, boom, primo bacio e mia prima vera relazione.
All'inizio era tutto rose e fiori ma poi aveva iniziato a mostrare il suo lato violento.

Era molto geloso e prendeva a botte qualsiasi uomo mi guardasse di troppo o mi parlasse e poi... picchiava me. Sembrava pentirsene ogni volta: mi chiedeva scusa, mi ripeteva che mi amava ma finiva sempre per ricadere nei suoi errori. E io, stupida ed ingenua, ci ricascavo sempre.
"Monica, lo fa perché ti ama" mi ripetevo.

'Scendi, sono sotto.' mi scrisse Asher.
Presi la mia cartella e uscii di casa salutando calorosamente mamma.

Entrai in macchina e mi diede un bacio delicato sulla tempia.
<<Ehi>>
<<Ciao>> dissi, fredda.

<<Moni perché ieri sera non mi hai chiamato?>> mi domandò.
<<Ma sei serio?>> Sobbalzai.
<<Sì, amore>> mi accarezzò la fronte ma lo respinsi immediatamente.

<<Dopo che mi hai picchiata, per l'ennesima volta, ti avrei dovuto pure chiamare?>>
<<Oh... Moni, ascolta...>>
<<Cosa devo ascoltare? Le tue ennesime scuse? E che cosa ci guadagnerei? Altri schiaffi? Altri insulti? Altre violenze? No, grazie>>

<<Mi sono pentito, davvero. Ho sempre detto idiozie, è vero. Ma io ti amo, Monica. Credimi, fidati di me. Ti chiedo scusa, scusa per tutto...>> mi baciò la fronte.
<<Basta Ash>>

<<Monica, scusa per tutto>> sussurrò.
Sembrava sincero.
<<Ash, promettimelo, per piacere>> piagnucolai.
<<Te lo prometto, Moni>> posò le sue labbra sulle mie e mi baciò.
<<Ti amo>> disse in un bisbiglio.
<<Ti amo anch'io>>
Ma era veramente così?

Dopo le lezioni tornai a casa. Mamma non c'era, doveva finire di lavorare quindi, ordinai d'asporto una pizza margherita.

Appena aprii la porta rimasi un po' sorpresa. Asher era seduto sul divano che guardava Fast and Furious.

<<Ash?>> lo chiamai mentre riposi il cartone della pizza sul tavolo.
<<Ehi>> Spense la tivù, mi prese in braccio e mi mise a sedere sul divano.
Iniziò a baciarmi il collo. Gemetti ma lo respinsi.

Non avevo voglia di farlo dopo 5 giorni dalla morte di mia nonna, non mi sembrava corretto.

<<Che c'è, non hai voglia?>> mi domandò, un po' deluso.
<<No, non ho voglia>> risposi fredda.
<<Mhh... Secondo me ti va>> riprese a baciarmi, ma io pensavo ad altro.
Mi mise le mani sui fianchi e gemette ma mi staccai da lui.

<<Ash, ho detto che non mi va>>
<<Scusa...>> sussurrò e io sospirai.

<<Ho portato la pizza, vuoi rimanere qua?>> gli domandai.
<<No Moni, devo andare da Luke stasera>>
<<Ah okay...>>

Andò in direzione della porta ma mi venne una domanda da fargli.
<<Scusa, ma... come sei entrato?>>
Indicò col capo la finestra e mi fece l'occhiolino.

Ma perché?

Varcò il ciglio della porta e se ne andò fischiettando.
Andai verso il tavolo e mi sedetti per mangiare quella mia amata pizza margherita.

Sentendomi sola, decisi di chiamare Alexa su FaceTime.
Dopo tre squilli mi rispose in preda a farsi una delle sue maschere viso.
Era ossessionata, cavolo...

<<Ehi bellezza, che si dice?>>
<<Mah, niente di speciale>>
<<Con Ash?>>
Sospirai.

<<Solite cose...>>
<<Ancora non l'hai denunciato?>>
Scossi il capo.
<<Devo riuscire prima a dirlo a mia madre, poi si vedrà>>

<<Comunque...>> affermò.
<<Hai visto quello nuovo come ti guarda?>> sorrise.
<<Ma chi? Griffin?>>
Arrossai.

Ma cosa mi stava succedendo?
Sveglia Monica! Sei fidanzata!
<<Ahhh! Moni è tutta rossa! Moni si è presa una cotta!>> cinguettò come una bambina che apre i regali nel giorno del suo compleanno.

<<Ma che cotta? Sono fidanzata, finiscila>> smentii.
<<Sì sì...>>
Udii una voce dall'altro capo della linea che disse qualcosa di indecifrabile.

<<Eddie non ci posso credere, di nuovo?>> la mia amica rispose alla voce, che si rivelò essere quella di suo fratello, e alzò gli occhi al cielo.

Alzai un sopracciglio, confusa.
<<Splendore, devo andare>>
<<Certo, vai. Ci vediamo domani a scuola>>

Mimò un saluto e chiuse la chiamata.
Finii la pizza e buttai il cartone nel bidone della carta.

Nel frattempo, mamma era già arrivata a casa e pensai che era arrivato proprio il momento di informarla del comportamento violento di Asher.

La scia di un improvviso On viuen les histories. Descobreix ara